Titolo originale | Les Héroïques |
Anno | 2021 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Maxime Roy |
Attori | Richard Bohringer, François Creton, Ariane Ascaride, Patrick d'Assumçao Antoine Levannier. |
Tag | Da vedere 2021 |
MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 8 ottobre 2021
Il ritratto della vita in frantumi di un attore.
ASSOLUTAMENTE SÌ
|
Michel è un cinquantatreenne che è uscito con fatica dalla dipendenza di eroina ed alcol e da quattro mesi è pulito. Ha un figlio adolescente e un altro di dieci mesi da una moglie da cui si è separato e che gli affida il piccolo pur dubitando della coerenza delle sue scelte. Suo padre poi è malato terminale e gli chiede aiuto per alleviare la sofferenza.
Il poco più che trentenne Maxime Roy ha realizzato la sua opera prima mettendo in luce una maturità insolita sia sul piano professionale che su quello della partecipazione alle vicende umane di un personaggio considerevolmente distante da lui se non altro sul piano dell'età e delle esperienze di vita.
Per la riuscita di film come questo è indispensabile la presenza di un attore che sia in grado non di interpretare ma di vivere il personaggio. Roy lo ha trovato in François Creton che ha collaborato alla sceneggiatura. Il suo volto segnato dalla vita, la sua fisicità al contempo atletica e fragile, con un corpo che è diventato pagina su cui scrivere i propri pensieri più intimi ("Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che il sole si muova, dubita che la verità sia mentitrice ma non dubitare mai del mio amore", Amleto) si rivelano essenziali. Di percorsi di redenzione il cinema, nel corso della sua storia, ce ne ha mostrati tanti e questo si aggiunge posizionandosi nella parte alta della classifica di valore. Perché Michel vive il proprio tormento di compagno, di padre e di figlio con tutta la contraddittorietà necessaria, con il rischio di poter all'improvviso disperdere il patrimonio di autocontrollo faticosamente conquistato. Il suo bisogno di amare e di essere amato nonostante ciò che è e ciò che è stato si fa sguardi, gesti, emozioni. Con in più il dettaglio non secondario del gruppo di recupero impostato (cosa inusuale nel cinema di questi anni) sul piano della fede che, per una volta tanto, non è solo imposizione di dogmi e di repressione ma occasione di recupero personale. La ragazza etilista incinta che arriva e dopo poco decide di andarsene sentendo parlare di Dio, viene invitata a ripensarci proprio da Michel che non ha né l'aspetto né il pensiero del convertito ma ha colto il senso di quanto in quel gruppo ha dato e ricevuto.
La vulnerabilità virile è costantemente in scena nel corso di Les héroïques, promettente opera prima di Maxime Roy, presentata Fuori Concorso a Cannes 2021. È un lungo purgatorio quello messo in scena dal film, il cui titolo fa riferimento a un "eroismo" i cui termini andrebbero rivisti, alla luce di un'epica del quotidiano che pone qui il protagonista di fronte a sfide terrene, continuamente disarmato [...] Vai alla recensione »