Una straordinaria interpretazione dona un documento importante sulla situazione dell'emancipazione femminile nel mondo. Drammatico, Indonesia, Francia, Singapore, Australia2021. Durata 95 Minuti.
Una ragazza indiana riceve diverse proposte di matrimonio ma dovrà scegliere tra queste e continuare i propri studi. Espandi ▽
Conosciamo Yuni mentre si spoglia, nella prima scena del film di Kamila Andini, ma la nudità del suo corpo non ci permette di sondare in maniera compiuta il suo animo. Le priorità e le scelte di Yuni rimangono un mistero, celato dall’evidente bellezza e dall’obbligo di indossare maschere inevitabili per sopravvivere nella società soffocante in cui si trova. In breve tempo la teenager che indossa magliette che inneggiano al “Girl Power”, o che discute di dettagli sessuali intimi con le proprie coetanee, dovrà confrontarsi con il ruolo impostole dalla società, che la valuta secondo parametri arcaici e antitetici alla biologia. Andini adotta uno stile semplice e dimesso per avvicinarci al punto di vista di Yuni senza preconcetti, lasciando il proscenio alla straordinaria interpretazione di Arawinda Kirana. La macchina da presa è puntata costantemente su di lei e su un volto che deve esprimere nel silenzio la moltitudine di pensieri contraddittori di una teenager in difficoltà. L’accelerazione dell’epilogo porta a qualche soluzione semplicistica, ma Yuni resta un documento importante della difficile transizione verso l’emancipazione in molte zone del mondo. Recensione ❯
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Il ritratto della vita in frantumi di un attore. Espandi ▽
Michel è un cinquantatreenne che è uscito con fatica dalla dipendenza di eroina ed alcol e da quattro mesi è pulito. Ha un figlio adolescente e un altro di dieci mesi da una moglie da cui si è separato e che gli affida il piccolo pur dubitando della coerenza delle sue scelte. Suo padre poi è malato terminale e gli chiede aiuto per alleviare la sofferenza. Il poco più che trentenne Maxime Roy ha realizzato la sua opera prima mettendo in luce una maturità insolita sia sul piano professionale che su quello della partecipazione alle vicende umane di un personaggio considerevolmente distante da lui se non altro sul piano dell’età e delle esperienze di vita. Di percorsi di redenzione il cinema, nel corso della sua storia, ce ne ha mostrati tanti e questo si aggiunge posizionandosi nella parte alta della classifica di valore. Perché Michel vive il proprio tormento di compagno, di padre e di figlio con tutta la contraddittorietà necessaria, con il rischio di poter all’improvviso disperdere il patrimonio di autocontrollo faticosamente conquistato. Il suo bisogno di amare e di essere amato nonostante ciò che è e ciò che è stato si fa sguardi, gesti, emozioni. Recensione ❯
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Una donna in pensione decide di raggiungere il Giappone, dove ha vissuto il figlio per lungo tempo. Espandi ▽
Dopo essere andata in pensione, una donna che vive nella Germania rurale, decide di partire per raggiungere Hong Kong, la città che ha tenuto suo figlio lontano da lei. Recensione ❯
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Un film che segue la vita e il percorso artistico di Gritt. Espandi ▽
Gritt è un'attrice e aspirante autrice norvegese che da anni cerca di convogliare nel teatro il desiderio di impegno sociale ed espressione artistica. Dopo un viaggio a New York in compagnia dell'amica Marte, anch'essa attrice, Gritt sviluppa l'idea di uno spettacolo chiamato "L'infiammazione bianca" che possa svegliare le coscienze della società norvegese. La precarietà economica la costringe a vivere dalla zia mentre questa è in viaggio, dato che le richieste di sussidio statale non vanno a buon fine. Saranno una serie di disavventure nel teatro sperimentale a rendere ancora più radicale la sua visione dell'ambiente. Recensione ❯
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Un film ipnotico e profondamente attraente che si inserisce perfettamente nella ricca tradizione thailandese. Drammatico, Australia, Tailandia2021. Durata 114 Minuti.
