Una mattanza di rara brutalità per un capitolo che compensa con lo splatter gli evidenti limiti di budget. Recensione di Andrea Fornasiero, legge Filippo Scarafia.
di A cura della redazione
John Rambo si è ritirato in Arizona nella tenuta di famiglia, ma è sempre tormentato dai fantasmi della guerra; infatti vive in un labirinto di tunnel che ha scavato sottoterra.
Non c'è pace per lui, che dice di aver solo imparato a mettere un tappo alla propria violenza, sempre pronta a esplodere.
Per compensare ai limiti del budget, Stallone e il regista puntano sullo splatter, in puro spirito da cinema di serie B.
Nonostante i palesi problemi di razzismo, il film evita toni trionfalistici e alla fine la mattanza è una vacua soddisfazione per il protagonista, che si ritrova più solo che mai.
La sua è una figura tragica, ma il nichilismo in cui è avvolto è solo un pretesto per scatenare fantasie di vendetta, più o meno consciamente di propaganda trumpiana.
In occasione dell'uscita al cinema di Rambo - Last Blood, Filippo Scarafia interpreta la recensione di Andrea Fornasiero.