'Siamo un branco di spaventosi indistruttibili cani alfa.' Francesco Buttironi interpreta la recensione di Giancarlo Zappoli.
Giappone, 2037. Il dodicenne Atari Kobayashi va alla ricerca del suo amato cane dopo che, per un decreto esecutivo a causa di un'influenza canina, tutti i cani di Megasaki City vengono mandati in esilio in una vasta discarica chiamata Trash Island. Atari parte da solo nel suo Junior-Turbo Prop e vola attraverso il fiume alla ricerca del suo cane da guardia, Spots. Lì, con l'aiuto di un branco di nuovi amici a quattro zampe, inizia un percorso finalizzato alla loro liberazione.
Wes Anderson, film dopo film, sta affinando una caratteristica del tutto peculiare che lo colloca a buon diritto tra i Maestri del cinema contemporaneo.
È uno dei pochissimi registi in grado di saturare le inquadrature con una
miriade di elementi senza però perdersi in un barocchismo o in un
compiacimento fini a se stessi. Nel suo cinema la messa in scena conta
infinitamente di più della storia, che però comunque non si limita a fare
da tappeto narrativo per le immagini.
Film d'apertura alla Berlinale 2018, L'isola dei cani sarà al cinema dal 1° maggio. 'Siamo un branco di spaventosi indistruttibili cani alfa.' Francesco Buttironi interpreta la recensione di Giancarlo Zappoli.