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Ultimo aggiornamento mercoledì 16 ottobre 2019
Due sorelle divise da un destino ingiusto, non perderanno la speranza di potersi ritrovare. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 1 candidatura a Spirit Awards, In Italia al Box Office La vita invisibile di Euridice Gusmao ha incassato 473 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Euridice e Guida sono due ragazze che crescono nella stessa famiglia rigida e conservatrice. Quando Guida fugge una notte per incontrare il suo amante, Euridice acconsente di reggerle il gioco. Guida però non farà ritorno, sceglierà di sposarsi all'estero e la lontananza tra le due sorelle diventerà presto un abisso insuperabile quando il padre di entrambe deciderà di eliminare la peccatrice Guida dalla memoria della famiglia, impedendole di avere qualunque contatto con sua sorella.
"Eurídice Gusmão che sognava la rivoluzione" è il romanzo di Martha Batalha che il brasiliano Karin Aïnouz sceglie di portare sullo schermo, per due ore e venti che passano in un lampo, tante sono le emozioni che riesce a regalare.
Come e meglio del nostro L'amica geniale, il tentativo di portare al cinema una storia amata dai lettori di due donne complementari, unite e inseparabili è assolutamente riuscito. Il risultato è un'operazione che va ben oltre il letterario, diventa un film godibile a se stante, apprezzabile in primis per la scelta di raccontare la sorellanza in termini di amore smodato, ispirazione quotidiana, ricerca infinita in una Rio de Janeiro mai così piena di gente e di disperazione. Cosa accade se fai l'errore di sposare l'uomo sbagliato e tuo padre ti impedisce di tornare a casa? Guida, un'eccezionale Julia Stockler, sconta sulla sua pelle il peso di questa risposta, finendo per fare ogni giorno i conti con la miseria e un bambino da crescere da sola. Diverso il destino di Euridice, Carol Duarte in stato di grazia, perfetta in ogni singola inquadratura: lei segue, obbediente, ciò che il padre ha scelto per lei. Un marito, tanto per iniziare, incapace di trattarla con rispetto persino la prima notte di nozze, ma fedele all'ideologia fallocentrica dell'uomo padrone sposata da suo padre. Euridice non è messa mai nella condizione di poter scegliere, in tutta la sua vita. Una famiglia rispettabile, abiti decorosi, ristoranti chic e una bella casa al prezzo di una libertà personale continuamente umiliata. L'unica cosa che sogna è diventare una grande pianista, ma anche una legittima ambizione viene mal sopportata in un contesto repressivo dove la donna deve limitarsi ad essere madre e moglie obbediente e silenziosa. Ed Euridice obbedisce, sempre e comunque, ma non rinuncerà mai a cercare in ogni modo sua sorella, che intanto vive tra gli ultimi, solo per una piccola ribellione adolescenziale.
Commuove l'amore a distanza tra queste due sorelle, narrato con grazia da un autore che non sbaglia un colpo e riesce a firmare un film poderoso, dalla struttura narrativa solida, con un'introspezione psicologica e una caratterizzazione dei personaggi affascinante e potente, senza mai rinunciare all'estetica raffinata. Impossibile non cedere al fascino di questo racconto. Impossibile non restare travolti dalle capriole emotive delle protagoniste, dalle loro avventure disgraziate, da quella voglia di espressione costantemente frustrata e messa a tacere. Si parteggia per loro, si segue ogni vicissitudine familiare come fosse la propria, si condivide il pathos che l'autore distribuisce ad arte e con rara misura nel narrare decenni di vita di due donne le cui esperienze che diventano in qualche modo universali. Tutti abbiamo avuto o conosciuto un'Euridice e una Guida in famiglia, tutti abbiamo coltivato dentro noi stessi la voglia di ribellarci o adeguarci al modello familiare. Ainouz ha saputo raccontarlo attraverso i volti e i corpi magnifici e tormentati di due bravissime attrici, e non finiremo di ringraziarlo per questo.
LA VITA INVISIBILE DI EURIDICE GUSMAO disponibile in DVD o BluRay |
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"Vedi, quando suono, io sparisco" Euridice Gusmao Vagando per le lussureggianti e impervie foreste delle alture che sovrastano le bianche spiagge di Rio de Janeiro due ragazze si perdono. Quella rimasta indietro chiama l’altra con apprensione, sta per piovere. E’ il preludio della tempesta che sta per abbattersi sulle loro vite.
