Titolo originale | The Beatles - Eight Days a Week |
Anno | 2016 |
Genere | Biografico, |
Produzione | USA |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Ron Howard |
Attori | Paul McCartney, Ringo Starr, John Lennon, George Harrison . |
Uscita | giovedì 15 settembre 2016 |
Tag | Da vedere 2016 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,54 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 16 settembre 2016
Il percorso dei Beatles, dalle loro esibizioni nei club di Liverpool e Amburgo, fino alla loro ultima apparizione al Candlestick Park nel 1966. Il film ha ottenuto 1 candidatura a BAFTA, 1 candidatura a London Critics, In Italia al Box Office The Beatles - Eight Days a Week ha incassato 988 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Tra il 1962, anno in cui ancora suonavano quasi solo tra Liverpool e Amburgo, e il 1966, quando si guardarono in faccia e si dissero basta, basta con i tour, basta con quella follia ormai fuori controllo, passarono solo quattro anni, eppure tanto (poco) fu sufficiente per i Beatles per dar vita ad un fenomeno sociale senza precedenti, che radunò in ogni parte del mondo folle di dimensioni mai viste.
Ron Howard racconta la storia di quella straordinaria ascesa con un film che attinge ad un repertorio scelto con cura, spesso inedito, che non smarrisce mai la dimensione concentrata, volutamente ridotta, nonostante tra i temi ci sia anche la nascita del fanatismo di massa, come lo conosciamo oggi. Come l'equipaggio dell'Apollo 13, il punto di vista dei Beatles resta ciò che interessa al regista, mentre il resto del mondo è l'interlocutore, l'altro soggetto di un dialogo che per qualche tempo suona straordinariamente brillante (i ragazzi di Brian Epstein si divertirono per qualche anno tanto a suonare che ad essere venerati: il circolo era virtuoso) ma poi si esaurisce, quando John, Paul, George e Ringo non sentono più la loro voce (l'occasione-simbolo è il concerto allo Shea Stadium di New York nel 1965, di fronte a più di 55mila persone) e scelgono di chiudere la conversazione.
Fin dall'inizio dell'avventura live, in ogni caso, Howard ricorda che la stampa non faceva altro che domandarsi quando sarebbe finita e come. Quando sarebbe scoppiata la bolla? Quanto poteva andare avanti la Beatles mania, a quel ritmo mai visto? In fondo, lui stesso vuole arrivare lì, a quel ritorno sul tetto dell'ufficio di Londra, che è il momento più bello del film, e anche quello più autoriale, perché è un happy end scelto, fermato nel tempo, coerente con la scelta di raccontare la parabola delle esibizioni dal vivo del gruppo, che lì si arrestano per sempre, ma non con il sapore della fine reale dell'avventura beatlesiana. A quel punto i Fab Four non sono più una cosa sola, un essere con quattro teste acconciate allo stesso modo, non sono più i ragazzini sfrontati che avevano una risposta per tutto e per tutti, e che grazie al loro cameratismo e al loro umorismo sono arrivati dove altri non si erano mai sognati di arrivare: sono cresciuti, cambiati, ognuno ha preso la sua strada, fatto la sua famiglia, e la musica è tornata ad essere il loro unico interlocutore.
The Beatles. Eight days a week racconta questo approdo sul tetto di casa, raggiunto passando dal tetto del mondo, con apparente semplicità di modi, e persino con parsimonia nell'uso del repertorio. Riducendo le interviste video al minimo indispensabile e facendo lo stesso con le voci di contorno, il documentario lascia la parola ai quattro protagonisti e riavvolge con loro il filmino dei ricordi, raccordando finemente sull'asse clip proveniente da momenti e formati diversi e costruendo anche visivamente, senza distrazioni, quel dialogo tra loro e con il pubblico, che è la direttrice di questo sguardo.
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Un bel documentario , fatto col cuore , con l'anima , con la testa, non agiografico ma solo sincero . Ron Howard si è dimostrato , ancora una volta , regista preciso ed anche innovativo ed ha fatto centro . Proponendoci i quattro ragazzi di Liverpool come sono stati anche nelle loro debolezze , fuori da ogni retorica . I Beatles fanno , come sempre , una bellissima figura , come [...] Vai alla recensione »
Vero documento storico di un qualcosa d'incredibile,Ron Howard ci fa rivivere un fenomeno musicale chiamato Beatles,incastonando le sequenze musicali attraverso il racconto del perché questi quattro ragazzi esplosero,raccogliendo un successo inatteso,dove tutti si domandavano quanto poteva durare ma soprattutto come era accaduto,iniziava l'era dei figli dei fiori,pace,amore,e musica.
