Moebius

Film 2013 | Drammatico, 90 min.

Anno2013
GenereDrammatico,
ProduzioneCorea del sud
Durata90 minuti
Regia diKim Ki-Duk
AttoriCho Jae-hyun, Young Ju Seo, Lee Eun-woo .
Uscitagiovedì 5 settembre 2013
DistribuzioneMovies Inspired
MYmonetro 2,44 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Kim Ki-Duk. Un film con Cho Jae-hyun, Young Ju Seo, Lee Eun-woo. Genere Drammatico, - Corea del sud, 2013, durata 90 minuti. Uscita cinema giovedì 5 settembre 2013 distribuito da Movies Inspired. - MYmonetro 2,44 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 16 ottobre 2014

Il film si focalizza sulla distruzione di una famiglia, interrogandosi sugli istinti sessuali di base.

Consigliato nì!
2,44/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 2,89
CONSIGLIATO NÌ
La provocazione più estrema di Kim Ki-duk, senza dialoghi e in chiave farsesca.
Recensione di Emanuele Sacchi
martedì 3 settembre 2013
Recensione di Emanuele Sacchi
martedì 3 settembre 2013

Dopo l'ennesimo tradimento del marito la moglie tenta di evirarlo senza successo. Finisce invece per evirare il figlio e poi fuggire, scatenando una reazione a catena incontrollabile. Il padre tenta in ogni modo di restituire una sessualità al ragazzo, nel frattempo vittima di ogni genere di abuso da parte dei coetanei, fino a far trapiantare il proprio pene nel corpo del figlio. Ma la madre intanto ritorna a casa e la tragedia familiare si aggrava ulteriormente.
Un titolo destinato a dividere e a far discutere, presentato come tale e servito su un piatto d'argento per le polemiche in patria (dove il film ha dovuto affrontare tre gradi di giudizio censorio e uscirà con numerosi tagli) e alla Mostra del Cinema di Venezia. Il Leone d'Oro di Pieta non ha tolto a Kim Ki-duk la voglia di provocare con un cinema sempre più disturbante, ma Moebius è un film che ama farsi odiare, in cui il gioco è troppo scoperto. Kim mette in scena una vicenda chiaramente grottesca in maniera ancor più grottesca, senza dialoghi e consegnandosi volontariamente e ripetutamente all'ironia più crassa (la sequenza del pene calpestato dai camion in corsa o le ricerche su Google in merito al trapianto di genitali).
Osservando Moebius in chiave di esperimento si può quasi apprezzare la volontà irridente nascosta in uno slapstick dell'eccesso, affidato al digitale grezzo e disadorno di una videocamera, che rimanda al porno comico nipponico del roman porno o del pinku eiga, quando non al trash di casa Troma. Non è lecito sapere se Kim Ki-duk conosca la Troma, è lecito interrogarsi sulla reale volontà di girare una farsa grandguignol o di proseguire - come probabile - un discorso autoriale, strapazzando così violentemente la propria poetica. Come in un'autoparodia fino alle estreme conseguenze o un tentativo di tornare sui temi portanti del proprio cinema - mutismo del protagonista maschile, tragedia greca e complesso di Edipo, natura bestiale dell'uomo, sessualità violenta, misoginia - spogliandoli di ogni orpello stilistico (sceneggiatura compresa) e di qualsiasi forma di autocontrollo. Il desiderio sessuale conduce inesorabilmente al dolore, il nucleo familiare alla tragedia, il maschile e il femminino regolano la propria relazione secondo leggi ancestrali brutali che precorrono qualunque forma di civiltà. Ed è in questo senso che il sottotesto misticheggiante si insinua, riprendendo in chiave farsesca il tema di Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera sulla necessità di purificarsi spiritualmente per ottenere la pace interiore; come se il percorso di redenzione passasse necessariamente da un'evirazione, sia essa simbolica o concreta. E il ricordo non può che andare ad Arirang - il film della cesura tra le due fasi principali della carriera di Kim Ki-duk, sempre più importante per comprendere l'autore - e alle lacrime che rigano il viso del regista mentre rivede Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera, piangendo lo smarrimento della propria musa. Forse ci prendeva in giro già allora, di sicuro si sta divertendo un mondo adesso, alle sue e alle nostre spalle, nella più beffarda delle rivincite contro il mondo del cinema.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 9 settembre 2013
MiroForti

