ele.95
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lunedì 18 gennaio 2010
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into the wild- fuga dalla società
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Into the wild ti trasporta nella libertà più estrema. Chris è una ragazzo che cerca di scappare da una società che sta impazzendo, una società piena di ipocrisia e per ritrovare se stesso decide di vivere nella natura selvaggia. Non si ferma proprio davanti a niente e lotta in continuazione per la sopravvivenza.
Fantastica la regia si Sean Penn, la colonna sonora e la fotografia.
Questo film mette in primo piano la sensibilità di un giovane che di colpo scopre di aver vissuto tutti gli anni della sua vita in una totale menzogna. Dovrà misurarsi con molte prove, ma per lui( che è deciso fino all'ultimo) non sarà un grandissimo problema, almeno fino alla fine.
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Into the wild ti trasporta nella libertà più estrema. Chris è una ragazzo che cerca di scappare da una società che sta impazzendo, una società piena di ipocrisia e per ritrovare se stesso decide di vivere nella natura selvaggia. Non si ferma proprio davanti a niente e lotta in continuazione per la sopravvivenza.
Fantastica la regia si Sean Penn, la colonna sonora e la fotografia.
Questo film mette in primo piano la sensibilità di un giovane che di colpo scopre di aver vissuto tutti gli anni della sua vita in una totale menzogna. Dovrà misurarsi con molte prove, ma per lui( che è deciso fino all'ultimo) non sarà un grandissimo problema, almeno fino alla fine.
Questo film è basato sulla vera storia di Christopher McCandless( che cambierà il suo nome in quello di Alexander Supertramp) e quasi tutta la storia è stata ricostruita con l'aiuto del diario che Chris teneva sempre aggiornato.
Prima di morire Chris riuscirà a perdonare i suoi genitori e scriverà su uno dei suoi libri la frase: "La felicità è reale solo quando condivisa":
Anche se la fine è un colpo duro, e anche se il ragazzo può sembrare uno stupido, ingenuo che non a capito niente della vita, questo film lascia un segno indelebile, bello o brutto che sia. Assolutamente da vedere.
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cinthia
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giovedì 7 gennaio 2010
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c'è chi pensa sì, e c'è chi pensa no. io penso no.
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Un film lento e noioso. Questo ho trovato io. Qualche frase carina qua e là forse, ma niente di più. Non dico che il film sia fatto male eh, solo che non è il mio genere.
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roberta gilmore
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lunedì 4 gennaio 2010
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odore di libertà
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Film di Sean Penn, uscito in sordina qui in Italia, ma io mi ero intestardita che volevo vederlo... e ho fatto bene... stupendo, un viaggio fino in Alaska per il giovane Chris al fine di ritrovare se stesso dopo la triste infanzia vissuta a causa della crisi tra i genitori... che paesaggi, che atmosfera, che voglia di libertà... 10 e lode e consiglio a tutti di vederlo... grazie Sean per avermi dato l'opportunità di RESPIRARE la libertà, sentirla e viverla insieme a Emile Hirsch... Stupendo, nn so che altro aggiungere...
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elenã²
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lunedì 21 dicembre 2009
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solitario e toccante
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selvaggio ma mai banale, coinvolgente ma non scontato, viscerale e libero.
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malussen
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venerdì 20 novembre 2009
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rabbia, ricerca e rovina
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sean penn continua ad impressionare, una storia vera pronta per essere conosciuta e pronta per il successo, un bellissimo film.
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il capo
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venerdì 30 ottobre 2009
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lezione di equilibrio
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Come è difficile essere perfetti. Alexander Supertramp aveva disegnato una esistenza quasi perfetta , un concentrato di libertà assoluta, lontano da doveri e costrizioni , senza mai mancare di rispetto al prossimo, arricchendo semmai di nuova linfa le persone che nel suo cammino aveva incontrato.
Ma la natura esige di più. Piccoli errori di valutazione, come trascurare che il fiume in estate sarebbe diventato impetuoso, come sfidare il grande nord uccidendo l' alce senza essere sicuri di farne tesoro e provvista vitale,per poi scontare ogni colpa con la consepevolezza di avere fatto comunque il proprio meglio, per morire con il sorriso sulle labbra. Una lezione di vita e di grande cinema dove l' ottimo Sean Penn trateggia un personaggio senza cadere nella trappola della retorica o nella tenazione di commuovere lo spettatore.