Quanto sono stati duri e bigotti anni Cinquanta in Brasile, specialmente per le donne! Il regista Karim Aïnouz li narra traendo liberamente il film dal romanzo Eurídice Gusmão che sognava la rivoluzione di Martha Batalha (Feltrinelli, 2016), e cioè la storia didue sorelle legatissime e complici, giovani e piene di vita, che per una serie di circostanze vengono divise nella [...] Vai alla recensione »
L’intento era assai difficile: rendere una storia-familiare che col pretesto dell’amicizia tra due sorelle, è specchio di analisi di una realtà, Il Brasile, nel suo microcosmo dagli anni ’50 ai giorni nostri. Karim Aïnouz, visuale artista brasiliano, si pone ad altezza d’uomo, anzi di ragazza, ricostruendo con sagacia e supportato da una valida sceneggiatura, [...] Vai alla recensione »
Film premiato con merito come migliore a Cannes 2019 per Un Certain Regard, che butta un “certo sguardo” delicato, pacato, dolce, poetico e senza troppa dramma sul ruolo della donna in una società patriarcale. Brasile primi anni 50: due sorelle giovanissime, Guida e Euridice, che si vogliono profondamente bene, complici tra esse come tante che opera(va)no qualche sotterfugio [...] Vai alla recensione »
Film inquieto, di atmosfera, suggestivo per colori vintage, interni claustrofobici, primi piani intensi, premiato a Cannes per la regia di Karim Aïnouz. Due brave protagoniste, C. Duarte e J. Stockler. Il film punta su due temi forti: la condizione della donna nella Rio de Janeiro degli anni ’40 ’50 e il rapporto intenso e solidale tra due sorelle, Eurídice e Guida, di [...] Vai alla recensione »
Karim Aïnouz complica la trama originale del libro Euridice Gusmao che sognava la rivoluzione di Martha Batalha, da cui trae il suo film, aggiungendovi melodrammaticamente un inverosimile quanto strampalato caso di Chi l’ha visto ed un finale strappalacrime alla Carramba che sorpresa, non disdegnando di inserirvi qualche scena di sesso, per rendere il prodotto più [...] Vai alla recensione »
Vivere nella stessa città e non vedersi mai è il destino delle sorelle Gusmao, si sfiorano, ma non si toccano, percorrono le stesse strade, ma non si incontrano, si cercano, ma non si trovano, eppure sono unite da un legame profondo, viscerale, nonostante siano così diverse per aspetto e inclinazioni. Euridice è alta di statura, come elevate sono le sue aspirazioni, studiare [...] Vai alla recensione »
LIla e Lenù in versione brasiliana , qui sono due sorelle chiamate Guida ed Euridice , ma la vicenda non cambia di molto. Ambientato a Rio de Janeiro del Brasile anni quaranta , cinquanta, e si ripercorre le vicende delle due sorelle complici amiche per una serie di anni insieme , fino al momento che la ragazza più dotata di cervello, Euridice , decide [...] Vai alla recensione »
"Euridice Gusmao" narra del destino crudele di 2 sorelle molte legate tra loro, destinate a separarsi e a non ritrovarsi più. Un destino dettato da quella che oggi definiremmo un'ingiustizia, a sua volta derivata da usi e costumi sociali dell'epoca, e perciò tutto sommato definibile come "destino", appunto. La bravura delle protagoniste femminili (perchè [...] Vai alla recensione »
Penso abbiano distribuito solo 14 copie o poco più. In toscana solo una sala. In Lombardia 2 solo a MIlano. Nel Lazio solo due sale a Roma (questo alla data di oggi che scrivo). Purtroppo per vedere film così devi cercarli con il lanternino, si chiamano d'essai e non fanno cassetta, ma sono per me vero cinema, quello per cui vale la pena fare 100 km per vederlo e non contentarsi [...] Vai alla recensione »
Il film sulle occasioni perse: sul tempo che è passato e non torna più indietro, sui sogni carichi di aspettative andati infranti, sulle parole d'affetto rimaste inespresse, sull'amore profondo affossato dalle convenzioni. Ma chi l'ha detto che la bellezza la si trova soltanto nei momenti di gioia condivisa? La vita di Euridice e Guida è bella perché la ricerca di chi si ama dà senso alla propria esistenza [...] Vai alla recensione »
Bellissimo film che tuttavia non raggiunge l'apice della considerazione a causa di una sceneggiatura appena sufficiente, che ricorre ad espedienti banali per raccontare la sua storia (le lettere ritrovate, gli orecchini della nonna, ecc.). E incappa in numerose incongruenze, come quando Guida scappa col suo marinaretto senza neppure un cenno alla sorella con la quale esiste un rapporto [...] Vai alla recensione »
Ciò che infastidisce - e non poco - di questo film è che la trama, con tutti i suoi espedienti narrativi, sembra finalizzata unicamente a raggiungere i massimi livelli di melodrammaticità, a costo di diventare contraddittoria sacrificando a ciò ogni plausibilità del racconto. Si cerca di tratteggiare un legame profondissimo di amore e complicità tra due sorelle [...] Vai alla recensione »
Molto deludente questo film che si dilunga su aspetti facili e intuitivi e tace quel che più è spinoso e complesso, come la società brasiliana, la miseria, la violenza. Opera edulcorata sull'affetto tra due sorelle che non prende in conto il reale sforzo che due persone che si amano davvero avrebbero fatto per ritrovarsi. Improbabile e inconsistente.
