Una storia adatta alla nostra epoca di femminismo espanso e di crescente consapevolezza maschile. Recensione di Paola Casella, legge Gaia Petronio.
di A cura della redazione
Alla nascita, il principe Filippo viene marchiato dall'Incantesimo del Fascino, che lo "condanna" a sedurre qualunque donna incontri. Per scoprire il significato del vero amore, dovrà sottoporsi alla Grande Prova. Se non la supererà, a 21 anni morirà bandendo per sempre l'amore dal suo regno.
C'era una volta il principe azzurro si unisce ai tanti film d'animazione che rovesciano gli stereotipi di genere e le aspettative delle favole classiche. L'obiettivo è aiutare le giovani spettatrici a distinguere l'infatuazione "magica" per uno sconosciuto sul cavallo bianco dal sentimento autentico che può crescere verso una persona reale.
Adatto più alle ragazzine preadolescenti che alle bambine, il film mostra una certa arguzia nel raccontare una storia adatta alla nostra epoca di femminismo e crescente consapevolezza maschile.
In occasione dell'uscita al cinema di C'era una volta il principe azzurro, Gaia Petronio interpreta la recensione di Paola Casella.