Il film diretto da Sean Garrety mette in scena un misterioso carteggio, dai risvolti inaspettati, tra un uomo e una donna che non si conoscono. Espandi ▽
Qualcuno che ti osserva, che conosce le tue abitudini e le tue piccole frustrazioni, i momenti di noia e quelli, un po' più rari, di felicità. Qualcuno che un giorno esce allo scoperto con una lettera, proponendoti di cambiare vita. E se a quarantun anni sei una farmacista, sposata, con due figli adolescenti, e conduci l'esistenza ordinaria che tutti si aspettano da te, può succedere che tu non te la senta di rifiutare a priori un invito che è forse la cosa più emozionante che ti sia capitata da anni. E così fa Nicole. Recensione ❯
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Dopo Artificial Paradises (2011, di cui era anche sceneggiatrice) Yulene Olaizola dirige Yulene Olaizola, presentato alla Quinzaine des réalizateurs 2012. Espandi ▽
Dopo Artificial Paradises (2011, di cui era anche sceneggiatrice) Yulene Olaizola dirige Yulene Olaizola, presentato alla Quinzaine des réalizateurs 2012. Recensione ❯
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Francine è una donna matura che vive di lavori saltuari e sgradevoli. Uscita di prigione, vive un breve spiraglio di libertà, durante il quale trova più conforto negli animali che negli esseri umani. Espandi ▽
Uscita di prigione, Francine si sistema in una casetta di legno su un corso d'acqua, nella provincia nordamericana. Il suo reinserimento nella società è fatto di lavori solitari e sgradevoli e di incontri con altre persone allo sbando, che cercano di aggrapparsi a lei o di servirsene. Per gli animali, invece, Francine prova un affetto che gli umani non le ispirano più e in loro compagnia è serena e felice, ma è una passione che la rimetterà in difficoltà con la legge. Recensione ❯
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Frammenti di vita quotidiana femminile in un film esotico da esportazione con una regia poco coraggiosa e innovativa. Drammatico, Libano, Canada2012. Durata 84 Minuti.
Proprietaria di un ristorante chiamato "Kayan", la libanese Hanin, divorziata, ha una vita molto frenetica e stressante. Espandi ▽
Proprietaria di un ristorante di Vancouver chiamato "Kayan", la libanese Hanin, divorziata, ha una vita molto frenetica e stressante. Si prende cura delle sue due figlie, paga a malapena l'affitto, e si preoccupa dei problemi economici del suo fidanzato. Deve sopportare denunce e maltrattamenti dei clienti e occuparsi dei lavoratori che hanno difficoltà. L'unica persona che capisce tutto questo è un nuovo cliente, che mostra il suo interesse verso di lei. Ma questo le crea un po' di disagio. Recensione ❯
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La notte, l'introverso Derek si aggira solitario per le strade della città. Finchè non decide di passare all'azione. Espandi ▽
Il trentaquattrenne Derek vive a casa con i genitori, a Toronto. A differenza del fratello, sposato e in attesa di un figlio, Derek è single e non ha una carriera; aspira a diventare animatore grafico, ma lavora part-time nella ditta di costruzioni dello zio. Di notte, si aggira solitario per le strade della città e bazzica i locali in cerca di compagnia. Conosce una donna, Nicole, con cui si ritrova presto in un'intima relazione. Un giorno, infastidito da un procione che ostinatamente fruga nei bidoni della spazzatura, Derek decide di passare all'azione. Recensione ❯
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Marie Ange Barbancourt fa il suo esordio nel lungo con un thriller sociopolitico che fa piombare lo spettatore nel vortice nel non detto. Espandi ▽
Montreal. Mia, famosa attrice, viene a sapere dell'assassinio della madre ad Haiti. La donna ritorna in patria per partecipare ai funerali della madre.
Qui cerca di recuperare l'eredità di famiglia, ma ha degli scontri con la sorella. Viene arrestata, non le rimane che fuggire. Lungometraggio d'esordio della regista francese Marie Ange Barbancourt, Pour Que Plus Jamais è un thriller sociopolitico che fa piombare lo spettatore nel vortice nel non detto. Recensione ❯
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