Anno | 2020 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Umberto Riccioni Carteni |
Attori | Giampaolo Morelli, Andrea Delogu, Ricky Memphis, Grazia Schiavo, Luca Vecchi Vincent Riotta, Gianmarco Tognazzi. |
Uscita | giovedì 8 ottobre 2020 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,83 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 25 settembre 2020
Lorenzo ed Elena a diciott'anni si conoscono durante una vacanza studi in America. Lei è la bella del gruppo, lui il secchione noioso. In Italia al Box Office Divorzio a Las Vegas ha incassato 253 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Lorenzo detto Ghandi ed Elena si sono conosciuti a 18 anni durante una vacanza attraverso il Nevada e hanno finito per fare la classica pazzia: si sono sposati a Las Vegas. Poche ore dopo ognuno andava per la sua strada, gettandosi alle spalle l'accaduto (o almeno questo è ciò che pensa Elena). Vent'anni dopo Elena sta per sposare un uomo ricchissimo e geniale, ma la sua amica del cuore Sara, avvocato, la informa che, essendo tecnicamente ancora sposata a Lorenzo, deve prima sciogliere quel vincolo o verrà accusata di bigamia. Elena e Lorenzo dovranno dunque tornare a Las Vegas e in pochi giorni ottenere una sentenza di divorzio. Sempre che lo desiderino davvero.
Umberto Carteni si ispira al cinema di commedia romantica americano (in particolare Tutta colpa dell'amore e Fandango, ma le citazioni si sprecano, da Una notte da leoni a Harry ti presento Sally) per costruire un road movie che, più che parlare di amore, parla di amore al cinema, come direbbe Nora Ephron.
Questa è contemporaneamente la marcia in più e il limite di una commedia divertente e ben recitata da Giampaolo Morelli e Andrea Delogu nei ruoli principali, e ben supportata da Grazia Schiavo e Ricky Memphis nei panni dell'avvocatessa Sara e Lucio, l'amico scombinato che dovrà decidere se essere un maschio alfa o... zeta. C'è anche un gustoso (benché altamente improbabile) cammeo di Vincent Riotta nei panni di un giudice italoamericano che ha ancora Napoli nel cuore.
La storia è piuttosto ben congegnata negli snodi (pur all'interno delle esagerate circostanze comiche), ma sono soprattutto i dialoghi a fare centro, e a risultare divertenti e romantici: il che è davvero una rarità nel cinema italiano contemporaneo di commedia. Il team di sceneggiatura, composto da Alessandro Pondi, Paolo Logli, Riccardo Irrera e Mauro Graiani (senza dimenticare che il regista Carteni nasce sceneggiatore) lavora bene a intessere nella trama i tanti riferimenti al cinema americano di commedia romantica cui si faceva cenno all'inizio.
Quel che trattiene Divorzio a Las Vegas nella medietà, invece di farlo eccellere per originalità e freschezza, è il non aver spinto l'acceleratore fino fondo sull'intuizione di raccontare una storia d'amore interamente attraverso le scene dei film americani, come ha fatto Parole parole parole usando le canzonette.
Nonostante questo il film ha un suo charme garbato e una sua filosofia dell'amore interessante: "L'uomo che ti fa sentire un'altra non è quello giusto" (vale anche a parti invertite, ovviamente). Peccato per qualche nudo gratuito di troppo, ma nella dinamica del rapporto fra Sara e Lucio la scrittura si salva in corner dalla caduta nel maschilismo e gioca piacevolmente con gli stereotipi di genere, flirtando bene con il politically incorrect.
DIVORZIO A LAS VEGAS disponibile in DVD o BluRay |
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Ho visto oggi il film in TV (Sky) con la mia compagna. E' una commedia che sembra scritta e sceneggiata da un americano, invece è italiana, ma non lo dico in senso dispregiativo, bensì in senso positivo, perchè si lascia guardare con piacere e rilassatezza ed è raro vedere commedie italiane così frizzanti, ben sceneggiate e non volgari (o con battute idiote). Vai alla recensione »
Capite l'entusiasmo, non me l'aspettavo. Spinto a vederlo da motivi che non sto a raccontare, individuato il filone, entrato quindi senza illusioni, sono uscito felice e contento. Prima mi ero detto: beh, alla fin fine c'è Gianmarco Tognazzi (Giannandrea). C'era, ma in una certa "aura": quasi fine e distinto, equilibrato e ironico.
Già l’idea di per se non è proprio originale: un collage di gag presi da tanti altri film. A peggiorare l’assenza di uno svolgimento. C’è un inizio e un finale ma nel mezzo un grosso vuoto, di battute e di idee. Bene la Delogu, male Morelli che sembra esser stato precettato sul set. Una stella in più perché il film non cade mai nella volgarità.
Dove ho già visto questo film? Lorenzo ed Elena, da giovani, durante una vacanza a Las Vegas, strafatti, si erano sposati, tornando dopo poche ore alla propria vita. Ora, la donna deve maritarsi con un buon partito (Tognazzi, sempre bravissimo), ma deve tornare di nascosto negli Usa, con il vecchio marito, per divorziare. Non senza conseguenze. Trama telefonata, ma dialoghi divertenti e garbati, che [...] Vai alla recensione »
Las Vegas, gli effetti del peyote e una serata un po' sballata possono portare a un matrimonio fatto per gioco e neanche consumato. Se non che, vent'anni dopo, la giovane sposa (Andrea Delogu, per la prima volta sul grande schermo) è in procinto di un altro matrimonio e questa volta pare fare sul serio. Per farlo avrà bisogno di tornare in gran segreto nella città del gioco d'azzardo insieme a Lorenzo [...] Vai alla recensione »
«Fa' come nei film italiani, dove c'è sempre uno che urla come un coglione!», suggerisce Lorenzo (Morelli) a Elena (Delogu, incantevole) nel deserto appena fuori Las Vegas, dove si trovano di malavoglia per riparare a un matrimonio per scherzo da diciottenni in vacanza in America un po' fumati, ora che lei sta per sposarsi con un riccone ignaro (Tognazzi, sprecato).
"Quello che succede a Las Vegas, resta a Las Vegas" è un motto che il cinema industriale, arte del visibile per antonomasia, non ha mai voluto, e nemmeno potuto, eseguire. Nella città edificata in mezzo al deserto del Nevada per scopi antropici di bassa produttività - riciclo di denaro generato altrove e destinato all'accumulo personalistico - la narrazione audiovisuale è stata da subito uno dei modi [...] Vai alla recensione »