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Sharm el Sheikh: la commedia al lavoro

La commedia di Ugo Fabrizio Giordani esce in 350 copie.
di Marzia Gandolfi

Precariato esotico
Enrico Brignano (57 anni) 18 maggio 1966, Roma (Italia) - Toro. Interpreta Fabio Romano nel film di Ugo Fabrizio Giordani Sharm El Sheikh - Un'estate indimenticabile.

martedì 14 settembre 2010 - Incontri

Precariato esotico
La commedia di Ugo Fabrizio Giordani è "fondata sul lavoro" che non c'è e che Romano e De Pascalis, i protagonisti di Enrico Brignano e Maurizio Casagrande, stanno disperatamente cercando di conservare. Contro di loro e la sicurezza di una vita di privilegi c'è l'imprenditore arrogante di Giorgio Panariello, presidente dell'Empoli Calcio e marito della "moglie bellissima" della Torrisi. Concentrandosi sulla crisi e i problemi del mondo del lavoro, Giordani gira una commedia ispirata, almeno nelle intenzioni, alla grande tradizione ma prossima nel risultato a un cinepanettone. Dieci anni e spiagge dopo, Giordani torna alla location esotica per riflettere col "sorriso" sul precariato e mettere in scena una stabilità sociale in realtà perduta. A Roma per presentare il loro film, regista e cast difendono "identità" e (nobili) propositi di Sharm el Sheikh.

Una commedia seria
Ugo Fabrizio Giordani: L'idea del film nasce dal licenziamento di un mio caro amico dirigente dell'Alitalia. L'episodio mi ha colpito al punto che ho deciso di interrogarmi sulla questione e di farci un film. Non volevo però affrontare il tema del licenziamento in chiave drammatica e così ho optato per la commedia, volevo poter ridere trattando un tema serio. Ritengo che niente sia più efficace di una commedia per raccontare la crisi economica e la condizione di precarietà in cui versa il nostro paese. Panariello, Brignano e Casagrande incarnano un certo tipo di italiano che proprio non ci sta a perdere i privilegi acquisiti ed è disposto ad andare fino a Sharm el Sheikh per difendere interessi e status sociale.

Un bastimento carico di attori
Ugo Fabrizio Giordani: Girare questo film è stata un'esperienza entusiasmante e sono stato davvero fortunato a trovare i miei attori, su tutti Panariello, Brignano e Casagrande. Da veri capocomici hanno governato e condotto il carro verso il traguardo. Dal primo all'ultimo attore hanno tutti mostrato grandissima serietà e professionalità non mancando mai un appuntamento e partecipando fin dal principio alle riunioni teatrali intorno al tavolo, dove svolgevamo la lettura del copione. Successivamente ci siamo trasferiti in Egitto per le riprese e ciascuno di loro ha avuto lo spazio necessario per dimostrare le proprie qualità attoriali. Ho impiegato tre anni per fare questo film e uno degli obiettivi che mi ero prefisso era quello di valorizzare al massimo i miei attori, evitando le macchiette e i cliché.

Cinepanettone o commedia all'italiana?
Ugo Fabrizio Giordani: Io sono stato assistente alla regia di Scola e questo dovrebbe già dire qualcosa. Senza volermi paragonare ai grandi maestri della commedia all'italiana, ritengo però di non meritare nemmeno etichette approssimative. Il mio film è una commedia e non un cinepanettone. Sharm el Sheikh è più vicino a Il gaucho di Risi che a un film di Natale ed è interessato ad esaminare dei personaggi fuori dal loro ambiente, ingigantendone vizi e virtù. Aggiungo inoltre che nello scrivere e girare questa commedia sono stato molto attento a non inserire volgarità, tette o sederi al vento. L'unico fondoschiena esibito è quello di una prostituta russa. D'altra parte esistono...

Ipse dixit
Enrico Brignano: Concordo con Giordani, Sharm el Sheikh non è un cinepanettone e io non ne ho mai fatto uno, grazie a dio. Non mi piacciono i romani rappresentati nei film in questione e non mi piace la comicità svilita dalle parolacce. Siamo stati molto attenti a non scadere nella volgarità e la presenza in scena di una prostituta non fa per forza di questa commedia un cinepanettone.

Alchimie
Maurizio Casagrande: È stato davvero bello lavorare in coppia con Enrico Brignano e potermi confrontare con un fuoriclasse come Giorgio Panariello. Tra noi si è creata subito un'alchimia che ha facilitato enormemente il lavoro sul set. Stimo entrambi professionalmente e umanamente, dunque non è stato difficile fare funzionare i nostri tre personaggi. Forse per Giorgio non è stato semplicissimo interpretare un carattere tanto antipatico, lui nella vita è amabile e cortese ma alla fine ci è riuscito e ha fatto proprio un ottimo lavoro, ispirandosi a un imprenditore che conosceva bene...

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