Titolo originale | Pavarotti |
Anno | 2019 |
Genere | Documentario, Biografico, Musicale, |
Produzione | USA, Gran Bretagna |
Durata | 114 minuti |
Regia di | Ron Howard |
Attori | Luciano Pavarotti, Spike Lee, Diana Spencer, Stevie Wonder, Bono Placido Domingo, Zubin Mehta, Nicoletta Mantovani, Andrea Griminelli, Angela Gheorghiu, Carol Vaness, Vittorio Grigolo, Madelyn Renée Monti, Adua Veroni, Lorenza Pavarotti, Giuliana Pavarotti, Cristina Pavarotti, Anne Midgette, Terri Robson, Eugene Kohn, Joseph Volpe, Harvey Goldsmith, Michael Kuhn, Láng Lang, José Carreras, Dickon Stainer, The Edge, Herbert H. Breslin, Tibor Rudas, Joan Sutherland (II). |
Uscita | lunedì 28 ottobre 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Nexo Digital |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,01 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 29 ottobre 2019
La storia, la voce, i segreti e la leggenda del tenore Luciano Pavarotti e del suo incredibile percorso, da figlio di un fornaio a superstar internazionale capace di trasformare per sempre il mondo dell'opera. In Italia al Box Office Pavarotti ha incassato 267 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Una voce straordinaria. Una carriera straordinaria. Ma anche uno straordinario atteggiamento verso la vita. Luciano Pavarotti aveva rischiato di morire da piccolo e da allora aveva giurato a se stesso che avrebbe goduto appieno di ogni momento. Generoso, nel fisico, nello spettacolo, nella beneficenza, è stato "il tenore del popolo", colui che ha fatto conoscere l'opera alle masse, che ha portato sullo stesso palco la lirica e il pop, attirandosi critiche e voltafaccia, ma perseguendo nel suo proposito con la determinazione di chi sente che la strada intrapresa è quella giusta.
Dopo il documentario sui Fab Four, The Beatles: Eight Days a Week, Ron Howard e il produttore Nigel Sinclair cercavano un altro soggetto e sono approdati all'idea di Pavarotti.
Howard ha incontrato la disponibilità della famiglia, che fino a questo momento non aveva mai acconsentito a farsi intervistare lungamente, e in particolare della seconda moglie, Nicoletta Mantovani, che gli ha messo a disposizione un voluminoso e prezioso materiale inedito. Da esso ha tratto il racconto di una vita drammaturgicamente intensa, vicina a quella dei personaggi che il tenore ha portato in scena, e un ritratto che è a tutti gli effetti quello di un grande interprete, un attore della scena, capace di emozionare come le star del cinema, quando sono tutt'uno col ruolo.
Apparentemente lineare nel ripercorrere l'ascesa della stella di Pavarotti, partita dal coro del padre, nella piccola Modena, e arrivata a riempire i teatri di tutto il mondo, fino alla Cina dell'immediato dopo Mao, dove il culto dell'arte operistica non era mai arrivato prima, il documentario lavora in realtà più finemente di quanto non sembri.
Il regista scrive, infatti, col montaggio, una sorta di biografia emotiva di Big Luciano, lasciando che siano le arie d'opera a raccontare i momenti salienti della sua vita, dalle esperienze infantili, segnate dall'amore famigliare ma anche dalle sirene della guerra e dei bombardamenti, fino ai momenti di trionfo (Nessun Dorma) e a quelli di sofferenza, in cui era comunque costretto a salire sul palco e cantare (Ridi Pagliaccio).
Ed è proprio su questo sorriso, onnipresente e sincero, che cela però un rimpianto, che Howard appone la sua firma, celebrando in Pavarotti non solo il talento canoro ma soprattutto l'umana contraddizione: da un lato la gioia esibita e la socialità emiliana esportata nel mondo, dall'altro il rammarico, mai esibito, di non aver potuto stare con le figlie (tutte e quattro) quanto avrebbe voluto. Missione riuscita: sarà impossibile, al termine della visione, non convenire sull'eccezionalità dell'uomo, e non solo del suo dono.
