Titolo originale | Il-dae-il |
Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 122 minuti |
Regia di | Kim Ki-Duk |
Attori | Dong-seok Ma, Kim Young-min, Yi-Kyeong Lee, Cho Dong-in, Teo Yoo Ji-hye Ahn, Jae-ryong Cho, Jung-ki Kim, Hee-Joong Ju, Gwi-hwa Choi, Hwa-Young Im, Park Su-dam, Ahn Ji-hye, Cho Jae-ryong, Lim Hwa-young, Park So-dam, Hwang Geon, Son Jong-hak, Na-ra Lee. |
Uscita | giovedì 28 agosto 2014 |
Distribuzione | Fil Rouge Media |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,72 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 20 marzo 2015
Il 9 maggio una studentessa delle superiori viene brutalmente uccisa. Ci sono sette sospettati e sette ombre che li terrorizzano.
CONSIGLIATO SÌ
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Una studentessa liceale viene brutalmente assassinata. Mentre torna a casa uno degli assassini viene sequestrato da un gruppo paramilitare che lo sottopone a tortura costringendolo a scrivere la propria ammissione di colpa. Rilasciato e tormentato da quanto ha subito vive nella paura anche perché scopre che, uno dopo l'altro, i suoi complici stanno subendo la sua stessa sorte.
Il titolo coreano del film suona come una domanda "Chi sono io?". Insieme ai personaggi che porta sullo schermo Kim Ki-duk se la sta ponendo sicuramente, con ancora maggior forza, da dopo la crisi documentata con Arirang. La risposta che emerge dalle tre opere posteriori alla crisi è quella di un animo esacerbato da una realtà violenta che non riesce più a sopportare e che intende denunciare. Così come denuncia le falsità e le omissioni seguite al naufragio di un'imbarcazione che ha causato una strage in Corea del Sud portando sugli abiti con grande evidenza la scritta "La verità non può annegare".
Il problema nasce però, in questa e nella precedente occasione (Moebius), da un ritorno ancor più esacerbato alla efferatezza che innervava il suo cinema delle origini. Se però all'epoca si trattava di una palestra estetica in cui mettere alla prova le proprie qualità di narratore per immagini ora si rischia il manierismo in parte fine a se stesso.
È come se la fase inaugurata con Primavera, estate, autunno, inverno e primavera ancora e proseguita con masterpieces come Ferro 3 si fosse inaridita in favore di un cinema della crudeltà che a tratti si compiace di quanto intende denunciare.
Non è facile trovare alla fine di One on One quella 'speranza' che il regista ritiene di avervi immesso. C'è sicuramente la denuncia (mescolata a riferimenti politici che non sono nelle sue corde) di una società in cui la violenza di chi ha il potere della forza produce per reazione il sentimento della vendetta che, se è in grado di punire le colpe, non fa altro che incrementare la corsa verso il baratro di una società complessa. La coazione a ripetere di sequestri e torture finisce però con l'indebolire l'assunto lasciando allo spettatore un altro tipo di 'speranza': che Kim Ki-duk riesca nuovamente a fare la sintesi tra le due anime del suo cinema.
ONE ON ONE disponibile in DVD o BluRay |
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Pirandelliana riflessione sull'etica della violenza e della vendetta. Il 9 maggio avviene un delitto, con cui inizia il film. Ci sono degli esecutori, un mandante, dei giustizieri. Ma sono tutti attori sul palcoscenico dell'esistenza. E in questo gioco delle parti ognuno è necessario affinché esista l'altro. E' lecita dunque la violenza così come è lecita [...] Vai alla recensione »
One on One è un film che andrebbe visto e per chi l'ha già visto, come me, andrebbe rivisto. E' stato scritto che è un film violento, con omicidi, torture e altre forme di violenze psicologiche, ma non si tratta di violenza fine a se stessa. Kim Ki-Duk esprime la sua rabbia, un'indignazione che eccede le buone maniere e si fa grido: la brutalità delle immagini [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta di un gruppo di sette uomini che insieme violentano e poi uccidono una studentessa. I componenti di una sorta di "setta" militare si adoperano per rintracciare e punire con la tortura ad uno ad uno i sette colpevoli e piano piano questi vengono tutti annientati portando però all'autodistruzione ed ancora ad un'eccessiva violenza gli stessi vendicatori. Quest [...] Vai alla recensione »
Sadico e ascetico, estremo e monacale, violentissimo e - sempre - profondamente morale. Alla vigilia dell'apertura è già sceso nell'arena Kim Ki-duk, il grande regista coreano che al Lido è ormai di casa. Anche se da qualche tempo ogni suo nuovo film sembra destinato a dividere la platea tra chi decide di seguirlo su strade sempre più impervie e chi esce dal gioco.
Una giovane studentessa liceale viene brutalmente assassinata. Mentre torna a casa, uno dei suoi sette assassini viene rapito da alcuni soldati e dopo essere stato torturato è costretto a scrivere la propria ammissione di colpa. Una volta rilasciato si accorge che anche gli altri assassini vengono rapiti, torturati e a volte spinti al suicidio. Ma chi sono questi persecutori? "One on One" del coreano [...] Vai alla recensione »
Le Giornate degli autori si sono fatte un regalo: One on one di Kim Ki-duk come film inaugurale della sezione. Forse alla Mostra erano rimasti scottati dopo le pesanti critiche piovute per Moebius, presentato Io scorso anno Fuori concorso, ma non bisogna dimenticare che solo due anni fa il regista sudcoreano aveva vinto il Leone d'oro con Pietà dopo averci offerto dei capolavori come l'indimenticabile [...] Vai alla recensione »