Jennifer è una giovane ragazza che vive in un piccolo villaggio in Svezia. Quando dichiara di essere stata violentata da un compagno di classe, lei e tutta la sua famiglia cominciano ad essere evitati dalla comunità. Espandi ▽
Una violenza subita, la voce di un'outsider che si staglia contro la spietata incredulità di un'intera comunità in un piccolo villaggio nel Nord della Svezia. Sin dalle scene da un matrimonio in apertura del film, mentre il gruppo è coeso nel rispetto dei festeggiamenti e dei dogmi della celebrazione, si palesa l'entità di chi è diverso, di chi si porta dietro colpe ataviche, vivendo ai margini dei canoni condivisi dalla comunità. La livida luce del nord fa lentamente emergere le crepe e le contraddizioni di un Paese (che è la Svezia, ma in realtà è un ritratto che racconta di tutti noi) apparentemente inossidabile, inizialmente nascoste sotto una coltre di perbenismo. E così, la corruzione morale del branco (flocken) prende forma: la dicotomia tra una comunità fedele ai suoi principi, ma il cui valore principale rimane quello della coesione a tutti i costi, capace di diventare facile barbarie. [Courtesy of MFF]