Il discorso perfetto

Film 2020 | Commedia, +13 87 min.

Titolo originaleLe Discours
Anno2020
GenereCommedia,
ProduzioneFrancia
Durata87 minuti
Regia diLaurent Tirard
AttoriBenjamin Lavernhe, Sara Giraudeau, Kyan Khojandi, Julia Piaton, François Morel Guilaine Londez, Sébastien Chassagne, Sarah Suco, Adeline D'Hermy, Laurent Bateau, Jean-Michel Lahmi, Alexandre Picot, Daria Panchenko.
Uscitagiovedì 10 febbraio 2022
DistribuzioneI Wonder Pictures
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,03 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Laurent Tirard. Un film con Benjamin Lavernhe, Sara Giraudeau, Kyan Khojandi, Julia Piaton, François Morel. Cast completo Titolo originale: Le Discours. Genere Commedia, - Francia, 2020, durata 87 minuti. Uscita cinema giovedì 10 febbraio 2022 distribuito da I Wonder Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,03 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 31 gennaio 2022

E se il discorso al matrimonio del cognato fosse per Adrien la cosa migliore che poteva capitargli per rimettersi in gioco? In Italia al Box Office Il discorso perfetto ha incassato 90,7 mila euro .

Consigliato sì!
3,03/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,76
PUBBLICO 3,83
CONSIGLIATO SÌ
Dal libro di Fabrice Caro, un film teatrale che consegna a Lavernhe il suo primo ruolo da protagonista.
Recensione di Marianna Cappi
mercoledì 4 novembre 2020
Recensione di Marianna Cappi
mercoledì 4 novembre 2020

Adrien è un trentacinquenne romantico, depresso e ipocondriaco, da trentotto giorni ancor più sofferente perché la fidanzata, Sonia, ha messo "in pausa" la loro relazione fino a data da destinarsi. Si trova in questo stato penoso ad una noiosa cena di famiglia quando il fidanzato di sua sorella gli chiede il favore di tenere un discorso durante la cerimonia per il loro matrimonio. Angosciato alla sola idea, Adrien comincia così a produrre un lungo discorso mentale, in cui immagina quel che potrebbe dire, ricorda i traumi e i bei momenti passati, analizza la sua famiglia, la sua relazione e se stesso, in attesa che un messaggio di Sonia riaccenda in lui la speranza e la felicità.

Il fortunato libro di Fabrice Caro diventa un film per mano del regista del Piccolo Nicolas e di Asterix e Obelix al servizio di sua maestà.

Laurent Tirard ce la mette proprio tutta per tenere vivo il cinema tra le pieghe del teatro filmato, ricorrendo allo sfondamento di pareti immaginarie, ai salti avanti e indietro nel tempo, ai freeze frame e alle mini sequenze di montaggio, ma è uno sforzo che si avverte e che infine logora. Ciò non significa che Benjamin Lavernhe non si guadagni il suo primo ruolo da protagonista, o che il suo monologo, lungo quanto il film, non sia acuto o divertente (chiunque non sia allergico al cinismo in piccola dose troverà carburante per qualche bella risata), e non vuol dire nemmeno che Il discorso perfetto non abbia i suoi padrini cinematografici, da Amélie Poulain, per lo stile scoppiettante delle digressioni, a (500) giorni insieme, per la cronaca delle pene d'amore. Quello che non si può negare, però, è che funzioni anche come un altro tipo di "discorso": un elogio funebre per la scomparsa del cinema inteso come spazio dell'immagine e dell'azione.

Introdotta da una presentazione del protagonista su un palcoscenico, microfono davanti e sipario alle spalle, la commedia rimane di fatto in quella posizione per tutto il resto della sua durata, rimbalzando tra soli interni, affidandosi tutto il tempo alla voice over come in un podcast, e operando un montaggio di riprese e rilanci a partire dalle frasi del monologo, che sostituiscono di fatto le scene del film.

Niente di grave, anche perché il registro, frammentato nel ritmo e espressionista nella mimica, strizza l'occhio al genere che ha fatto la fortuna di Caro, e cioè il fumetto; però quando tutto è affidato alla parola, quando il cinema si fa claustrofobico e artificiale, bisogna che quella parola sia in grado di ammaliare, trattenere, catturare, mentre Il discorso perfetto di Caro e Tirard, alla fine, non è migliore dei tentativi che mette in scena.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 14 ottobre 2022
Eugenio

La struttura è tutta alleniana per usare un gergo: flash forward, discorso indiretto, una presentazione volutamente ironica e a tratti paranoica, rivolta a noi pubblico in grado di rompere la quarta parete e porsi, caso abbastanza raro al cinema odierno, al ritmo empatico di una stand-up comedy. Il discorso perfetto, adattamento di un romanzo di un apprezzato autore di fumetti francese, FabCaro, [...] Vai alla recensione »

domenica 16 ottobre 2022
astromelia

simpatica parodia del vivere amoroso assai odierna,piacevole visione con spensieratezza e anche un pò di meditazione....

