Titolo originale | Las 13 rosas |
Anno | 2007 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Spagna |
Durata | 130 minuti |
Regia di | Emilio Martínez Lázaro |
Attori | Pilar López de Ayala, Verónica Sánchez, Gabriella Pession, Marta Etura, Nadia de Santiago Teresa Hurtado de Ory, Bárbara Lennie, Alba Alonso, Cèlia Pastor, Silvia Mir, Sara Martín, Adriano Giannini, Enrico Lo Verso. |
Uscita | venerdì 28 agosto 2009 |
Distribuzione | FilmExport |
MYmonetro | 2,43 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 27 novembre 2017
Tredici giovani donne resistono alle truppe di Franco. In Italia al Box Office Le 13 rose ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 62,3 mila euro e 20,4 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Las Trece Rosas Rojas è il nome con cui si ricordano tredici giovanissime donne che, durante la "saca de agosto" del 1939, vennero fucilate assieme ad altri 43 dissidenti dai falangisti della neo-dittatura di Francisco Franco. L'attenzione si focalizza in particolar modo su quattro ragazze attive nel circolo ricreativo "Aida Lafuente" e militanti nel JSU (l'Unione della Gioventù Socialista), le pasionarie Virtudes e Carmen e le prodighe volontarie Julia e Adelina, e su Blanca, intellettuale borghese sostenitrice della destra cattolica ma vicina, per amor della musica, ad un gruppo di rivoltosi. Ognuna di loro, a causa di un regime affamato di epurazioni esemplari, finirà in carcere e, ad eccezione della più giovane Carmen, pagherà la propria dissidenza con la vita.
Il profumo delle rose è inebriante per il mondo del cinema. Soprattutto quando il suo odore richiama alla mente storie esemplari di opposizione ad un regime totalitario. Il caso delle tredici muchachas che alzarono la testa in un momento in cui si chiedeva massima fedeltà al Caudillo Franco, è un exemplum perfettamente cinematografico per il modo in cui riunisce la forza degli ideali giovanili di lotta all'antifascismo (fra gli esempi più recenti, Salvador - 26 anni contro e Sophie Scholl - La Rosa Bianca) e l'importanza di raccontare la componente femminile di una resistenza (come in Rosenstrasse della von Trotta).
Solo che, anziché impartire una lezione di civiltà al di sopra dello spazio e del tempo, Le 13 rose sembra nascondere tutte le sue ambizioni dietro al dito del dovere di raccontare. Anziché mirare alla coscienza per colpire la memoria, il film delega l'importanza della commemorazione alla facile presa dei sentimentalismi.
Emilio Martínez Lázaro opta per la facilità richiesta dal modello televisivo e predispone tutto il materiale storico e storiografico che ha a disposizione per creare un racconto il più possibile lineare, che dia solo conferma dei santi predisponendo per loro un percorso agiografico. Come in certe ingenue produzioni d'antan, in cui i buoni e i cattivi dovevano essere distinguibili al primo sguardo, le protagoniste sono sempre belle, brave e perfettamente a loro agio nei loro vestiti graziosamente vintage. Al contrario dei collaborazionisti e dei rivoluzionari traditori, fisionomicamente già connotati da nasi torvi, dallo sguardo vitreo o dal sorriso sadicamente perverso come quello del personaggio di Adriano Giannini.
Il discorso retorico della regia non si contenta poi di proporre una visione della Storia così rettilinea e fatta di pulsioni dialettiche ridotte al manicheismo, ma decide di affidare la necessità di farsi memoria unicamente ad una confezione sontuosa, alle corde di violino di una partitura enfatica e onnipresente e a qualche sguardo in macchina del tutto pleonastico. Ed è come se, da un momento all'altro, fra una dissolvenza al nero e l'altra, si avvertisse l'incombere di un'interruzione pubblicitaria.
LE 13 ROSE disponibile in DVD o BluRay |
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€3,99 | – |
Proprio Becattini? Perché ascoltando credo Radio 3 mi sono imbattuta in una intervista a Lo Verso e il giornalista o critico (non lo so) che ne parlava riportando le impressioni di chi l'aveva visto era entusiasta. E mi sembrava sincero. Allora, forse non sarà un capolavoro però nemmeno una fiction come la descrive lui...
Le 13 Rose è indicato per chi ama i film lunghi, storici stile "Hasta la victoria siempre",
Buona ricostruzione storica di un evento tragico e leggero inno alla libertà. Improponibile la divaricazione buoni-cattivi e quindi insopportabili le scene di tortura. Cinema scolastico, involuto, dove tutto è prevedibile; ma non spiacevole, per una certa diligenza narrativa. Scena finale troppo lunga e quasi sadica.
Con tutto il rispetto per la triste vicenda capitata a delle innocenti nella Spagna franchista, il film sembra una miniserie televisiva, sarebbe bastato mandarlo in onda in due puntate sui canali Rai o Mediaset ci saremmo volentieri risparmiato il prezzo del biglietto. Interpretazione è da dilettanti, enfatica e forzata, se si voleva evidenziare l'ingenuità delle ragazze, animate più da spitito rivoluziona [...] Vai alla recensione »
E a Becattini che dovrebbe a mio parere avere più consapevolezza del significato che questo film ha per gli spagnoli e per la Storia di quel paese. Lo stesso genere di consapevolezza che, per esempio, è mancata a chi ha commentato "Complici del silenzio", tacciato anch'esso di essere televisivo. Ora, esiste fiction e fiction e ammesso che questo (come l'altro) sia una mini fiction tanto di cappello [...] Vai alla recensione »
Le 13 Rose è indicato per chi ama i film lunghi, storici stile "Hasta la victoria siempre", Voto 6 -
Nobile film, intenso film, indimenticabile storia.Fatto con amore e per amore. Per ricordare sempre tutti i compagni e le compagne assassinati dall'ingiustizia fascista. Indimenticabile.
Non andate al cinema a spendere i soldi per questa SOLFA.
Ogni rosa ha la sua spina così come ogni storia ha le sue pieghe oscure che il cinema cerca di mettere letteralmente in luce. Dopo la Rosa Bianca dei fratelli Scholl vista con gli occhi della giovane Sophia e la Rosenstrasse di tutte le donne che protestarono contro la deportazione dei propri mariti, ancora una volta il cinema che incontra una storia di resistenza femminile non si contenta di mostrare la dissidenza al totalitarismo ma vuole "anche le rose".
Le 13 rose del titolo sono ragazze: quasi tutte minorenni, per lo più di origini umili, antifranchiste più di pensiero che di azione. Nella Spagna del '39, mentre il Caudillo vincitore costruisce la sua longeva dittatura, le fanciulle saranno processate sommariamente, caricate su un camion e fucilate dietro un cimitero. Non avevano mai impugnato un'arma, ma c'era da mandare un segnale di terrore, per [...] Vai alla recensione »