La vita invisibile di Euridice Gusmao

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un'anima divisa in due Valutazione 5 stelle su cinque

di sergio dal maso


Feedback: 8142 | altri commenti e recensioni di sergio dal maso
mercoledì 19 febbraio 2020

"Vedi, quando suono, io sparisco"   Euridice Gusmao
 
Vagando per le lussureggianti e impervie foreste delle alture che sovrastano le bianche spiagge di Rio de Janeiro due ragazze si perdono. Quella rimasta indietro chiama l’altra con apprensione, sta per piovere.
E’ il preludio della tempesta che sta per abbattersi sulle loro vite. 
Sono due sorelle, poco più che adolescenti, Euridice e Guida Gusmao.
La loro è una famiglia piccolo borghese. Il padre è un fornaio di origini portoghesi, desideroso di affermarsi nell’alta società brasiliana degli anni ’50, in quegli anni moralista e conservatrice.
Sono molto unite, inseparabili, ma anche molto diverse. Euridice è introversa e remissiva, rispettosa della volontà del padre. Guida all’opposto è impulsiva e ribelle, guidata dall’anelito di libertà e di emancipazione.
Due caratteri opposti, accumunati però dal desiderio di realizzarsi, di vivere fino in fondo i propri sogni.
Di essere pienamente donne, non solo madri e spose, unici ruoli ammessi dalla società patriarcale degli anni cinquanta, e che il padre è ben deciso di rispettare.
Euridice è un’ottima pianista, sogna di andare a studiare al Conservatorio di Vienna. Guida invece vuole vivere l’amore con la passione e la spensieratezza dei vent’anni. Il destino sarà spietato con entrambe, prima le separerà, poi le condannerà all’infelicità di due esistenze lontane.  
Tornata dalla Grecia sola e incinta, dopo la fuga d’amore con il marinaio di cui era innamorata, Guida viene ripudiata dal padre e cacciata di casa. Per non macchiare la rispettabilità della famiglia le sarà anche impedito, con l’inganno, qualsiasi contatto con la sorella. Euridice viene fatta sposare a un amico di famiglia, un uomo meschino che non ama. La sua vita diventa invisibile, anche i suoi sogni si infrangono, a partire da quello di diventare una vera musicista studiando a Vienna.
I sogni resteranno vivi solo nelle lettere di Guida e nella caparbietà di Euridice nel cercare di ritrovare la sorella. In quel sentimento inscindibile capace di legare per sempre passato e futuro, desideri e speranze. Solo le parole delle lettere daranno forma ai loro sogni di gioventù. Lettere in cui Vienna e la Grecia sono reali e non immaginarie, e l’amore è vissuto senza soprusi né violenza. Dove entrambe possono realizzare i propri sogni, senza vivere invisibili l’una all’altra.
Per la cultura patriarcale dell’epoca, machista e misogina, invisibile dovrebbe essere la vita di tutte le donne. Donne destinate al focolare domestico, femmine relegate al ruolo di genitrici, mansuete nell’assecondare le scelte dei padri e poi dei mariti. I personaggi maschili che circondano Euridice e Guida sono tutti negativi, miserabili e spesso ripugnanti. All’opposto le figure femminili, anche quelle secondarie, sono (quasi) sempre positive, solidali tra loro e di animo sensibile. Su tutte l’anziana prostituta Filomena, che formerà una famiglia con Guida e il bambino. Una famiglia che“non è sangue ma amore”, come ripete la stessa Guida.
Difficile non appassionarsi alla triste storia di Euridice e Guida, impossibile non essere travolti dal pathose dalle emozioni che il film trasmette.
Il regista Karim Aïnouz ha tratto dal romanzo Euridíce Gusmão che sognava la rivoluzione un indiscutibile capolavoro cinematografico. Le due protagoniste, interpretate magistralmente da Julia Stockler e Carol Duarte, hanno una profondità psicologica tale da far vivere allo spettatore gli stati d’animo e l’intima sofferenza delle sorelle. Tutto il film è pervaso da una forte sensualità, ma anche dalla crudeltà e dalla violenza, sia carnale che psicologica.
Una fotografia ammaliante associa le tonalità cromatiche delle scenografie agli stati d’animo e ai sentimenti che stanno vivendo Guida e Euridice. Gli ambienti sono preghi di colori saturi con tinte pastello volutamente marcate e immagini spesso sgranate. Anche le tonalità dei colori sono curatissime, dal rossetto scarlatto al blu cobalto delle tende delle finestre, passando per il verde lussureggiante della vegetazione. Le scenografie degli interni, claustrofobici e soffocanti, fanno percepire la quotidianità oppressiva in cui è costretta a vivere Euridice.
Per formazione professionale - oltre a essere un visual artistè anche architetto - il regista brasiliano cura le inquadrature con una grande attenzione ai dettagli. Restano impressi, solo per esempio, il mascara che cola dagli occhi disperati di Euridice nella prima notte di nozze, o gli strappi sul vestito da sposa.
Per questa sua maniacale ricerca estetica le immagini riprese dalle inquadrature di Aïnouz sembrano vive, pulsanti, quasi si sente il sudore, l’odore del fumo delle sigarette e dell’alcool.
Altrettanto immaginifica ed evocativa è la colonna sonora, che spazia dalla musica classica di Chopin alle composizioni di Benedikt Schiefer, sempre in simbiosi con le immagini e con le emozioni delle protagoniste.
Quella musica suonata con passione al piano che, malgrado tutto, è ancora capace di far dimenticare a Euridice l’amara realtà e restituirle i sogni di una giovinezza lontana.    

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noillusions venerdì 15 ottobre 2021
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se un film si basa su una premessa assurda te ne rendi conto? e se te ne rendi conto, la cosa ti dà fastidio? a me sì, tantissimo. film bello? un drammone stile anni 50 ben fatto. peccato sia basato tutto sul fatto che il comportamento della sorella scappata di casa sia assurdo, per salvare il drammone. la tizia torna a casa e il padre le dice che la sorella suonatrice "è andata a Vienna". risultato? la sorella scappata di casa, che ha differenza della suonatrice, SA che il padre SA dov''è sua sorella, non torna mai più a chiedere dove stia. abita a vita nella città del padre e continua a scrivere lettere che anche un idiota capirebbe che non vengono consegnate: finito lì. non torna ala carica col padre e la madre, per metterli con le spalle al muro, minacciarli di chiamare la polizia, costringerli a dire dov''è sua sorella. [+]

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