FOCUS
FOCUS
giovedì 10 febbraio 2022
Giovanni Bogani

Apertura teatrale: un sipario si discosta, qualcuno si rivolge direttamente a noi. È un uomo, sulla trentina. Ci racconta che la sua ragazza lo ha appena lasciato. Anzi, no: aveva bisogno di un periodo di “pausa”. La magica incertezza semantica che può assumere il vocabolario dei rapporti amorosi.

La pausa sta durando da più di un mese: l’uomo viene meno al suo orgoglio, le manda un sms nel pomeriggio. La sera, nessuna risposta. E lui è costretto a una cena in famiglia. Il padre perso nei suoi aneddoti alla centesima replica, la madre che serve sempre lo stesso dolce da anni, la sorella che non lo hai mai capito, probabilmente non lo ha mai “visto”. Il futuro cognato che parla solo di scienza: e che a un certo punto gli chiede di pronunciare un discorso sugli sposi, nel giorno del prossimo, futuro matrimonio.
 

Arriva in Italia, con l’etichetta “Cannes 2020”, selezionato cioè nell’edizione fantasma del festival, Il discorso perfetto. Ritratto di un uomo invisibile a tutti, persino ai suoi familiari, il film ci dice quanto possiamo essere fantozziani, patetici, goffi, maldestri, e ugualmente meritevoli di amore.

È un film dalla struttura abbastanza folle, pieno di sguardi in macchina e di frasi rivolte a noi, il pubblico. Come in un film di Woody Allen degli anni ’70: diciamolo, Io e Annie. E in fondo, è “alleniana” anche la cena, con quei commensali che parlano senza comunicare, senza capirsi, senza amarsi.

Leggero, ma non superficiale, in meno di un’ora e mezza Il discorso perfetto gioca le sue carte. Tutto, o quasi, si svolge intorno a un tavolo di cucina, ma i flashback movimentano, danno respiro, aprono l’azione. Gran parte del film se lo porta sulle spalle Benjamin Lavernhe, allo stesso tempo protagonista e narratore della propria vicenda. Il film, per così dire, pende dalle sue labbra.

E lui, a sua volta, rimane appeso – come accade a molti di noi – a un telefono, a un messaggio che non arriva, alle mille ipotesi che facciamo sul perché non arrivi. Può un film intero rimanere attaccato a un sms che non arriva? Certo che può. Così come possono farlo le nostre vite, per minuti, ore, giorni, a volte anni. “Accadono cose nella vita che sono come domande. Passano anni, e poi la vita risponde” scriveva Alessandro Baricco in un suo romanzo.

Qui non avremo bisogno di veder passare anni. Tutto accade con ritmo da minuetto, in questo film diretto da Laurent Tirard – il regista di Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà”e di Il piccolo Nicolas e i suoi genitori – e tratto dal romanzo “Le discours” di Fabrice Caro, il fumettista noto con lo pseudonimo di Fabcaro. Ritmo di minuetto, colpi di stiletto nel cuore del protagonista, che si fa violenza per non contattare la donna che ama. Finisce per arrendersi, e inviarle un messaggio neutro, un “come va?” che vuol dire tutto, tranne il significato puro e semplice della frase: cercare di sapere come stia davvero l’altro.

Gli effetti cinematografici sono quasi “antichi”, verrebbe da dire: attori che si bloccano nell’immagine, mentre il nostro protagonista si rivolge a noi e continua a parlare, e una continua rottura della “quarta parete” – dicono così, quelli colti, no? – che diventa quasi una seduta di psicanalisi con noi spettatori. Dove noi, per fortuna, siamo lo psicanalista. E ci sono anche le proiezioni mentali del protagonista che immagina il suo discorso, al matrimonio della sorella, in mille variazioni possibili.

