nargilla
|
venerdì 16 febbraio 2018
|
meraviglioso
|
|
|
|
l film risulta complessivamente un prodotto di grande delicatezza. I personaggi di Elio e Oliver sono intriganti, affascinanti, a tratti quasi ipnotici, ben strutturati su uno spessore che rimane abbastanza sottile e mai completamente definito in modo da proporre un ritratto dentro al quale chiunque possa sentirsi descritto. La regia quasi impeccabile ci regala una ritrattistica davvero straordinaria della zona Cremasco-bergamasca, riuscendo a ridare dignità a una delle zone italiane meno valorizzate paesaggisticamente parlando.
[+]
l film risulta complessivamente un prodotto di grande delicatezza. I personaggi di Elio e Oliver sono intriganti, affascinanti, a tratti quasi ipnotici, ben strutturati su uno spessore che rimane abbastanza sottile e mai completamente definito in modo da proporre un ritratto dentro al quale chiunque possa sentirsi descritto. La regia quasi impeccabile ci regala una ritrattistica davvero straordinaria della zona Cremasco-bergamasca, riuscendo a ridare dignità a una delle zone italiane meno valorizzate paesaggisticamente parlando. Un film bello, sottile e genuino, scandito da un mix culturale e linguistico fortemente caratterizzante. Un film fatto di movimenti, immagini e colori che ti rapiscono dal primo all’ultimo istante.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nargilla »
[ - ] lascia un commento a nargilla »
|
|
d'accordo? |
|
nargilla
|
venerdì 16 febbraio 2018
|
meraviglioso
|
|
|
|
Il film risulta complessivamente un prodotto di grande delicatezza. I personaggi di Elio e Oliver sono intriganti, affascinanti, a tratti quasi ipnotici, ben strutturati su uno spessore che rimane abbastanza sottile e mai completamente definito in modo da proporre un ritratto dentro al quale chiunque possa sentirsi descritto. La regia quasi impeccabile ci regala una ritrattistica davvero straordinaria della zona Cremasco-bergamasca, riuscendo a ridare dignità a una delle zone italiane meno valorizzate paesaggisticamente parlando. Un film bello, sottile e genuino, scandito da un mix culturale e linguistico fortemente caratterizzante. Un film fatto di movimenti, immagini e colori che ti rapiscono dal primo all’ultimo istante.
[+]
Il film risulta complessivamente un prodotto di grande delicatezza. I personaggi di Elio e Oliver sono intriganti, affascinanti, a tratti quasi ipnotici, ben strutturati su uno spessore che rimane abbastanza sottile e mai completamente definito in modo da proporre un ritratto dentro al quale chiunque possa sentirsi descritto. La regia quasi impeccabile ci regala una ritrattistica davvero straordinaria della zona Cremasco-bergamasca, riuscendo a ridare dignità a una delle zone italiane meno valorizzate paesaggisticamente parlando. Un film bello, sottile e genuino, scandito da un mix culturale e linguistico fortemente caratterizzante. Un film fatto di movimenti, immagini e colori che ti rapiscono dal primo all’ultimo istante. Un film che racconta un amore omosessuale in grado di narrare l’amore universale. Non importa l’età, il sesso, o il periodo storico: ciò che importa sono soltanto loro, i loro corpi, le loro parole.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nargilla »
[ - ] lascia un commento a nargilla »
|
|
d'accordo? |
|
riccardo
|
venerdì 16 febbraio 2018
|
un film stupendo
|
|
|
|
Questo film è davvero una perla. Purtroppo leggendo i vari commenti trovo che parecchie persone non abbiano una certa sensibilità per poter capire questo film, che da capire non ha quasi nulla. Per alcune persone non c'è molto da capire sull'amore, per altre non basta una vita. Ed ecco che se da una parte abbiamo pareri sensibili ed entusiasti verso questo bellissimo film dall'altra parte abbiamo commenti assolutamente fuorvianti e denigratori verso questa pellicola da persone che non hanno strumenti per poterla apprezzare.
Ho amato questo film sin dall'inizio. L'ambientazione anni 80, la cura verso i dettagli dell'epoca è magistrale.
