Titolo originale | Nixon |
Anno | 1995 |
Genere | Biografico |
Produzione | USA |
Durata | 192 minuti |
Regia di | Oliver Stone |
Attori | Ed Harris, James Woods, Larry Hagman, Anthony Hopkins, Paul Sorvino, Bob Hoskins Joan Allen, John Stockwell, Michael Chiklis, John C. McGinley, Edward Herrmann, Bai Ling, Kevin Dunn, Mary Steenburgen, Powers Boothe, E.G. Marshall, David Paymer, David Hyde Pierce, J.T. Walsh, Brian Bedford, Fyvush Finkel, Annabeth Gish, Tom Bower, Tony Goldwyn. |
Tag | Da vedere 1995 |
MYmonetro | 3,16 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 4 ottobre 2016
Si comincia nel novembre 1973 quando, dopo l'irruzione negli uffici del Watergate, Richard Milhous Nixon, 37° presidente degli USA, sta crollando. A colpi di ritorni all'indietro nel tempo, si ripercorre l'itinerario del personaggio. Il film ha ottenuto 4 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 3 candidature a SAG Awards, Al Box Office Usa Gli intrighi del potere - Nixon ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 12,2 milioni di dollari e 2,2 milioni di dollari nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Guardando John Kennedy, l'uomo che più di tutti ha odiato, Nixon dice "guardano te e si vedono come vorrebbero essere, guardano me e si vedono come sono". Pat Nixon, la moglie, gli dice: "non ti ameranno mai, per quante elezioni tu vinca non ti ameranno mai". Henry Kissinger dice a un suo collaboratore "penso a cosa sarebbe stato se fosse stato amato". In queste frasi sta il dramma di Nixon, il presidente più odiato e discusso della storia moderna americana. Nixon pose fine alla guerra in Vietnam, fece la pace coi russi e divenne amico dei cinesi, risultati di politica estera senza precedenti. Nel fronte interno fu un disastro: intercettazioni, false prove, corruzioni, amicizie tradite, e naturalmente il "Watergate". Gli intrighi del potere, appunto. Oliver Stone conduce la sua tesi come aveva fatto per JFK, con inserti televisivi e di documentario, facendo aderire la fotografia e la ripresa ai momenti della storia, secondo la cronaca, il ricordo, la tensione, il dramma. Veniamo a sapere che l'incapacità di Nixon di farsi voler bene, di godere dei suoi successi, il suo immane complesso di inferiorità nei confronti di Kennedy (che aveva frequentato le scuole dei ricchi), derivano da un padre onesto, da una madre severa e dal dolore di aver visto due fratelli morire. Col "Watergate" il cerchio si stringe sempre più e alla fine il presidente è costretto a dimettersi. Ma nel discorso di addio la gente, che non lo ha mai amato, si commuove. L'uscita dalla Casa Bianca è serena e dignitosa. Stone spezza una lancia a favore di Nixon nel riepilogo finale, durante i suoi funerali (1994), presenti cinque presidenti, dove Clinton valorizza il ruolo del suo predecessore e gli attribuisce autentica grandezza. Opera a volte un po' greve ma esauriente. Il regista conferma il suo ruolo di storico americano (Vietnam, JFK). Val la pena di fare una considerazione sul ruolo del cinema come credibile fonte storica dell'era contemporanea, più efficace della letteratura, una volta accettata la tesi dell'autore. Stone va dunque considerato il maggior profeta in questo senso, ruolo esclusivo nel cinema del mondo.
Il film, attraverso l'ausilio di diversi flashback, racconta le vicende pubbliche e private del tenebroso presidente Nixon stretto tra il ricordo del padre, il rancore verso il popolo americano e l'odio per i Kennedy. Il film offre un affresco davvero dettagliato non solo del pubblico Nixon ma anche e soprattutto del privato Nixon. Un uomo decisamente tormentato e incline al sotterfugio capace [...] Vai alla recensione »
Stone realizza attraverso un Hopkins nominaon all'oscar ben ispirato un film sul lato oscuro di uno dei presidenti più discussi d'america. L' uomo Nixon ,il suo odio per i Kennedy ed il popolo americano viene messo in risaldo da Stone. Il film affronta soprattutto la vita privata del presidente interrogandosi spesso sulla sua psicologia senza però venir [...] Vai alla recensione »
Mai visto un film di Oliver Stone che non sia importante o, peggio, che sia banale. La qualità delle sue opere è sempre assoluta(letteralmente, ossia ab-soluta:libera da condizionamenti). Qui parte, è vero, da documenti ma poi arriva a caratterizzare, anche duramente, Nixon come personaggio, come maschera che non arriva ad essere tragica senz'essere comica, ma è grottesca. [...] Vai alla recensione »
Ricordando "JFK" (secondo me, il miglior film di Oliver Stone!), e da alcune sequenze di questo film, appare chiaro e tondo che Oliver Stone è un kennedyano doc, per cui Kennedy tutto positivo e Nixon, non tutto, ma per la maggior parte negativo! Fisicamente A. Hopkins somigia poco al vero Nixon, non solo nei lineamenti, ma anche nei modi di fare: Nixon, in apparenza fisica era sorridente, [...] Vai alla recensione »
A un certo punto di Il dormiglione di Woody Allen un gruppo di antropologi del ventunesimo secolo visiona dei nastri provenienti dal 1970, e non riesce a capire di che parlino fino a che Woody Allen non gli spiega che si tratta del presidente Nixon, aggiungendo che notoriamente “quando lasciava la Casa Bianca, il Servizio Segreto controllava l’argenteria”.
Ossessionato dalla recente storia USA, Oliver Stone non si dà - e non ci dà - pace: il suo cinema continua a nuotare attorno agli anni’ “fatali” che vanno dalla vittoria di Kennedy (e dal suo successivo assassinio) alle dimissioni di Nixon, nel 1974. Al centro, onnipresente, la guerra del Vietnam, inizio e fine di tutte le illusioni sul suo sogno americano.
È l’opposto di JFK (1991), questo Nixon, ma non nel senso che Oliver Stone racconti un demonio mettendo a testa in giù e piedi in aria un angelo. Il suo antieroe d’oggi non è l’immagine capovolta del suo eroe d’allora. L’opposizione è piuttosto un rovesciamento speculare, quasi che, di John Kennedy, Richard Nixon si rivelasse un’inaspettata immagine allo specchio.
Grande cine-demagogo, Oliver Stone ha una specialità: anche quando sono malriusciti o brutti, i suoi film rimangono vitali, fanno arrabbiare o appassionano, dividono gli spettatori in fazioni accanite. Nel grandioso e lunghissimo (tre ore e un quarto) ritratto di Richard Nixon, 37o Presidente degli Stati Uniti dal 1968 al 1974, uno dei leader politici più detestati al mondo, meriti ed errori del regista [...] Vai alla recensione »