Incontro inusuale per Una famiglia perfetta, nuovo film del regista Paolo Genovese e della Lotus Production, dopo gli oltre 25 milioni conquistati dai due episodi di Immaturi.

Infatti, la casa di distribuzione Medusa ha organizzato un viaggio per incontrare regista e cast, in occasione delle riprese del film che si svolgono a Todi, dove è impossibile non notare la piazza principale addobbata con degli alberi di Natale.

Si tratta di una pellicola a cui Genovese pensava da dieci anni, la storia di un uomo di successo che decide di affittare una compagnia di attori, che devono far finta di essere la sua famiglia. Cosi, ci ritroviamo con due storie parallele, quella della compagnia reale e invece la finzione rappresentata dalla famiglia perfetta, fino a quando i due piani si intersecano sempre di più.

Genovese, a una domanda, risponde dicendo che gli attori devono essere sempre credibili, sia quando interpretano i loro personaggi reali che quando devono sembrare dei familiari ideali. Per questo, serviva un cast prestigioso, obiettivo decisamente raggiunto.

È un film che sembra fatto di contrasti, come quello rappresentato dal protagonista Castellitto e del suo rivale Marco Giallini, che incarna il capocomico. Il primo parla de Una famiglia perfetta come di una "commedia intelligente e all'italienne" (per indicare una certa inclinazione per i prodotti d'oltralpe) e descrive il suo protagonista come "un personaggio solo raccontato attraversato il meccanismo comico". In questa confusione, spicca Francesca Neri, che dichiara di rappresentare "l'imperfezione nella famiglia perfetta, all'oscuro dei retroscena che si nascondono".

Agli antipodi i due giovani del cast. Eugenio Franceschini si considera il peggiore attore della compagnia (ma solo all'interno del film), tanto da voler partecipare al Grande fratello. Eugenia Costantini, invece, non desidera altro che interpretare Shakespeare. Come faranno ad andare d'accordo?

L'impressione è che Genovese, dopo aver realizzato un film come Immaturi - Il viaggio per sfruttare il successo del primo episodio più che per reali esigenze artistiche (non che ci sia nulla di male ad accettare una richiesta comprensibile da parte di Medusa), ora possa sfruttare il credito conquistato per fare un prodotto più personale. E magari i risultati al botteghino lo premieranno anche questa volta.