E, dimenticavamo!, una scena piccola ma formidabile, in cui la difficoltà di comunicazione fra i partecipanti ad una cena viene visualizzata con la presenza di cabine di traduttori, stile Nazioni Unite, per tradurre tutti i non detti, i sottintesi, i dialoghi fra sordi tra familiari. È un film sull’orrore della vita quotidiana, quella fatta di abitudini, quella che ci porta a divenire sordi e ciechi agli altri, questo film. Ma fa bene attenzione, il film, a mettere questo orrore sottile sullo sfondo, come qualcosa di scontato.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 18 febbraio 2022
Olivier Delcroix
Le Figaro

Con il secondo romanzo, Le discours (Gallimard 2017), il fumettista Fabcaro ha fatto tombola. Sedotto da tempo dal suo umorismo bizzarro, Laurent Tirard ha deciso di trasformare questo romanzo in un'irresistibile commedia romantica. Adrien (Benjamin Lavernhe, notevole) prende parte a una cena di famiglia poco dopo la rottura con la fidanzata Sonia (Sara Giraudeau).

sabato 12 febbraio 2022
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Titoli di testa "parlati". Non è la prima volta, c' è almeno un film di Amos Gitai - uno dei pochi riusciti e guardabili - che ricorreva allo stesso espediente. Nel "Discorso perfetto" giustificato da un inizio alla "Seinfeld": il giovanotto racconta le sue disavventure stando davanti al microfono da cabarettista (parliamo di forma e non di contenuti, intanto aspettiamo la quarta stagione della "Fantastica [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 febbraio 2022
Michele Gottardi
Il Mattino di Padova

Adrien è un uomo felice, finché Sonia, la sua fidanzata, non gli chiede la fatidica "pausa". Dopo settimane di snervante silenzio l'uomo non riesce a trattenersi e le manda un messaggio, ma la trepida attesa di una replica, che forse potrebbe rimettere in ordine la sua vita, coincide con un evento tremendo: un'interminabile e noiosa cena in famiglia in cui gli viene chiesto di fare un discorso al matrimonio [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 febbraio 2022
Beatrice Fiorentino
Il Piccolo

I titoli di testa recitati a voce, anziché stampati sullo schermo, come si usava ai tempi di François Truffaut e Jean-Luc Godard, ma con presupposti diversi . "Il discorso perfetto" inizia così: un piccolo palco, una tenda di velluto rosso, Adrien, giovane uomo sulla trentina, insicuro e nevrotico, messo in "pausa" dalla sua fidanzata Sonia e ora al centro della scena, annuncia davanti al microfono [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 febbraio 2022
Claudia Ferrero
La Stampa

In un rapporto sentimentale è tra le frasi più temute: «Prendiamoci una pausa». Panico. È l'anticamera della fine o solamente una boccata d'aria per ripartire meglio di prima? Prendete appunti di vita dal film Il discorso perfetto e dai pensieri resi ad alta voce del protagonista Adrien (un bravo Benjamin Lavernhe): è lui il poverino messo in stand-by dalla fidanzata Sonia, lui che passa attraverso [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 febbraio 2022
Alessandra De Luca
Avvenire

In preda a una crisi esistenziale, il 35enne Adrien è bloccato in una lunghissima cena di famiglia in cui il futuro cognato gli chiede di preparare un discorso per il suo matrimonio, gettandolo nel panico. Inoltre, appena lasciato dalla sua fidanzata, il giovane attende ansioso un messaggio di riconciliazione che non arriva. Tratto dal fortunato romanzo di Fabrice Caro, Il discorso perfetto è scritto [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 febbraio 2022
Eugenio Arcidiacono
Famiglia Cristiana

Adrien non è stato lasciato dalla ragazza che pensava fosse la donna della sua vita: lei lo ha messo "in pausa" e da allora vive nella tormentosa attesa di ricevere un suo messaggio sul cellulare. In questo stato d'animo si presenta a una cena familiare che si ripete ogni volta uguale: il padre che racconta sempre gli stessi aneddoti, la madre che cucina sempre gli stessi piatti, la sorella in adorazione [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 febbraio 2022
Alice Sforza
Il Giornale

La fidanzata di Adrien ha appena «messo in pausa» la loro relazione. L'uomo, depresso, si ritrova, così, ad una noiosa cena di famiglia dove il futuro cognato lo incarica di tenere il discorso di nozze per l'imminente matrimonio con la sorella. Adrien è terrorizzato dal compito e durante la serata ipotizza diversi scenari, in base a quello che dirà, mentre aspetta un sms dalla sua amata.