Ploy rivive i traumi della sua giovinezza alla vigilia del colpo di stato che nel 2006 colpì la Thailandia. Espandi ▽
Ploy, una donna thailandese, viene portata al cospetto del marito per dirgli addio. L’uomo, un politico, sta per lasciare il paese e sfuggire a quello che sarebbe stato il colpo di stato militare del 2006. È un evento che la riporta a trent’anni prima, quando la stessa famiglia deve affrontare un’altra assenza maschile, con il padre latitante in seguito alle proteste studentesche che rovesciarono la dittatura, e un’incidente in cui la giovane ragazza rischia di annegare. Due donne, due snodi critici per il paese, e un circolo vizioso di dolore familiare. Griffato da sfumature quasi gotiche, il film ha uno sguardo tutto al femminile su figlie che diventano donne che diventano madri. Figure disperate che devono fare i conti con il trauma di uomini resi invisibili dalla storia thailandese, piena di rovesciamenti e tragedie. Come d’abitudine per una cinematografia che vive un’epoca di splendore, la trama è deliberatamente offuscata e il ritmo glaciale, impercettibile come lo spostarsi delle ombre. L’effetto è ostico ma ipnotico e profondamente attraente, perché ognuno dei simboli su cui il regista si sofferma sembra celare storie e significati unici. Recensione ❯
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Chiamata in una scuola di Zagabria per stendere il suo rapporto annuale, la consulente pedagogica Anamarija si ritrova a sua insaputa in un luogo attraversato da conflitti e diviso in piccoli gruppi rivali. Espandi ▽
Annamarjia arriva in una scuola media come pedagogista con la funzione di interazione tra docenti e allievi nonché con le famiglie. Oltre alla presenza di un alunno problematico si trova a dover gestire la situazione psicologica di un docente anziano il quale è convinto di essere oggetto di persecuzione e ne parla a lezione con gli allievi trascurando il programma. In queste difficili interazioni Annamarjia non ha il supporto della preside che è portata ad occultare i problemi convinta con questo di saper dirigere al meglio l'istituto.
Sonja Tarokic realizza un film in cui si fondono alla perfezione il linguaggio cinematografico e la conoscenza approfondita delle dinamiche che intercorrono tra docenti, allievi e famiglie non solo in una scuola croata ma in tutto il mondo.
Si potrebbe scomodare il modo di fare cinema di Robert Altman per questo microcosmo fitto di persone spesso presenti e in più occasioni parlanti in sovrapposizione sonora ma sarebbe una citazione al contempo fuorviante e riduttiva. Recensione ❯
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Quando nella comunità in cui vive Nikolai arriva Camille, ragazzina ribelle di quindici anni, lui la convince a scappare per andare a vivere insieme nella foresta. Espandi ▽
Nikolaï, che è stato abbandonato nella foresta e vive in un foyer per i giovani senza famiglia ha 16 anni ma sembra più maturo della sua età. Non lega con i compagni ma viene attratto dalla nuova arrivata Camille che è stata abbandonata alla nascita dalla madre e ha un padre che si è fatto una nuova famiglia. Lei ha abortito di recente ma avrebbe voluto tenere il bambino e Nikolaï comprende che ora con lei potrebbe avere il figlio che entrambi desiderano. Serge Mirzabekantz al suo primo lungometraggio mostra una sensibilità non comune sia nei confronti della materia trattata che dei suoi attori. Sono loro, insieme all’ambiente naturale, a riempire produttivamente le inquadrature di un film che, a parte un colpo di scena non poi così necessario nel sottofinale, riflette sulla genitorialità non lasciandosi però mai prevaricare dal contenuto. Il buio che talvolta invade lo schermo è sempre in attesa di una seppur tenue luce che ne attenui il rigore favorendo il percorso di due adolescenti che, seppur incoscientemente come direbbero gli adulti, sentono dentro di sé il bisogno di realizzare una genitorialità di cui loro non hanno potuto godere gli effetti come figli. Recensione ❯
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Alla guida di una draisina ferroviaria in un tempo imprecisato una donna dall’atteggiamento deciso raggiunge una giovane che ha in braccio una figlia piccola. La nasconde in un cassone per farle passare un posto di blocco nel quale, corrompendo un soldato, supera il controllo. Dopo poco la donna verrà raggiunta dal marito che la porterà con sé. Inizia così il film di Simon Lavoie, un regista noto per il rigore formale e l’analisi del rapporto tra fede religiosa ed incredulità. La sua è una ricerca dichiarata mirante a filmare ciò che è invisibile, mistico ed indicibile. L’attua in questo caso lavorando sul levare, puntando all’essenzialità di ogni inquadratura a partire dall’alternarsi di due formati, uno panoramico ed uno ristretto. Lavoie interviene in modo quasi geometrico su ogni inquadratura andandone a ricercare l’essenza mentre la sceneggiatura, che lui stesso ha scritto, produce progressivi slittamenti che dovrebbero avvicinare le due donne a causa di quanto loro accade. Recensione ❯
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Una stagione che prima fa a pezzi l'illusione del cambiamento, poi getta le basi per la rivoluzione. Drammatico, 2021.
