Anno | 2008 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 129 minuti |
Regia di | Oliver Stone |
Attori | Josh Brolin, Elizabeth Banks, Thandie Newton, Rob Corddry, James Cromwell, Ellen Burstyn Richard Dreyfuss, Ioan Gruffudd, Scott Glenn, Toby Jones, Sayed Badreya, David Born, Dennis Boutsikaris, Jesse Bradford, Jonathan Breck, Bruce Bryant (II), Wes Chatman, Maria Chen, Teresa Cheung, Jeffrey Wright, Randal Reeder. |
Uscita | venerdì 9 gennaio 2009 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,71 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 22 gennaio 2013
Un film sulla vita e la carriera di George W. Bush. La pellicola non racconta momenti controversi come la guerra in Iraq, ma il rapporto con il padre, la giovinezza sregolata e il riavvicinamento al cristianesimo. In Italia al Box Office W. ha incassato 21,6 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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George W. Bush è il giovane rampollo di una dinastia imprenditoriale e politica del New England trapiantata nel Texas, dove cresce sulle orme del padre, petroliere, politico, parlamentare, ambasciatore all'ONU, direttore della CIA e quarantunesimo presidente degli Stati Uniti. Approdato al governatorato del Texas dopo una mediocre carriera scolastica e manageriale, dopo l'abuso di alcol e di hamburger, dopo i fermi di polizia e una fidanzata ingravidata e abbandonata, Bush jr. vede la luce e la sua presidenza. Più vicino del Bush senior alla destra cristiana e dichiaratamente born again evangelico, vince nel 2000 le presidenziali contro il democratico Al Gore. Trascurato dal padre che gli preferisce il fratello Jeb, brillante manager e giocatore di baseball e futuro governatore della Florida, W. vive un forte complesso edipico nei confronti del genitore con cui si "identificherà" fino al punto di "sostituirlo" alla Casa Bianca. L'evento tragico dell'11 settembre, l'ambizioso piano di lotta al terrorismo e la diffusione per via militare della democrazia contro l' "asse del male", farà calare il sipario su George W. Bush e sul secondo e fallimentare mandato. Voleva diventare presidente di lega del campionato di baseball ma gli americani lo hanno eletto due volte presidente degli Stati Uniti d'America.
La politica italiana soffre di un deficit biografico, non si leggono e non si scrivono biografie né esistono uomini politici in grado di ispirare un biopic, almeno prima e dopo Il Divo di Sorrentino. Diversamente, negli Stati Uniti la pratica letteraria e cinematografica è assai diffusa e intesa ad interpretare il senso di una vita e il ruolo assegnato nel mondo a quella vita. Rispetto a questa impostazione Obama ha addirittura trasformato la sua persona in un manifesto programmatico. Meno spettacolare è invece la politica biografica di George W. Bush, presidente uscente così noioso e privo di visione e fantasia da mettere a dura prova il suo biografo per immagini, Oliver Stone. Stone non è nuovo al biopic e i suoi protagonisti, che siano universalmente riconosciuti come celebri (JFK, Gli intrighi del potere- Nixon) o persone comuni con caratteristiche fuori dalla norma (Nato il quattro luglio), diventano maschere speculari del mondo nel quale si muovono. Dopo aver interpretato la caduta di Nixon e aver indagato la morte di Kennedy, Stone delinea il ritratto privato e pubblico di George W. Bush, professionista della bottiglia, "cristiano rinato" e "stratega del baseball". Sarà per questo che il film si apre e si conclude dentro uno stadio vuoto, pronto a esplodere in un boato di folla soltanto nella testa del cow boy jr., battitore battuto dalla vita che non riuscì mai a distinguersi in nessuna squadra. Ancora una volta il regista americano intende il film biografico come visione personale di un personaggio pubblico. Se da una parte propone allo spettatore un ritratto del presidente teso alla meticolosa ricostruzione del dettaglio storico e d'ambiente, dall'altra fa dell'esasperazione e dell'iperbole le sue principali cifre stilistiche. Nel tratteggiare il profilo del politico texano Stone lascia che la vicenda umana interagisca e cortocircuiti la cronaca politica americana che lo ha visto protagonista dal 2000 al 2008, frazionando il racconto con frequenti andirivieni cronologici e largo impiego di flashback e flashforward. Senza simpatie o condanne, quasi a distanza, Stone fissa un discorso sulla condizione di un uomo mediocre, in ansia dinamica di prestazione e successo, di un figlio junior di un padre senior che ne provoca le ambizioni e ne soffoca le brame. Due le omissioni nel ritratto di W col punto: l'undici settembre e il fratello minore Jeb. Se in un caso il vuoto è stato riempito due anni prima con la simulazione del dramma sotto le travi e l'acciaio del WTC, nell'altro l'assenza si risolve con l'animosità repressa del bad boy George per il fratello migliore, che bloccò le operazioni di ricalcolo dei voti in Florida, certificando la sua vittoria contro Gore. W. non ha miti da consacrare o enigmi da risolvere, è il coming home di un presidente dopo la corsa tra le basi (armate) del mondo. Perché nessun posto è come a casa ed è li che voleva restare George, lanciandosi magari in un batti e corri o in un'epica presa al volo. Ma nemmeno in sogno accarezzerà mai le cuciture di una palla.