Un film inaspettato. La storia di due sorelle che si separano e si ritrovano solo dopo la morte di una di loro. Una storia che sa di verità, in un Brasile degli anni cinquanta chiuso e ottuso, non molto diverso da altre società. Interni tristi, fumosi, colori mai sgargianti per rappresentare un mono senza prospettive, nel quale i momenti dell'amore e del sesso sono sicuramente i più [...] Vai alla recensione »
ennesimo film femminista nel quale di uomini non ce n'é uno che si salvi, in compenso le femmine sono tutte belle e brave, ci mancherebbe. una vuole abortire per partecipare a un'audizioine? corretto, anzi, sembra una prepotenza che il marito venendo a sapere per caso che è incinta le faccia saltare il piano. non oso pensare alla situazione opposta, naturalmente.
Il tempo in questo film sembra fermarsi a un'epoca non troppo lontana da noi e la rivoluzione femminile e tutti i suoi contorti argomenti incornicia questo dipinto fatto di umiliazione e sofferenza.Il ritratto è quello di due sorelle unito da un rapporto indolico e di assoluta appartenenza. La ribellione di una delle due porta il padre a separarle e alla decisione assurda di indurle a una ricerca [...] Vai alla recensione »
Un film lento e noioso.Esiste un pubblico che ama osservare drammi familiari sceneggiati in contesti più o meno esotici (in questo caso il Sud America) e con ingredienti ricorrenti: povertà sociale e culturale, ambiente ottuso e oppressivo (soprattutto nei confronti delle donne), sofferenza emotiva, squallida sessualità, ecc. Il tutto magari condito con qualche pretesa ricercatezza formale o qualche [...] Vai alla recensione »
Guida e Euridice sono due sorelle che crescono nella Rio de Janiero degli anni ’50. La durezza del padre le obbliga sognare una vita diversa ad occhi aperti. La prima cerca il grande amore, e la vita libera, la seconda vuole mettere a frutto il suo talento iscrivendosi al conservatorio di Vienna. Quando Guida incontra un marinaio greco, si innamora e scappa di casa.
Non faccio spoiler. Dico solo una cosa : film bellissimo, da vedere. C'è tutto: sesso, amore, affetto, dramma, bellezza, angoscia. Un film, un melodramma vecchio stampo, come deve essere. Consigliatissimo.
Il film brasiliano di Karim Aïnouz, La vita invisibile di Euridice Gusmao, merita una serie di considerazioni. Come spesso per i film originari dell’America latina, anche questo, si presenta come un po’ sentimentale e malinconico, con gli affetti che possono sembrare un po’ primitivi e poco elaborati. A volte cade nel sentimentalismo.
In riva all'oceano due ragazze siedono una accanto all'altra senza guardarsi. Poi, in una foresta tropicale lussureggiante, attraversata da cascate di acqua cristallina, si perdono, si inseguono, si chiamano a gran voce, ma non riescono a trovarsi. Le prime sequenze del film La vita invisibile di Euridice Gusmao del regista brasiliano Karim Ainouz sono profetiche e si fanno metafora dell'appassionante [...] Vai alla recensione »
Ci sono film che lasciano un segnale fortissimo appena terminati. "La vita invisibile di Euridice Gusmão" del brasiliano Karim Aïnouz è uno di questi. Traendolo dal romanzo di Martha Batalha, il regista racconta, nella dolorosa rappresentazione del melodramma, la storia di due sorelle separate per malvagità familiare, dove ognuna crede l'altra vivere appagata la propria esistenza.
