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Charles Manson, morte e rinascita del mostro secondo Tarantino

La strage di Cielo Drive sarà raccontata dal regista nel suo prossimo film, intitolato al momento #9.
di Francesca Ferri

lunedì 20 novembre 2017 - Focus

Nell'estate del 1969 Charles Manson fece uccidere nella sua abitazione Sharon Tate, allora moglie di Roman Polanski all'ottavo mese di gravidanza in quella che divenne nota come strage di Cielo Drive. Quel capitolo di cronaca nera che sconvolse Hollywood sarà raccontato nel prossimo film di Quentin Tarantino che, dopo tre giorni dall'annuncio dell'affidamento della produzione alla Sony, si ritrova per l'ultima volta faccia a faccia con il mostro. Charles Manson, muore oggi all'età di 83 anni, ricoverato in ospedale, dopo 45 anni di ergastolo.

Se oggi si conclude la storia di uno dei serial killer più sanguinari della storia d'America, cresce la curiosità su come Tarantino la farà rivivere nel suo nono progetto che ha ancora per titolo #9.
Francesca Ferri

Non è la prima volta che il pluriomicida a capo della setta conosciuta con il nome di "Family" diventa intrigante soggetto d'intrattenimento. Recentemente interpretato da Gethin Anthony nella serie tv Aquarius (2015), poi da Evan Peters nella settima stagione di American Horror Story: Cult (2017), Charles Manson detto Charlie non ha però ancora volto nel film di Tarantino. Brad PittLeonardo DiCaprio, e Samuel L. Jackson sarebbero in lizza per il ruolo di protagonista mentre Margot Robbie potrebbe interpretare Sharon Tate. Tuttavia nessun casting è ancora stato fatto e nessuna notizia è ancora certa su #9. Se all'inizio si vociferava che il film fosse incentrato su Charles Manson stesso, ora sembrerebbe che il criminale abbia solo un ruolo minore come Adolf Hitler in Inglourious Basterds. Durante un brunch per sostenere la corsa ai premi de L'inganno di Sofia Coppola, sua ex e amica storica il regista chiarisce: "Non si tratta della storia di Manson", ma il film "parla del 1969", un anno turbolento e cruciale per la storia degli Stati Uniti. Dunque, una tarantinesca rilettura della storia si annuncia già come l'evento del 2019.

Ciò che è certo del nono progetto è l'accordo per la produzione firmata Sony che si era già occupata della distribuzione internazionale di Django Unchained (2012). Dopo lo scandalo sessuale che ha travolto Harvey Weinstein, per la prima volta Tarantino ha deciso di cambiare produttore. E secondo The Hollywood Reporter, per vincere la gara la Sony ha dovuto cedere alle pretenziose richieste del regista: un budget di produzione da 95 milioni di dollari, il final cut, un "eccezionale controllo creativo", più il 25% dell'incasso lordo e i diritti sul film prolungati da 10 a 20 anni. Si rassicurino, dunque, i fan che temevano l'addio alla regia di Tarantino dopo The Hateful Eight.


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