Dal regista Ron Howard uno spettacolare ed emozionante documentario sulla vita privata e sui successi del maestro Pavarotti in tutti i più grandi teatri del mondo. Da brividi la sua Voce, da applausi anche la sua attività di beneficenza. Molto bello il ricordo di Bono degli U2. Da vedere!!
Dal regista Ron Howard un documentario che ripercorre la vita privata e i successi nei teatri di tutto il mondo del maestro Pavarotti. Da brividi la sua grande Voce da Tenore e da applausi anche la sua generosa attività di beneficenza. Emozionanti i concerti dei Tre Tenori e molto bello il ritratto e il ricordo di Bono. Uno spettacolo!
Non è la prima volta che Ron Howard si avventura nel campo del documentario musicale: l'ha fatto con altre due icone pop lontanissime nel tempo, i Beatles di Eight Days a Week - The Touring Years e Jay-Z in Made in America. Ma nel suo ritratto di Luciano Pavarotti - genio del canto lirico, filantropo, uomo, padre, marito, amante - si percepisce in filigrana lo slancio ardito di un biopic impossibile. [...] Vai alla recensione »
Per quelli che, come chi scrive, hanno seguito la carriera e la vita artistica di Luciano Pavarotti dai culmini degli anni '70 e '80 fino alla morte, sopraggiunta sotto le spoglie assassine di un tumore al pancreas nel settembre del 2007, il documentario di Ron Howard presentato in prima italiana alla Festa del Cinema di Roma è, senza stare a dosare le parole, un'autentica manna dal cielo.
"Alcuni sanno cantare l'opera. Luciano Pavarotti era un'opera". Bono dixit, ed è noto che il leader degli U2 fosse uno dei più cari amici di Big Luciano. Pavarotti, il nuovo documentario su artisti musicali di Ron Howard, sembra partire da questa verità per poi svilupparla in un ritratto umanissimo e grandioso, almeno quanto la sua vita e la sua voce.
Di certo a Ron Howard, regista premio Oscar per A Beautiful Mind e indimenticato Richie di Happy Days, non difetta la sincerità. Di più, il candore. Sul palco dell'Auditorium di Roma, dove è in Festa il suo Pavarotti, candidamente confessa che alle due interviste cardine del documentario lui non c'era. Un film a sua insaputa? Non scherziamo, eppure, a sentire il frontman degli U2 Bono Vox, che ricorda [...] Vai alla recensione »
«Vorrei essere ricordato come chi ha portato l'opera alle masse», dice Pavarotti all'inizio. E allora Ron Howard si adegua realizzando un film semplice e carismatico come quel modenese col padre fornaio e tenore, svezzato da donne amorevoli, capace di diventare Il re del do di petto vendendo più delle rockstar nonostante cantasse in italiano di fine 800.
Attraverso filmati inediti e rare interviste con la famiglia e i colleghi, viene descritta la vita, la carriera e l'intramontabile eredità dell'artista italiano che, diventato una superstar internazionale, ha conquistato i più importanti palcoscenici di tutto il mondo. Dopo Made in America (2013), dedicato a Jay-Z e il documentario sui Fab 4 The Beatles: Eight Days a Week - The Touring Years (2016), [...] Vai alla recensione »
All'inizio sembra di essere nell'allucinato sequel di Fitzcarraldo. È il 1995: il sogno folle di portare l'Opera nel cuore della foresta non ha prodotto che un gigantesco teatro vuoto, sperduto nel nulla, tra le curve del Rio delle Amazzoni. Pavarotti si trova a navigare da quelle parti, come fosse una specie di missionario evangelico venuto a predicare agli indios.
Non stupisce che il meglio di Pavarotti, il documentario che Ron Howard dedica alla figura di Luciano Pavarotti, sia nella musica, nel liberarsi della voce del tenore e della musica sublime a cui diede forza. In realtà non stupisce niente nel film, dall'approccio alle scelte di racconto ed estetiche. Il film segue la vita, dalla nascita alla morte, del più celebre cantante lirico del dopoguerra attraverso [...] Vai alla recensione »