Perduta in sentieri nascosti nell'intrico di un bosco, e come in un incubo notturno, la giovane Eurídice (Carol Duarte) chiama inutilmente Guida (Julia Stockler), la sorella maggiore. La vita invisibile di Eurídice Gusmão (A vida invisível, Brasile, 2019, 139') inizia con le immagini di questa separazione piena d'angoscia. Siamo a Rio de Janeiro, nel 1950.
Arriva dal Brasile la nuova puntata di quel grande romanzo collettivo sul corpo delle donne (corpo, desideri, immaginario, sentimenti...) che il cinema di questi anni va scrivendo attraverso lavori molto lontani ma uniti da un tema così potente da prestarsi agli approcci più disparati. Siamo sempre negli anni '50, come in "Carol" di Todd Haynes o ne "L'Amica geniale", due titoli a cui è difficile non [...] Vai alla recensione »
Nel Brasile Anni 50 le sorelle Gusmao lottano per essere se stesse traendo forza dall'affetto e dalla complicità che le unisce. Sono diverse, Euridice (Carol Duarte) sogna di diventare pianista, Guida (Julia Stockler) si innamora di un marinaio, resta incinta, torna a casa chiedendo aiuto. Sarà cacciata, ma la punizione più grande, architettata dal padre padrone, è l'impossibilità di ritrovare Euridice. [...] Vai alla recensione »
Una saga che affronta la sottomissione e la ribellione femminile. Inizia nel Brasile degli anni 50 e, con l'indefinibile magia di immagini sgranate dai colori saturi, arriva fino a oggi. Lasciandoci a considerare i rivoli di violenza patriarcale che scorrono ancora nelle nostre vite. Ci fa rileggere frasi e vicende genealogiche sotto una nuova luce.
Non bastano gli anni '50 e una fotografia anticata e sporca per gridare al mélo, per gridare a Sirk, a Fassbinder, a Wong Kar Wai. E invece tutti concordi a inserire La vita invisibile di Euridice Gusmão, vincitore nell'ultima edizione del Festival di Cannes della sezione Un certain regard del regista brasiliano Karim Aïnouz (nato nel 1966, l'ultima cosa che avevamo visto di lui, in una sezione parallela [...] Vai alla recensione »
Brasile, anni 50. Guida ed Euridíce sono sorelle legatissime tra loro, figlie di una coppia borghese rigida e soffocante. A rompere un quadro apparentemente immutabile è il colpo di testa di Guida, che, dopo una serata passata fuori di nascosto dalla famiglia, fugge con un marinaio greco di cui s'è innamorata. Torna a casa mesi più tardi, abbandonata e incinta, ma viene rifiutata dal padre, che riesce [...] Vai alla recensione »
Qualcuno l'ha definito l'equivalente brasiliano dell'Amica geniale: qui come là, al centro del racconto c'è il legame fortissimo fra due donne che la vita e la crudeltà del mondo non riescono a separare del tutto. Ma il film - anche rispetto al romanzo di Martha Batalha da cui è tratto - ha in più i colori accesi di un melodramma che fa pensare ai cromatismi appassionati di un maestro come Douglas [...] Vai alla recensione »
In tempi in cui l'emancipazione femminile, soprattutto rispetto al ruolo famigliare, è tornata ad essere tema di discussione fuori tempo massimo, con posizioni di diffuso sessismo anche tra i politici, colpisce più che mai il bellissimo film del brasiliano Karim Aïnouz vincitore della sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2019, e tratto dal romanzo "Eurídice Gusmão che sognava la rivoluzione" [...] Vai alla recensione »
La vita di Eurídice Gusmão diventa invisibile per mezzo della musica, assumendo un'identità leggiadra, capace di scalzare l'incorporietà plumbea del quotidiano, che la costringe nelle stanze familiari, nelle quali il pianoforte è un legno diafano, il segno di un'emancipazione da soffocare. La melodia di Eurídice rende invisibile Guida, sua sorella, permettendole di lasciarsi andare a una fuga d'amore [...] Vai alla recensione »