[+]
Questo film è davvero una perla. Purtroppo leggendo i vari commenti trovo che parecchie persone non abbiano una certa sensibilità per poter capire questo film, che da capire non ha quasi nulla. Per alcune persone non c'è molto da capire sull'amore, per altre non basta una vita. Ed ecco che se da una parte abbiamo pareri sensibili ed entusiasti verso questo bellissimo film dall'altra parte abbiamo commenti assolutamente fuorvianti e denigratori verso questa pellicola da persone che non hanno strumenti per poterla apprezzare.
Ho amato questo film sin dall'inizio. L'ambientazione anni 80, la cura verso i dettagli dell'epoca è magistrale. Sentir parlare di Craxi o vedere un poster del duce con la dolce vecchietta seduta accanto che pulisce i piselli mi sembra una delle più belle immagini possibili che rappresentano l'assurdità del nostro paese.
La storia d'amore si svolge in una incantevole villa del 700 nel cremasco. I proprietari sono una famiglia franco-americana mentre i protagonisti sono Elio (figlio del docente universitario) ed Oliver (l'universtario ospite alla villa). Son molto contento che Chalamet per la parte di Elio si sia aggiudicato una meritatissima nomina agli oscar con questo film. Tutti gli attori sono davvero molto bravi.
La storia, proprio come nel romanzo, viene narrata al pubblico attraverso gli occhi di Elio, il protagonista di 17 anni. C'è tutto quello che può succedere quando da adolescenti ci si accorge che siamo attratti da una persona del nostro stesso sesso, ma la paura non ci permette di esprimerci sin da subito e subentra un voler evitare chi ci piace. Nella confusione dell'Io di Elio, e nella ricerca di se stesso, c'è anche il voler provare esperienze con Marzia, ragazza del posto. Proprio come Oliver fa con altre ragazze, perchè accetta quello che la società vuole che lui sia.
I due ragazzi avranno poi il coraggio di svelarsi e vivere il proprio amore. Questo fin quando Oliver ormai finita l'estate, dovrà rientrare negli Stati Uniti. Il distacco dal proprio amato lascerà Elio in lacrime, ma un bellissimo discorso del padre riuscirà a rincuorarlo. Il discorso del padre è da seguire attentamente perchè l'apertura mentale che dimostra sembrerebbe motivata da qualcosa, penso una possibile mancata esperienza simile a quella di Elio durante la gioventù. Un discorso bellissimo, un padre da ammirare e da emulare.
In fine giungerà una telefonata durante l'inverno...
Trovo questo film stupendo, che sicuramente ci fa alzare dalla sala se non commossi almeno con un paio di domande riguardo all'amore e allo "spreco" delle emozioni che a volte neghiamo a noi stessi. Guadagnino spero tu possa vincere un oscar.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a riccardo »
[ - ] lascia un commento a riccardo »
|
|
d'accordo? |
|
riccardo
|
venerdì 16 febbraio 2018
|
uno dei migliori film del 2017 ed inizio 2018
|
|
|
|
Non sono per nulla d'accordo. In tanto non capisco come si possa parlare di operazione di marketing quando il film è a basso costo (è stato realizzato con 4 milioni di euro) e nel mentre nelle sale imperversano i vari Jumanji, Cinecomics e commedie da 4 soldi made in italy sugli ennesimi e fastidiosissimi stereotipi italiani. Detto questo spero tu non ti riferisca alla tematica del film trattato, che per altro è quello dell'amore. Non trovo il marketing da nessuna parte. Ah si, pubblicizza la regione Lombardia che per altro ha sponsorizzato il film e ha fatto molto bene. Sembra quasi una regione da fiaba con questo film. E son felice per loro.
Un film come quello di Guadagnino, sebbene non sia classificabile (per fortuna mi verrebbe da dire) tra i film a produzione italiana, è una perla rara del cinema di nicchia che grazie al clamore degli oscar e degli innumerevoli premi e sta avendo un successo meritato.