W. disponibile in DVD o BluRay |
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Le opere biografiche sono solitamente realizzate da autori (siano essi scrittori o cineasti, come in questo caso) che ammirano o comunque nutrono un forte interesse per il personaggio che raccontano, sicché le biografie o sono una fedele e quanto più esaustiva ricostruzione dei fatti, realizzandosi così qualcosa di preminente valore storiografico, oppure accentuano tratti positivi [...] Vai alla recensione »
C'è meno parodia di quanto ci si aspetti. E' soprattutto un film biografico, Stone non ha calcato la mano: appena qualche congiuntivo inciampato e dei modi di fare da guascone di buona famiglia. L'11 settembre non è affrontato (lo si lascia in sottofondo come ragione di ogni decisione militare); così come sui brogli della prima elezione c'è [...] Vai alla recensione »
Mi piace la gente che parla di Bush senza sapere nemmeno il 50% di quello che in realtà ha fatto. Restate sempre nel vostro piccolo mondo in cui il bravo è Obama e il vecchio George è il cattivissimo, ignorante cowboy guerrafondaio. Meno male che ci penserà la Storia a conferirgli i giusti meriti...
Terzo capitolo della trilogia dei presidenti. Stavolta Stone punta il dito contro George W. Bush. Bush viene visto come un uomo debole, ingenuo e infantile; viene visto come un completo idiota che non sa nemmeno lui cosa stia facendo la maggior parte delle volte. Stone sembra dire (agli americani): "Come avete fatto a votare quest'uomo per due volte di seguito?".
Non ha trovato distributori in Italia, almeno in un primo tempo. Poi è uscito nelle sale (poche) ed è stato subito dimenticato. Si può anche capire perchè. E' una modestissima fiction televisiva, di scarso interesse, piatta e noiosa. Peccato, un'altra occasione mancata per Stone, che dopo il suo modesto 11/9 sforna un'altra opera ancora meno convincente.
Nixon, John Fitzgerald Kennedy e ora George W. Bush. Nel caso dovesse decidere di fare un film anche su Barack Obama - e la storia sembra perfetta per lui - Oliver Stone, almeno al cinema, avrebbe scolpito un altro monte Rushmore. Disonestà (Richard Milhouse), martirio (JFK), vergogna ( W , appunto, che rovesciato è il giudizio morale e politico che il regista dà di lui).
The megamillion-dollar question that hovers over Oliver Stone's queasily enjoyable “W.,” his Oedipal story about the rise and fall, fall, fall of George W. Bush is: why? Neither a pure (nor impure) sendup of the president nor a wholesale takedown, the film looks like a traditional biopic with all the usual trappings, including name actors in political drag — Josh Brolin plays the frat boy who would [...] Vai alla recensione »
IMAGINE these fantastical sequences from “W.,” the Oliver Stone portrayal of President George W. Bush that opens on Friday: The president is not alone with his dogs when he chokes on a pretzel and tumbles from the sofa; Saddam Hussein is in the White House family quarters with him. Later Mr. Bush flies over Baghdad on a magic carpet as the bombs rain down.
W." may sound like the story of the initial that rocked the world, but it turns out to be the tale of a mouse that roared. Director Oliver Stone and writer Stanley Weiser's unexpected take on the life and times of our 43rd president will surprise a lot of people, especially those not used to seeing the words "Oliver Stone" and "carefully modulated" in the same sentence.
Toss professionally incendiary Director Oliver Stone in the biopic ring with the worst president in U.S. history, and you rightly expect something more than a walk on the mild side. Josh Brolin is truly electrifying in the role of George W. Bush, from fuck-up son of privilege to fuck-up commander in chief, but Stone and Wall Street screenwriter Stanley Weiser can't decide whether to stick it to our [...] Vai alla recensione »
Esce a sorpresa il W. di Oliver Stone. Dimenticate Nixon e Jfk. Questo è quasi un instant film, rapido e spesso sommario. Un cineprocesso che inchioda il George W. Bush presidente a una caterva di prove, politiche e non. Tre atti, tre età. C'è il Bush giovane e donnaiolo, bevitore, giocatore, goliarda. C'è il 40enne reborn christian che parte alla riscossa per vendicare il padre, quando Bush sr.