Titolo internazionale | The Workshop |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 114 minuti |
Regia di | Laurent Cantet |
Attori | Marina Foïs, Matthieu Lucci, Warda Rammach, Issam Talbi, Florian Beaujean Mamadou Doumbia, Julien Souve, Mélissa Guilbert, Olivier Thouret, Charlie Barde, Doudou Masta, Marie Tarabella, Youcef Agal, Marianne Esposito, Thibaut Hernandez, Axel Caillet, Lény Sellam, Anne-Sophie Fayolle, Cédric Martinez, Chiara Fauvel, Jorys Leuthreau, Pierre Bouvier, Téva Agobian, Patrick Albenque, François Cottrelle, Franck Libert, Véronique Delclos, Jonathan Trullard. |
Uscita | giovedì 7 giugno 2018 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Teodora Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,19 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 15 giugno 2018
Un laboratorio di scrittura creativa alla Ciotat fa riemergere i trascorsi della piccola città operaia. In Italia al Box Office L'atelier ha incassato 63,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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La Ciotat, nel Sud della Francia. Antoine partecipa a un workshop estivo in cui un gruppo di giovani selezionati lavora alla scrittura di un soggetto di un romanzo thriller con l’assistenza di Olivia, un’importante scrittrice. Il processo creativo cerca di fare riferimento anche al passato industriale della città ma questo si rivela un argomento molto distante dagli interessi di Antoine il quale in breve tempo manifesta le proprie tensioni non nascondendo più le sue idee razziste.
L'idea del film risale al 1999 e a un workshop di scrittura al cui montaggio video aveva lavorato il co-sceneggiatore di Cantet e che vedeva coinvolta una scrittrice inglese con un gruppo di giovani de La Ciotat che avevano come unico vincolo quello di ambientare l'azione nella città portuale.
Cantet lo sfrutta per proporre una lettura della condizione giovanile in un contesto che è diverso da quello, in qualche misura cogente, che aveva caratterizzato La classe. Qui il gruppo riunito intorno ad Olivia ha deliberatamente scelto di misurarsi con la scrittura e con la storia e il vissuto sociale di una città che nella seconda metà degli anni Settanta ha visto mutare la propria vita passando da cantiere navale a sito di manutenzione di yacht con le conseguenti perdite di lavoro. Siamo quindi dinanzi a una perfetta cartina al tornasole per comprendere quanto il passato (anche quello relativamente recente) abbia ancora un senso per i giovani in un film che si apre con le immagini di un videogioco di azione fantasy.
Antoine ne rappresenta un ampio campione, con le sue ritrosie, con la sua fragilità e con la permeabilità a slogan razzisti. Alessandro Baricco sostiene che per gettare ponti tra le persone è necessario (anche se potrebbe apparire contraddittorio a una prima lettura) che queste abbiano costruito dei muri, abbiano cioè un patrimonio identitario e culturale in cui riconoscersi. È esattamente ciò che manca ad Antoine e a molti suoi coetanei che finiscono così per abbracciare le convinzioni di chi sembra loro offrire l'identità che loro non hanno mentre invece li riempiono di slogan tesi non a costruirne una ma solo e brutalmente ad identificare un nemico.
L'ATELIER disponibile in DVD o BluRay |
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BLU-RAY |
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€12,99 | – | |||
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“L’Atelier” èun film interessante che però cambia registro sul finale passando da film impegnato di rappresentazione del sociale a uno psicologico. Siamo a La Ciotat, una località di 35.000 abitanti sulla costa mediterranea vicino a Marsiglia, dove c’era un enorme cantiere navale che dava ricchezza a tutta la zona e che fu chiuso verso la fine degli anni [...] Vai alla recensione »
Film sottilmente acuto e interessante. Mette in scena un fallimento umano e pedagogico con l'intento di non assolvere nessuna delle parti in contrasto. Tra le cause di questo fallimento il film annovera anche (e giustamente) il ruolo dei diversi linguaggi usati dai protagonisti. A mio parere è forse proprio qui che il film mostra il suo fianco [...] Vai alla recensione »
“L’Atelier” del regista Laurent Cantet è un film psicologico in cui una nota scrittrice di romanzi, si impegna ad insegnare l’arte della scrittura ad un gruppo di ragazzi in un corso estivo in una scuola della cittadina portuale di La Ciotat. Tutti gli studenti sono entusiasti ed interessati a ideare, collaborando insieme, un romanzo thriller.