Film ostico. Da guardare ma anche da raccontare, per le suggestioni estremamente personali che una rappresentazione del genere può provocare in ognuno di noi. Fuori concorso alla 70. Mostra del Cinema di Venezia, tutti aspettavano il ritorno di Kim Ki-duk, che l’anno prima era stato meritevole del leone d’oro con Pietà. Tutti si aspettavano anche qualcosa di sconvolgente e [...] Vai alla recensione »

martedì 10 settembre 2013
Flyanto

 Film in cui vengono rappresentate tutte le vicissitudini sorte in seguito al tradimento di un padre di famiglia con una ragazza più giovane, gestrice di un piccolo negozio di alimentari. Dall'atroce e folle vendetta della moglie che, non riuscendo ad agire direttamente sul marito si rifà sul figlio evirandolo, alle disperate ricerche nonchè tentativi da parte del padre [...] Vai alla recensione »

martedì 1 luglio 2014
stefano capasso

Moebius è un film di Kim Ki Duk. Inconfondibile. Una narrazione sempre avvincente, portata avanti senza nessun dialogo e senza nessun contributo musicale. Ciò che rende sempre interessante la narrazione è che la domanda dei protagonisti si evolve e cambia continuamente, scena dopo scena. E’ la storia di una famiglia di tre persone, uomo donna e giovane figlio.

domenica 14 giugno 2015
Noia1

Il tradimento di un padre e l’eco dell’atto all’interno della famiglia. Enciclopedia delle mille sfaccettature della sessualità in altrettanti ambienti e situazioni sociali. Poco rassicurante apologo sulla società attraverso una famiglia disastrata, dall’alcolismo dell’instabile madre, alla chiusura di un padre nervoso, fino alla pacatezza di un figlio ignaro [...] Vai alla recensione »

martedì 3 settembre 2013
Peer Gynt

Grottesca provocazione dove i protagonisti, vere marionette di carne senza voce (il film e' totalmente privo di dialoghi), si agitano attorno al padre di tutti i simboli della cultura dell'uomo (il fallo), in assenza del quale scoprono il sottile e impalpabile confine che lega desiderio, piacere e dolore. Storia che si avvolge su se stessa, partendo da un Buddha (sotto un busto del quale c'&egra [...] Vai alla recensione »

mercoledì 4 settembre 2013
viaggiatore77

È un elettroshock quello a cui è sottoposto lo spettatore.La storia e le scene sono così estreme,così crude che occorre amare il cinema e la sostanza per non arrendersi al puro impatto delle immagini;forse occorre anche riprendersi il respiro per rifletterci a mente fredda.Detto questo è formidabile l'uso delle immagini,le parole non potrebbero aggiungere altro [...] Vai alla recensione »

martedì 10 settembre 2013
Deborissimah

Chi ricorda la poesia di Ferro 3 o di Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera ritrova ben poco anche nell'ultimo dei lavori del regista coreano che ha definitivamente lasciato la poesia per il sangue. Sangue che scorre a fiotti proprio dalle parti più suscettibili del corpo umano maschile, tagliate, masticate, persino schiacciate da un camion; l'erotismo diventa tutt'uno [...] Vai alla recensione »

venerdì 21 febbraio 2014
kimkiduk

Mi chiamo Kim ki-Duk questo dice qualcosa. Lo adoro e penso che abbia fatto capolavori assoluti assurgendolo ad idolo personale. Parlavano di questo film e pensavo di non vederlo. Adesso che ci sono riuscito sinceramente non sono sconcertato ma deluso. Vero che forse dissacra chi lo critica, vero che è grottesco, ma dove in Ferro 3 nessuno parlava ma era arte, dove in Bad Guy le scene di sesso [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 marzo 2024
V1c0

Ma impara qualcosa va...

mercoledì 18 settembre 2013
mattews

Film vergognoso, vuoto, offensivo. una colossale e irritante perdita di tempo . Lo humor nero non attacca a causa della sensazione di annoiato disgusto che pervade lo spettatore durante la visione del film. Esterno e gratuito, con una fotografia da porno soft anni 80. Spero che Kim Ki Duk si sia preso una vacanza dopo quel capolavoro indiscusso che è "Pietà" e che con il [...] Vai alla recensione »

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RECENSIONI DELLA CRITICA
Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Un padre, una madre e un figlio adolescente. Quando la madre scopre che il padre ha una giovane amante, decide di vendicarsi sul figlio castrandolo. Naturalmente il padre non si dà pace e si immola donando al figliolo i propri genitali che gli vengono trapiantati. Con prevedibili conseguenze negli equilibri famigliari destinati ad attorcigliarsi in un circolo vizioso.

NEWS
NEWS
mercoledì 4 settembre 2013
Annalice Furfari

Tanto divismo e poca sostanza. Attesissima ieri al festival di Venezia l'attrice Scarlett Johansson, fascinosa e inavvicinabile protagonista di un autentico bagno di folla. Nonostante la sua eterea presenza, il film per il quale ha indossato vesti aliene [...]

VIDEO
venerdì 30 agosto 2013
Annalice Furfari

Promette scandali e il consueto lirismo rarefatto e tagliente, che ha reso il suo autore celebrato nel mondo. Moebius è il nuovo, attesissimo film di Kim Ki-Duk, vincitore del Leone d'oro con Pietà alla Mostra del Cinema di Venezia 2012.

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