Titolo originale | My Foolish Heart |
Anno | 2018 |
Genere | Biografico, |
Produzione | Paesi Bassi |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Rolf van Eijk |
Attori | Steve Wall, Gijs Naber, Raymond Thiry, Tibo Vandenborre, Antony Acheampong Horace Cohen, Bart Harder, Sam Louwyck. |
Uscita | lunedì 22 novembre 2021 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Wanted |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,46 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 23 novembre 2021
Il film biografico dedicato a Chet Baker che indaga il genio e la sregolatezza del grande jazzista, trombettista e cantante, tormentato dalla tossicodipendenza. In Italia al Box Office Jazz Noir - Indagine sulla Misteriosa Morte del Leggendario Chet ha incassato 36,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Il 13 maggio 1988 il cadavere di Chet Baker, genio indiscusso della tromba jazz, viene ritrovato sul marciapiede davanti all'albergo in cui stava alloggiando ad Amsterdam. Il detective Lucas indaga: è stato incidente, suicidio, o regolamento di conti operato da qualche pusher con cui Baker, eroinomane, era indebitato? Lucas ne incontra il manager, l'amico, il medico compiacente e innamorato di lui. Cosa più rilevante, tra una domanda e l'altra, ascolta la musica dolente e tremendamente catturante di quell'"angelo caduto": "Come se avessi le ali" è il titolo dell'unica autobiografia dell'artista e il motivo angelico corre nel film, sotto forma di idealizzazione di chi sa toccare le anime con poche note essenziali ma che è anche un essere imperfetto, talvolta disgustoso. Molto più che una musica: un fluire di fatica esistenziale, voce di sabbia, dolcezze e colpe, miraggi e rimpianti, che riporta costantemente Lucas alle immagini di rimorso per la violenza esercitata sulla propria compagna, proprio come Chet infieriva sull'ultima amante, Sarah.
L'indagine poliziesca è pretesto per suggerire un rispecchiamento, un'identificazione. Perché come si dice in apertura, "il blues scorre attraverso tutti noi [...]. Finché la gente avrà problemi, il blues non morirà".
Jazz Noir infatti è soprattutto un film di uomini insicuri, soli, incapaci di mostrare le proprie emozioni. Lo indica più chiaramente il titolo internazionale del film, My Foolish Heart ("il mio stupido cuore"), uno degli standard che Baker amava.
Debutto nel lungometraggio dell'olandese Rolf van Eijk, classe 1983 (il cui prossimo progetto è Play Dead, sul disastro aereo del Malaysia Airline 17), nell'accostarsi al canto del cigno di una leggenda, Jazz Noir fa affidamento su un valido protagonista: Steve Wall. Già interprete delle serie Vikings, The Witcher, Raised by Wolves, e musicista nella rock band irlandese "The Stunning", poi "The Walls", insieme al fratello Joe, aiutato anche da un make up credibile, riprende in modo molto convincente lo stile particolare di voce e canto "sussurrato" che accompagnava l'esecuzione alla tromba (e che a un certo punto Baker dovette rimodulare, dopo il collasso della dentatura).
Come nei migliori film imperniati sui musicisti, le parti suonate (qui tracce originali) non sono elementi separati, numeri a sé, ma snodi coerenti su cui articolare la narrazione: da "If I Should Lose You" a "I Keep You Close to Me", da "Imagination" a "Every Time We Say Goodbye", anche grazie a primi piani molto ravvicinati, il regista coglie ogni occasione per scagliare, come un coltello al cuore dello spettatore, l'intensità straziante di quell'uomo fattosi strumento. Molto appropriata la ricostruzione prevalentemente notturna, tetra e sordida degli ambienti in cui Baker mosse i suoi ultimi passi, in costante rimando a quartieri oscuri molto meno tracciabili.
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Punto di partenza e d'approdo una morte oscura, come - si parva licet - nel Pasolini di Ferrara: quella di Chet Baker, caduto il 13 maggio 1988 dalla finestra di un hotel olandese. Poi un detective in cerca della verità sul decesso, un'indagine che deraglia (era un MacGuffin), un gioco di doppi e specchi a cui abbandonarsi: Velvet Goldmine, coi bassifondi sordidi di Amsterdam in luogo della scintillante [...] Vai alla recensione »
Partiamo quasi dalla fine. Nel 1988 esce un gran bel documentario che racchiude non solo la musica, ma anche la vita e i tormenti di Chet Baker. Si intitola Let's Get Lost e la realizzazione, come ha ricordato il regista Bruce Weber, è stata un'impresa. L'intervista si trasforma in un testamento quando la notte del 13 maggio dello stesso anno il grande trombettista jazz è morto precipitando da una [...] Vai alla recensione »
Forse non tutti si ricordano che il famoso trombettista jazz Chet Baker ha preso parte anche a un film italiano. Era il 1960, e il titolo era Urlatori alla sbarra di Lucio Fulci, un musicarello con Adriano Celentano. Baker interpretava Chet l'americano, e sul finale cantava Arrivederci di Umberto Bindi. Baker sarebbe morto quasi trent'anni dopo, cadendo dalla finestra di un hotel ad Amsterdam, nel [...] Vai alla recensione »
Chiudete gli occhi ed immaginatevi al timone di un lungometraggio sul grande Chat Baker. Come aprireste le danze? Il regista olandese Rolf van Eijk deve essersi posto la stessa domanda, e aver ricevuto come unica risposta le strane e inquietanti visioni che ora animano le vostre fantasie: un palcoscenico vuoto. Una sala buia. Una sedia al centro, in attesa di un ospite che non arriverà mai.