giovedì 10 febbraio 2022
Roberto Nepoti
La Repubblica

Durante un pranzo di famiglia, Adrien è tutto concentrato sul telefono: aspetta una risposta (che non arriva) da Sonia, la quale gli ha imposto una "pausa di riflessione" sul loro rapporto. Mentre è sulla graticola, il futuro cognato Ludo gli chiede di fare un discorso di matrimonio. Allora il giovanotto va nel panico, immaginando tutte le possibili situazioni (e catastrofi) mentre gli altri commensali [...] Vai alla recensione »

mercoledì 9 febbraio 2022
Marina Pavido
Cineclandestino

I matrimoni, si sa, sono spesso fonte di stress. Persino quando non si tratta del proprio matrimonio. Persino quando tutto ciò che si deve fare è "semplicemente" prendere parte a una cerimonia nuziale. E che fare, dunque, quando gli sposi ti chiedono addirittura di fare un discorso durante la suddetta cerimonia? Questo è il dilemma che attanaglia il povero Adrien (impersonato da Benjamin Lavernhe), [...] Vai alla recensione »

martedì 8 febbraio 2022
Luca Pacilio
Film TV

Adrien viene lasciato dalla compagna: mentre riflette sulla sua situazione sentimentale "in pausa", il fidanzato della sorella gli chiede di tenere un discorso per le loro nozze. Il film, sulla falsariga del romanzo di Fabrice Caro Il discorso (edizioni Nottetempo), è un'immersione nel cervello del protagonista che, sfondata la quarta parete, si rivolge allo spettatore, psicoanalizzandosi, esaminando [...] Vai alla recensione »

martedì 8 febbraio 2022
Michele Anselmi
Cinemonitor.it

C'è una battuta per palati fini nella commedia francese "Il discorso perfetto" che esce giovedì 10 febbraio con I Wonder Pictures, immagino in vista di San Valentino. Il protagonista Adrien rievoca con crescente fastidio la sera in cui la fidanzata Sonia cominciò ad allontanarsi da lui. Fu quando il bel tenebroso Romain prese la chitarra per arpeggiare dolcemente, quasi isolandosi da tutto ma sapendo [...] Vai alla recensione »

giovedì 3 febbraio 2022
Marina Visentin
Cult Week

Adrien (Benjamin Lavernhe) ha trentacinque anni ed è sull'orlo del suicidio. Ipocondriaco e depresso, ha appena scoperto che la sua fidanzata Sonia (Sara Giraudeau) ha deciso di prendersi una pausa e in quattro e quattr'otto se n'è andata di casa. Non si sa per quanto tempo, non si sa perché, ma è facile indovinare che la loro relazione non doveva sembrarle particolarmente eccitante.

mercoledì 2 febbraio 2022
Fabiana Sargentini
Close-up

Vedendo Il discorso perfetto di Laurent Tirard (tratto dal romanzo di Fabrice Caro), vengono in mente quanti epigoni sgraziati abbia partorito Il magnifico mondo di Amélie Poulain (Jean-Pierre Jeunet, 2001) in una ventina d'anni. Aggraziata, originale, zeppa di idee visive, la pellicola di Jeunet ha dato la stura a decine, se non centinaia chissà, di tentativi maldestri di avvicinarsi alla felice [...] Vai alla recensione »

martedì 20 ottobre 2020
Veronica Orciari
Sentieri Selvaggi

Irriverente, brillante, denso di emozioni, ma anche un po' cinico. Le discours è sicuramente una commedia riuscita sotto molti punti di vista. E fa ridere. E anche parecchio. Ma lo fa senza rinunciare all'intelligenza, all'introspezione e soprattutto ad uno sguardo che fonde sì elementi "già visti" della commedia, ma lo fa per dare loro nuova linfa vitale in un prodotto che ha molto da dire, in barba [...] Vai alla recensione »

lunedì 19 ottobre 2020
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

C'è solo una cosa peggiore che venire lasciati, ovvero aspettare un messaggio della fidanzata messasi in "pausa" (38 giorni) quando si è a cena con la famiglia: un padre che racconta i soliti aneddoti senza capo né coda, la madre svampita e sottomessa che cucina le solite cose e tiene ancora appeso il portasciugamani - sventuratamente - a forma di pene che facesti alle elementari; una sorella che pende [...] Vai alla recensione »

NEWS
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venerdì 4 febbraio 2022
 

Su MYmovies i primi 10 minuti della commedia sugli uomini che parlano d’amore come non si sono mai visti. Dal 10 febbraio al cinema. Guarda l'inizio »

TRAILER
mercoledì 22 dicembre 2021
 

Regia di Laurent Tirard. Un film con Benjamin Lavernhe, Sara Giraudeau, Kyan Khojandi, Julia Piaton, François Morel. Da giovedì 10 febbraio al cinema. Guarda il trailer »

NEWS
giovedì 21 gennaio 2021
 

La nuova commedia francese di Laurence Tirard. Vai all'articolo »

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