La vita invisibile, nel film del 53enne regista, video-artista e documentarista di Fortaleza Karim Aïnouz che ha portato sullo schermo il romanzo di Martha Batalha vincendo a Cannes la sezione Un Certain Regard, non è solo quella di Euridice Gusmao. È in realtà doppia. Perché lo snodo da cui parte questo moderno melò brasiliano è la violenta interruzione dell'intensa, appassionante relazione fra due [...] Vai alla recensione »
Eurídice aveva una sorella. L'aveva perché non la trova più, Guida è perduta in chissà quali luoghi, quali stanze, quali amori, quali lettere che non arrivano mai a destinazione. È perduta come lo erano (lo sono?) le donne per cui sono sempre gli altri a decidere, padri, mariti, estranei: le loro vite rischiamo di non vederle mai. Si intitola difatti La vita invisibile di Eurídice Gusmão lo splendido [...] Vai alla recensione »
La vita invisibile di Eurídice Gusmão, come dire la storia di una donna dal punto di vista del suo lato segreto. Il film del regista brasiliano Karim Aïnouz, che ha vinto la sezione Un certain reguard di Cannes 2019, è ispirato al romanzo di Martha Batalha Eurídice Gusmão che sognava la rivoluzione (uscito nei giorni scorsi in Italia per Feltrinelli) e ha uno sguardo al tempo stesso realista e onirico [...] Vai alla recensione »
Arriva nelle sale il film del regista brasiliano Karim Aïnouz, vincitore a Cannes della sezione Un Certain Regard e fresco fresco di candidatura agli Oscar nella categoria miglior film straniero. Fiammeggiante e potente melò nello stile di Fassbinder, Douglas Sirk e Almodóvar. Una storia tutta al femminile in nome della sorellanza. Siamo a Rio de Janeiro nel 1950.
Guida ed Eurídice, due donne così diverse, così prossime. La prima impetuosa e pronta a prendere di petto la vita. La seconda coscienziosa e diligente, in un sobbollir silenzioso. Sono le sorelle che si abbracciano e sostengono per poi perdersi e cercarsi a lungo, incessantemente, nel dramma brasiliano La vita invisibile di Eurídice Gusmão, film vincitore al Festival di Cannes nella sezione Un certain [...] Vai alla recensione »
Fedeltà e passione, scavalcando le regole Guida abbandona genitori e l'amatissima sorella Euridice a Rio de Janeiro al seguito del grande amore, marinaio in rotta per la Grecia. Abbandonata, tornata incinta, ripudiata dal padre, costretta a vendersi, riuscirà mai a ricongiungersi con la sorella che, credendola per decenni lontana e dimentica del suo affetto, ha accettato un matrimonio e la fine del [...] Vai alla recensione »
Due sorelle separate da un padre cattivo che non si rivedranno mai più per tutta la vita. Una cavalcata familiare che dura mezzo secolo tra le strade di Rio de Janeiro. La punteggiatura sonora continua di un pianoforte destinato a bruciare tra le fiamme e lo sfondo visivo di una flora incombente che avvolge i protagonisti. La vita invisibile di Euridice Gusmao, in sala con Officine Ubu dal 12 settembre, [...] Vai alla recensione »
Anni 50, Rio de Janeiro. Guida ed Eurídice sono due sorelle che crescono in una famiglia borghese. Sono legatissime, ma si separano quando Guida decide, con la complicità della sorella, di fuggire di casa per seguire un marinaio. L'uomo le darà un figlio e la abbandonerà, ma Eurídice non lo saprà perché il padre ha deciso di cancellarla dalla famiglia e quindi di non consegnarle le lettere che Guida [...] Vai alla recensione »
Il melodramma è, insieme all'horror, il genere che nei decenni ha retto meglio al passare del tempo, tra film d'autore e non, permettendo con più facilità di altri un uso politico, un discorso sulla società, sui corpi, sui sessi. La sua epoca d'oro, a Hollywood come in Italia e in America Latina, sono stati gli anni 50. Lo hanno capito in tanti, ispirandosi a quell'epoca: da Fassbinder a Todd Haynes [...] Vai alla recensione »