Fu dal 1963 al 1966 che i Beatles raggiunsero la fama. Fu in quel periodo infatti,che i quattro giovani musicisti di Liverpool, fino ad allora abituati ad esibirsi in anonimi locali nella loro citta' e ad Amburgo, grazie alla composizione di un incredibile numero di bellissime canzoni e al prezioso aiuto da parte del manager Brian Epstein, che curo' abilmente il loro look e le loro attivita',tennero [...] Vai alla recensione »
La documentata, scorrevole ed emozionante cronistoria di un fenomeno musicale e di costume tra i più iconografici di tutto il XX secolo, a dispetto dei detrattori che ancora si affannano a sminuire il mito dei Beatles, riducendolo - a loro dire - a una manica di ragazzine isteriche. Se una cinquantina d'anni dopo lo scioglimento c'è ancora qualcuno che realizza un documentario cinematografico su di [...] Vai alla recensione »
Un film documentario. Citando Paul McCartney: "Sii fedele a te stesso" e i Beatles modestamente lo furono. Furono fedeli a se stessi, fedeli alla musica, fedeli al pubblico e soprattutto fedeli tra di loro. Il film non racconta semplicemente il successo stratosferico di un gruppo di cantanti, il film ci conduce nella vita di quattro amici che attraverso la reciproca lealtà [...] Vai alla recensione »
Pur non appartenendo alla generazione beatles, il film mi ha appassionato e emozionato. Bravo Howard e bravissimi i beatles.
Ron Howard, con questo"The Beatles: EIght Days a Week"(screenplay_ Mark Monroe, 2016)ci da'un documentario di valore storico, essendo the Beatles protagonisti della storia musiclae, ma anche della storia tout court. Basti pensare all'improvvida dichiarazione(certo fraintesa, ma...)di JOhn Lennon riguardo alla loro(dei quattro di Liverpool)popolarita'che sarebbe stata maggiore [...] Vai alla recensione »
John Lennon (Liverpool 1940) polistrumentista, cantante, autore. Paul Mc Cartney (Liverpool 1942), polistrumentista, voce, autore. George Harrison (Liverpool 1943) voce, polistrumentista. Ringo Starr, batterista, (Liverpool 1940). Sono i Beatles. Lennon è morto a New York nel 1980, Harrison a Los Angeles nel 2001.
Sono stati il complesso più popolare del Novecento. Hanno dettato stile e comportamento. Qualcuno scrisse che erano più famosi di Gesù.
Qualcun altro rincarò "e anche più importanti". I Beatles sono un oceano di informazioni, storie, comunicazione. Un percorso infinito ultrapraticato. Primi anni sessanta: si formava, sotterranea, quella forza nucleare che sarebbe esplosa in superficie. Un promemoria preventivo. Da dove arrivavano i Beatles, e perché: gli anni cinquanta vivevano di un equilibrio est ovest che conosciamo. Valeva una normalizzazione, vigevano certi valori, se vogliamo chiamarli così, certe sicurezze che però non potevano rimanere statiche. Perché c'erano i giovani. Nasce da loro, in diverse parti del mondo, uno spirito innovativo poco disposto alla mediazione e al compromesso, e una reazione a uno status che non è più ritenuto... soddisfacente. La protesta, estesa dovunque, dall'Asia al Sudamerica, agli Usa, all'Europa d'occidente e d'oriente, rappresenta la reazione a quei modelli culturali e ai conseguenti progetti entro i quali le nuove generazioni non intendevano integrarsi.
Un telecronista a Paul McCartney, nel 1963-64: «Che posto avranno i Beatles nella cultura del Novecento?». E Paul: «Cultura? Quale cultura, questo è solo divertimento!». È uno dei tanti grandi momenti del documentario di Ron Howard, che riesce a rievocare tutte le ragioni per cui non possiamo smettere di adorare i Beatles, aggiungendone mille altre che non conoscevamo.
Finisce sul tetto, al civico 3 di Savile Row sede della Apple Records, dove John, Paul, George e Ringo si esibiscono per pochi intimi. È il 30 gennaio 1969, e a quell'esibizione dal vivo non ne seguiranno altre. Suonano Don't Let Me Down, suonano l've Got a Feeling, suonano live per l'ultima volta. Nessuna sorpresa, oggi sappiamo che il bis non ci sarebbe stato, ma la forza di Eight Days a Week è farci [...] Vai alla recensione »
Ron Howard racconta l'epopea Uve dei Fab Four, dal Cavern Club di Liverpool fino allo storico concerto conclusivo al Candlestick Park di San Francisco. Il tutto con un «dietro le quinte» che fotografa al meglio quello che i Beatles rappresentarono per milioni di giovani in tutto il mondo, comprese le implicazioni politiche di certe loro scelte (contro la segregazione razziale) e affermazioni (sulla [...] Vai alla recensione »