La vita invisibile di Euridice Gusmao |
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Un film di Karim Aïnouz.
Con Carol Duarte, Júlia Stockler, Gregório Duvivier, Barbara Santos.
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Titolo originale A Vida Invisível.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 139 min.
- Brasile 2019.
- Officine Ubu
uscita giovedì 12 settembre 2019.
MYMONETRO
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La sorella geniale
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Arriva dal Brasile la nuova puntata di quel grande romanzo collettivo sul corpo delle donne (corpo, desideri, immaginario, sentimenti...) che il cinema di questi anni va scrivendo attraverso lavori molto lontani ma uniti da un tema così potente da prestarsi agli approcci più disparati. Siamo sempre negli anni '50, come in "Carol" di Todd Haynes o ne "L'Amica geniale", due titoli a cui è difficile non pensare vedendo "La vita invisibile di Eurídice Gusmão", il magnifico mélo di Karim Aïnouz che ha vinto il Certain Regard a Cannes. Ma soprattutto siamo a Rio de Janeiro, un luogo in cui la vita e i sensi pulsano con tutta la forza del clima tropicale, malgrado la ristrettezza dei ruoli che l'epoca riserva alle donne fin da ragazze. Euridice e Ana Margarida detta Guida sono due sorelle tanto legate quanto diverse per scelte e temperamento, figlie di un agiato panettiere di origini portoghesi. Euridice è una pianista, posseduta da un talento musicale a cui nessuno sembra dare importanza, come non gliene darà più tardi il marito Guida invece è una ribelle che scappa in Grecia con un marinaio per tornare mesi dopo, sola e incinta. Da questo momento tutto le separa. Temendo lo scandalo, Guida viene cacciata di casa e nessuno informa Euridice del suo ritorno. Così le due sorelle crescono, vivono, lottano, sognano nella stessa città senza mai rivedersi, conducendo vite diversissime ma oscuramente complementari, scandite dalle lettere che Guida scrive di continuo (ma invano) alla sorella perduta. E dalla tessitura davvero ammaliante di immagini e suoni con cui Aïnouz, architetto e artista prima che regista, avvolge queste due vite segnate dal segreto. L'acqua di una cascata, un'esecuzione musicale, la prima notte di nozze di Euridice, gli avvertimenti di un'amica, la nuova e più ricca vita di Guida accanto a una nera dei quartieri umili, le umiliazioni e le riscosse di entrambe, la fierezza e la coscienza di sé che non le abbandonano mai: in ogni momento, dal più lirico al più osceno (il sesso è filmato con disincantato realismo), Aïnouz trova il taglio, il ritmo, la grana, i colori, per dominare il tumultuoso susseguirsi di eventi andando dritto al cuore, delle protagoniste e dello spettatore. Il romanzo di Martha Batalha da cui è tratto il film (Feltrinelli) non poteva trovare trascrizione più libera e più emozionante.
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