[+]
Non sono per nulla d'accordo. In tanto non capisco come si possa parlare di operazione di marketing quando il film è a basso costo (è stato realizzato con 4 milioni di euro) e nel mentre nelle sale imperversano i vari Jumanji, Cinecomics e commedie da 4 soldi made in italy sugli ennesimi e fastidiosissimi stereotipi italiani. Detto questo spero tu non ti riferisca alla tematica del film trattato, che per altro è quello dell'amore. Non trovo il marketing da nessuna parte. Ah si, pubblicizza la regione Lombardia che per altro ha sponsorizzato il film e ha fatto molto bene. Sembra quasi una regione da fiaba con questo film. E son felice per loro.
Un film come quello di Guadagnino, sebbene non sia classificabile (per fortuna mi verrebbe da dire) tra i film a produzione italiana, è una perla rara del cinema di nicchia che grazie al clamore degli oscar e degli innumerevoli premi e sta avendo un successo meritato.
Non sto qui a discutere sul bello o brutto, io personalmente l'ho trovato un piccolo gioello. Mi spiace leggere brutte parole come "difficile innamorarsene", parecchie persone sono tornate al cinema più di una volta.. Tu scrivi il "dramma finale vive di troppa efansi", e io ti ricordo che il protagonista ha solo 17 anni ed è al suo primo innamoramento. Lo hai visto il film? Dici che "il discorso finale del padre è finto e stucchevole", perchè dimostra un apertura mentale da fare invidia? Se tu avessi ascoltato davvero quello che ha da dire il padre come minimo ti saresti posta il dubbio che probabilmente il padre ha quasi vissuto una esperienza simile al figlio durante la gioventù. Ma purtroppo non ha avuto il coraggio e per questo "invidia" Elio e fa quel bellissimo discorso. Per me il tuo commento Eva sembra dimostrare solo il disprezzo verso una classe borghese a cui rivolgi le tue patetiche accuse, o verso chi prova dei puri sentimenti che è ancora più triste. Di questo film non hai capito nulla. Stai a casa.
[-]
[+] grazie
(di mircalla74)
[ - ] grazie
|
|
[+] lascia un commento a riccardo »
[ - ] lascia un commento a riccardo »
|
|
d'accordo? |
|
lola mars
|
giovedì 15 febbraio 2018
|
una noia mortale
|
|
|
|
Rievocando i registi a lui più cari, Guadagnino ha voluto trasformare la Lombardia in un pezzo di gloriosa Inghilterra: paesini pittoreschi immersi in una campagna estiva sofficemente sonnolenta, prati verdi a perdersi, niente mare ma fiumi e specchi d'acqua in puro stile anglosassone, e il quadro di un'aristocrazia mix-europea senza tempo. Di sottofondo, note di musica classica in un'ambientazione che risulta allo stesso modo retrò, seppur collocata in un precisa epoca moderna. Nonostante tutti gli sforzi di rincorrere una Bellezza manierista, il film risulta piatto e noioso come i suoi protagonisti, anch'essi scialbi e senza passione. Per non parlare dell'assitente americano, il quale risulta persino antipatico.
[+]
Rievocando i registi a lui più cari, Guadagnino ha voluto trasformare la Lombardia in un pezzo di gloriosa Inghilterra: paesini pittoreschi immersi in una campagna estiva sofficemente sonnolenta, prati verdi a perdersi, niente mare ma fiumi e specchi d'acqua in puro stile anglosassone, e il quadro di un'aristocrazia mix-europea senza tempo. Di sottofondo, note di musica classica in un'ambientazione che risulta allo stesso modo retrò, seppur collocata in un precisa epoca moderna. Nonostante tutti gli sforzi di rincorrere una Bellezza manierista, il film risulta piatto e noioso come i suoi protagonisti, anch'essi scialbi e senza passione. Per non parlare dell'assitente americano, il quale risulta persino antipatico. Un'operazione cinematografica finemente costruita nel taglio fotografico ma agli effetti deludente, al contrario dei lungometraggi precedenti, dove il regista italiano era trionfalmente riuscito nel rendere al pubblico, tutto il gradevolissimo fascino delle fragilità e incertezze umane, omaggiando allo stesso tempo, il connubio con l'Arte figurativa, nel senso più alto del termine. Anche qui abbiamo un fanciullo che non vuole ballare più da solo, alle prese con la scoperta della propria consapevolezza sessuale, attraverso gli incontri col mondo esterno e l'emancipazione familiare, ma ahimè, non si tratta né di Bertolucci, nè tantomeno di reminiscenze Forsteriane, già egregiamente rappresentate al cinema.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lola mars »
[ - ] lascia un commento a lola mars »
|
|
d'accordo? |
|
jackcinema
|
giovedì 15 febbraio 2018
|
specchi per le allodole
|
|
|
|
Nel contesto borghese di una benestante famiglia ebrea della zona bresciana-bergamasca, la storia del rapporto tra due ragazzi, per i quali l’attrazione fisica diventa man mano consapevolezza di se’, e a farne maggiormente le spese e’ il giovanissimo e promettente rampollo della famiglia.