“L’Atelier” del regista Laurent Cantet è un film psicologico in cui una nota scrittrice di romanzi, si impegna ad insegnare l’arte della scrittura ad un gruppo di ragazzi in un corso estivo in una scuola della cittadina portuale di La Ciotat. Tutti gli studenti sono entusiasti ed interessati a ideare, collaborando insieme, un romanzo thriller.
Dopo l'ottimo "La classe", un altro bel film di Laurent Cantet, forse non altrettanto spiazzante, ma certamente non banale, affrontando nuovamente una tematica ad alto rischio di luoghi comuni. Maggior limite, a mio parere, lo scarso approfondimento dei personaggi non protagonisti.
Olivia è una scrittrice di successo chiamata in provincia per coordinare un gruppo di ragazzi in un laboratorio letterario. L'obiettivo è quello di scrivere un thriller in modo «partecipato» mescolando il genere alla storia dei luoghi. Ma: come inventare un rapporto, e trovare un equilibrio che permetta di avanzare nella creatività? In quali punti incontrarsi e dove mantenere una distanza? Laurent [...] Vai alla recensione »
Per Marsiglia, Le Ciotat è ciò che per Genova è Sestri Ponente: la sede della grande cantieristica navale di ieri. Per il cinema odierno, è il luogo da dove parte il protagonista di Benvenuti al nord, trasferito in una cittadina del quasi abbandonato nord minerario della Francia... Ciò serve a capire un film come L'atelier di Laurent Cantet, presentato al Festival di Cannes del 2017.
Un gruppo ristretto di persone, come in Les sanguinaires o Foxfire. Ragazze cattive. Una situazione di trasmissione generazionale conflittuale, come in Risorse umane o La classe. Giovani, come nel corto d'esordio Tous à la manif. Non ci sono dubbi, con L'atelier siamo ben dentro il cinema di Laurent Cantet, regista che fa sempre "lo stesso film", ma ogni volta animato con movimenti diversi e variazioni. [...] Vai alla recensione »
Olivia, nota romanziera parigina, tiene un laboratorio di scrittura a LaCiotat, la città provenzale in cui i fratelli Lumière ripresero l'arrivo di un treno dando inizio alla storia del cinema. Vi partecipano sette tra ragazzi e ragazze, selezionati per un programma d'inserimento: dopo il declino dei cantieri navali, infatti, l'economia locale è depressa e scarsa di prospettive.
Fra fresche pinete, assolate scogliere e scorci di mare la cornice è quella di una dolce estate provenzale, privilegiato sfondo di tante educazioni sentimentali della letteratura e del cinema francesi, ma nel suo tipico stile Laurent Cantet (La classe) - tornato dopo breve parentesi artistica a firmare la sceneggiatura con il collaboratore di sempre Robin Campillo (120 battiti al minuto) - abbandona [...] Vai alla recensione »
Specializzato nelle riflessioni sulle falle delle democrazie occidentali, Cantet continua nel proporre film in forma di dispositivi tanto drammaturgicamente articolati quanto ideologicamente sbrigativi. In «L'atelier», peraltro, anche i suoi fan pregiudiziali avvertiranno la debolezza del meccanismo narrativo che sta dietro all'accurato realismo della messa in scena e, cosa più grave, sconteranno qualche [...] Vai alla recensione »
Come annoiarsi con classe, alla francese. La bella giallista di Provenza, Olivia, continua all'aria aperta, davanti ai cantieri navali in crisi, la lezione ai sette discepoli adolescenti Tante di quelle chiacchiere da far venire il mal di testa a Renzi. Quell'Antoine non le dispiace, nonostante il razzismo affiorante. Non temete, nessuna love story proibita.