Due sorelle, due destini, una famiglia conservatrice. Quando Guida fugge per amore (con l'uomo sbagliato) il padre la cancella. Euridice invece fa quello che deve: matrimonio, figli, obbedienza. Ma non smette mai di cercare la sorella perduta. Storia emozionante, travolgente, sullo sfondo di una disperata Rio de Janeiro (candidata agli Oscar 2020 per i il Brasile). Da Tu Style, 11 settembre 2019 Vai alla recensione »
La trasparenza del mélo, ovvero il fatto che il melodramma sia la forma del dialogo impossibile tra il corpo e il suo fantasma, tra la realtà e il desiderio: era tempo che non si vedeva al cinema una cosa come questa, forma melodrammatica pura, priva di formalismi neoclassici, roba che rimanda alla matrice sirkiana, ai florilegi truffautiani, alle traslitterazioni fassbinderiane, sino al miglior Wong [...] Vai alla recensione »
Oh sorella mia, sei così lontana che quasi non ti immagino più. Questa lontananza mi fa male, perché qui, a Rio, il presente non mi permette di sperare. Sono anni euforici eppure così tristi, questi per me inafferrabili anni 50. Cara Eurídice adorata, è la tua Guida che ti scrive. Io, che ho abbandonato te, mamma e papà per seguire al di là dell'oceano una passione sciocca destinata al fallimento; [...] Vai alla recensione »
Rio de Janeiro, 1950. Euridice e Guida sono due sorelle molto complici tra loro, che vivono insieme ai loro genitori dagli ideali conservatori. Immerse in una vita ordinariamente inappagante, hanno entrambe dei sogni: Euridice vuole diventare una pianista di fama, mentre Guida è alla ricerca del vero amore. Le loro scelte porteranno alla drastica decisione del padre di separarle, ma pur restando lontane [...] Vai alla recensione »
A guardare l'uso dei colori nei costumi e il modo in cui Karim Ainouz fa parlare le architetture si direbbe che A vida invisivel de Euridice Gusmao sia un omaggio a Douglas Sirk. Lo è sicuramente, nella misura in cui il film si confronta in generale con il melodramma familiare, anche attraverso il filtro di Pedro Almodòvar, giocando con un tono personale più composto e malinconico.
Il romanzo di una giornalista brasiliana e scrittrice di successo, Martha Batalha (classe '73) pubblicato da Feltrinelli col titolo battagliero di Euridice Gusmão che sognava la rivoluzione, racconto satirico e realistico ambientato nello stesso quartiere di Rio dove è cresciuta l'autrice, è stato portato sullo schermo dal regista e visual artist brasiliano Karim Aïnouz.
Ha vinto il premio come Miglior Film della sezione Un Certain Regard, di Cannes 2019, tanto che il Brasile ha deciso di candidarlo ai prossimi Oscar. Di solito, davanti a simili «Palmares» si dovrebbe titubare, visti i precedenti. Però in questo caso è tutto meritato. Un bel melodrammone, vecchia maniera, sul tema della sorellanza, che accompagna lo spettatore per oltre due ore e che sviluppa diversi [...] Vai alla recensione »
Codificato dalle telenovelas, il mélo è diventato parte integrante del DNA brasiliano. Sacrosanto diffidare dell'imbarbarimento viscido-televisivo del genere, altrettanto sacrosanto lasciarsi sedurre dal "melodramma tropicale"- per definizione del regista, Karim Ainouz - che ha trionfato quest'anno a "Un Certain Regard", la seconda sezione ufficiale di Cannes.
Ancora due donne unite, divise, distanti, complementari. Eurídice e Guida, sorelle legatissime nella Rio de Janeiro dei primi anni '50, come Iya e Masha, le due infermiere nella Leningrado del 1945 di Beanpole. Ancora la storia passata fatta vivere sullo schermo attraverso l'effetto che i dettagli, i colori, l'ampiezza dello spazio e la concretezza del tempo hanno sulla vita dei personaggi.
A Cannes ha vinto il premio nella sezione "Un certain regard": a furia di vedere e incensare estenuanti film d'arte quando arriva il melodramma son tutti più contenti. Tutti, anche chi li snobba. Qui poi c'è l'alibi del Brasile e la definizione "melodramma tropicale", diretto da un regista che non esita a saturare i colori, a riprendere una scena da dietro un acquario, a vestire un marinaio greco come [...] Vai alla recensione »