Sensazioni che io stesso ho vissuto, quelle della “scoperta”, della consapevolezza e della liberta’, e che hanno costituito anche nella mia vita la più bella, eccitante e segreta avventura che abbia mai provato.
E come in altri film a tema, mi ci sono parzialmente ritrovato.
E ho trovato in alcuni momenti un aspetto umano e psicologico credibile e veritiero.
[+]
Nel contesto borghese di una benestante famiglia ebrea della zona bresciana-bergamasca, la storia del rapporto tra due ragazzi, per i quali l’attrazione fisica diventa man mano consapevolezza di se’, e a farne maggiormente le spese e’ il giovanissimo e promettente rampollo della famiglia.
Sensazioni che io stesso ho vissuto, quelle della “scoperta”, della consapevolezza e della liberta’, e che hanno costituito anche nella mia vita la più bella, eccitante e segreta avventura che abbia mai provato.
E come in altri film a tema, mi ci sono parzialmente ritrovato.
E ho trovato in alcuni momenti un aspetto umano e psicologico credibile e veritiero.
Ma nel complesso la sceneggiatura, dal ritmo inutilmente lento e con poco mordente, non rende giustizia al talento dei protagonisti e alla idea originaria.
Se da un lato l’ambientazione nelle campagne bresciane e sul lago di Garda, con annessi borghi storici, sorprende e ristora, dall’altro a risentirne e’ la mancata originalità di questo contesto: non è certo il primo film - e non sarà l’ultimo - a fare manleva sui “paradisi per pochi” del Bel Paese per avere un pretesto per trattare un tema ben più delicato della nostra architettura storica o dei nostri paesaggi.
Il bagno in una piscina di pietra, la villa dalla facciata pietra a vista, le corse nei boschi, e l’immancabile erotismo sul letto antico.
Qualcosa di (piacevolmente) già visto, come nel Bertolucci di “io ballo da sola” del ‘96.
E il tema della scoperta di se’, delle proprie emozioni, del fare i conti con la propria sessualità, del guardarsi allo specchio per non raccontarsi male, appare come qualcosa di elitario, come se la classe sociale più agiata potesse fornire strumenti in più per superare adolescenziali difficoltà, e il bellissimo discorso finale del padre di Elio ne da’ prova.
Un film nel complesso molto godibile, ricco di citazioni e di spunti culturali, dove arte e sensualità dominano la scena: secondo me una buona prova di regia di Guadagnino, ma troppo prevedibile e autoreferenziale, destinato a rimanere chiuso nella nicchia dei suoi fruitori, e soprattutto senza quella “spinta” e quella capacita rappresentativa in grado di coinvolgere le generazioni più giovani, che avrebbero bisogno di esempi come questi genitori, prima di essere loro stessi genitori.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jackcinema »
[ - ] lascia un commento a jackcinema »
|
|
d'accordo? |
|
no_data
|
mercoledì 14 febbraio 2018
|
qualche fotogramma di troppo ma bello
|
|
|
|
un film che a mio parere dovrebbero vedere tutti i 17enni di oggi
|
|
[+] lascia un commento a no_data »
[ - ] lascia un commento a no_data »
|
|
d'accordo? |
|
stefanoconti
|
mercoledì 14 febbraio 2018
|
dal capolavoro di aciman
|
|
|
|
Ho letto il testo di A. Aciman qualche anno fa e mi aveva colpito per i colori, quella quasi 'sospensione' della dimensione temporale nella narrazione in prima persona, dove a tutto ciò che é esterno corrisponde una risonanza interiore. Guadagnino ha realizzato un capolavoro, e dal punto di vista visivo e da quello narrativo. La storia si snoda con naturalezza, e il progressivo innamoramento ha i suoi tempi, i suoi primi piani, l'attenzione ai particolari, come nel testo di Aciman questa non é mai volgare, mai sopra le righe. La recitazione del giovane Chalamet merita la candidatura agli Oscar. Film che raccomando.