MYMOVIES.IT 4.00
CRITICA N.D.
PUBBLICO N.D.
Tornano con nuovi intrighi e colpi di scena le vicende dei Roy, la numerosa e a dir poco problematica famiglia a capo di uno dei più grandi gruppi mediatici al mondo. Espandi ▽
Dopo l'imboscata subita da parte del figlio ribelle Kendall (Jeremy Strong), ritroviamo Logan Roy (Brian Cox) in una posizione molto rischiosa, mentre cerca in tutti i modi di rinsaldare gli equilibri familiari, politici e finanziari del suo impero. Le tensioni aumentano mentre un'aspra battaglia aziendale minaccia di trasformarsi in una guerra civile familiare. Recensione ❯
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Le vicende della celebre banda di rapinatori si chiuderanno con i nuovi episodi di questa quinta stagione. Recensione ❯
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Una rivisitazione in black del mitico Arsenio Lupin, piacevolmente leggera e con qualche stoccata al passato coloniale francese. Azione, Drammatico - Francia, USA2021. Durata 231 Minuti.
Assane Diop è il figlio di un immigrato senegalese, accusato dalla ricca famiglia per cui lavorava come autista di aver rubato, nientemeno, che la collana di Maria Antonietta. Il figlio non ha mai creduto alla colpevolezza del genitore, suicidatosi in carcere, e ora è in cerca di una giustizia che può trovare solo fuori dalla legge. Cresciuto con il mito di Lupin di Maurice Leblanc, i cui racconti gli erano stati regalati dal padre, è divenuto un vero e proprio ladro gentiluomo, che colpisce solo chi lo merita. I segreti della sua carriera non hanno portato però fortuna alla sua vita sentimentale e la moglie l'ha lasciato, anche se è rimasto in buoni rapporti con lei e con il figlio. Recensione ❯
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Cresce la tensione ma non mancano i momenti comici. Assane è ancora una volta l'eroe che non può perdere. Azione, Drammatico - Francia, USA2021. Durata 231 Minuti.
Omar Sy torna a vestire i panni di Assane Diop, figlio di un immigrato del Senegal accusato ingiustamente anni prima di aver rubato un prezioso collier; ispirandosi al personaggio letterario di Leblanc, appunto, Assane costruisce un piano per vendicarsi di chi ha incastrato il padre ma gli interessi in gioco metteranno in pericolo la sua identità segreta e gli affetti più cari. Recensione ❯
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June (Elisabeth Moss) guida la ribellione contro Gilead nelle vesti di una feroce leader, ma i rischi che corre portano nuove sfide inaspettate e pericolose. La sua ricerca di giustizia e vendetta minaccia di consumarla e distruggere le sue relazioni più care. Recensione ❯
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La quarta stagione della serie inizia con l'arrivo di nuovi personaggi a Las Encinas tra cui nuovi studenti che saranno interpretati da Carla Díaz, Martina Cariddi, Manu Rios e Pol Granch, Diego Martín e Andrés Velencoso. Sono confermati anche i personaggi storici tra cui Itzán Escamilla (Samuel), Claudia Salas (Rebecca), Arón Piper (Ander), Omar Ayuso (Omar) e Georgina Amorós (Cayetana). Recensione ❯
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La conclusione della serie italiana più importante del decennio, continua sulla china melodrammatica intrapresa nelle ultime stagioni. Drammatico, Thriller - Italia, Germania2021. Durata 55 Minuti.
Lo scontro tra i Levante e Patrizia ha lasciato Napoli in macerie, costringendo Genny a rinunciare al suo sogno di normalità e a tornare in campo. Ma ora è braccato dalla polizia, costretto in un bunker e senza più Azzurra e Pietrino, abbandonati per garantire loro una vita migliore. Il suo unico alleato è ora 'O Maestrale, il misterioso boss di Ponticelli. La guerra è imminente e i nemici agguerriti. Ma arriva una scoperta: Ciro Di Marzio è vivo, in Lettonia. E per Genny nulla sarà più come prima. Recensione ❯
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