|
|
[+] lascia un commento a stefanoconti »
[ - ] lascia un commento a stefanoconti »
|
|
d'accordo? |
|
umpos
|
martedì 13 febbraio 2018
|
bah ...
|
|
|
|
Sono andato a vedere questo film, spinto dalle tante recensioni positive. Dovevo forse fare piú attenzione ai voti del pubblico, che mi sembra andare in altra direzione. In tre parole il mio giudizio complessivo potrebbe citare quello che disse Fantozzi a proposito de “La corazzata Potemkin”, ma vorrei articolare un po’ di piú questa mia critica. Andiamo per punti, e cominciamo dalla storia. E’ di una banalitá sconcertante, ammantata di omosessualitá giusto per renderla un po’ piú piccante. Ve la immaginate la stessa storia se fosse stata etero? Il nulla. La sceneggiatura, inutile scomodare mostri sacri evidentemente distratti, é da fotoromanzo.
[+]
Sono andato a vedere questo film, spinto dalle tante recensioni positive. Dovevo forse fare piú attenzione ai voti del pubblico, che mi sembra andare in altra direzione. In tre parole il mio giudizio complessivo potrebbe citare quello che disse Fantozzi a proposito de “La corazzata Potemkin”, ma vorrei articolare un po’ di piú questa mia critica. Andiamo per punti, e cominciamo dalla storia. E’ di una banalitá sconcertante, ammantata di omosessualitá giusto per renderla un po’ piú piccante. Ve la immaginate la stessa storia se fosse stata etero? Il nulla. La sceneggiatura, inutile scomodare mostri sacri evidentemente distratti, é da fotoromanzo. Dialoghi sciatti, personaggi fuori ruolo, nessuno spessore psicologico, per me qui non si salva niente. Capitolo attori: in una storia d’amore, vogliamo mettercelo un minimo di fascino ? Non penso a grandi cose, mi accontento del minimo sindacale. Si salva solo il protagonista, Elio, che anche se efebico é fuori etá per il ruolo, ma che svetta sulla nullitá di tutti gli altri. Oliver, l’americano, é totalmente privo di fascino oltre che di una antipatia assoluta, e l’unico ruolo in cui lo vedrei bene é su una tavola da surf a cavalcare le onde. I genitori, che piú stupidi non potrebbero essere (e il monologo finale del padre non riesce a recuperare la situazione), le ragazze, insignificanti. Sinceramente non ricordo niente di particolare della colonna sonora, quindi innocua, senza infamia e senza lode, e a conti fatti nel giudizio negativo metto anche la fotografia, da molti lodata. E’ bella solo quando i oggetti sono belli (qualche paesaggio, la villa, le montagne) mentre cade rovinosamente in piú di una occasione. Niente di disastroso, ma neanche da osannare. A questo punto, che dire del regista che ha messo insieme questa cosa? Ha realizzato un lavoro noiosissimo (la palpebra ha provato in piú di una occasione ad abbassarsi), ricostruzione di quegli anni forzata, attori condotti male ... Per me, pollice verso.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a umpos »
[ - ] lascia un commento a umpos »
|
|
d'accordo? |
|
alessia
|
martedì 13 febbraio 2018
|
inguardabile
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a alessia »
[ - ] lascia un commento a alessia »
|
|
d'accordo? |
|
|