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Come è difficile essere perfetti. Alexander Supertramp aveva disegnato una esistenza quasi perfetta , un concentrato di libertà assoluta, lontano da doveri e costrizioni , senza mai mancare di rispetto al prossimo, arricchendo semmai di nuova linfa le persone che nel suo cammino aveva incontrato.
Ma la natura esige di più. Piccoli errori di valutazione, come trascurare che il fiume in estate sarebbe diventato impetuoso, come sfidare il grande nord uccidendo l' alce senza essere sicuri di farne tesoro e provvista vitale,per poi scontare ogni colpa con la consepevolezza di avere fatto comunque il proprio meglio, per morire con il sorriso sulle labbra. Una lezione di vita e di grande cinema dove l' ottimo Sean Penn trateggia un personaggio senza cadere nella trappola della retorica o nella tenazione di commuovere lo spettatore. Imperdibile
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francesco c.
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giovedì 15 ottobre 2009
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opinioni contrastanti -> storia significativa
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E' bello notare pareri così contrastanti su questo film. E' un risultato analogo a quello che ha ottenuto Jon Krakauer quando pubblicò per l'Outsider la storia di Chris (quello realmente esistito). Valanghe di lettere alla redazione, alcune osannanti questo giovane, altre che lo disprezzavano con risentimento, altre ancora che lo definivano semplicemente uno sciocco. (Consiglio peralto a chi fosse interessato alla storia di Chris l'ottimo libro di Krakauer "Nelle terre estreme", quello da cui è tratto il film).
Se anche Penn con questo suo film fa scaturire pareri così discordi come leggo in questo forum e tra le recensioni se non altro significa che è riuscito a riproporre cinematrograficamente tutta la forza che questa storia ha in sè.
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E' bello notare pareri così contrastanti su questo film. E' un risultato analogo a quello che ha ottenuto Jon Krakauer quando pubblicò per l'Outsider la storia di Chris (quello realmente esistito). Valanghe di lettere alla redazione, alcune osannanti questo giovane, altre che lo disprezzavano con risentimento, altre ancora che lo definivano semplicemente uno sciocco. (Consiglio peralto a chi fosse interessato alla storia di Chris l'ottimo libro di Krakauer "Nelle terre estreme", quello da cui è tratto il film).
Se anche Penn con questo suo film fa scaturire pareri così discordi come leggo in questo forum e tra le recensioni se non altro significa che è riuscito a riproporre cinematrograficamente tutta la forza che questa storia ha in sè. Bravo Sean!
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adrianbe
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venerdì 25 settembre 2009
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rabbia e delusione irrisolta in un'avventura cieca
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Il protagonista e' carico di rabbia e delusione irrisolata, s' imbarcamena in un avventura cieca.
Sono daccordo con Willow, il protagonista manca del buon senzo, quello che ti dice sì vai, confronta la vita, ma fermati al momento giusto, un sano istinto d' autopreservazione.
Presumo ke questa sia la stessa vena autodistruttiva dei drogati, alpinisti, praticanti sport estremi, ke cercano il dopaggio nell adrenalina, ma anche di gente con vite molto comuni come tante casalinghe o carrieristi incalliti, vite spesso spercate, banalissime e vuote.
Uno si puo uccidere in tanti modi... Be' quello era il suo, ha fatto quello che poteva con quello che aveva, quindi non lo giudicherei male, pero si e' sprecato la sua opportunita di vita più completa.
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Il protagonista e' carico di rabbia e delusione irrisolata, s' imbarcamena in un avventura cieca.
Sono daccordo con Willow, il protagonista manca del buon senzo, quello che ti dice sì vai, confronta la vita, ma fermati al momento giusto, un sano istinto d' autopreservazione.
Presumo ke questa sia la stessa vena autodistruttiva dei drogati, alpinisti, praticanti sport estremi, ke cercano il dopaggio nell adrenalina, ma anche di gente con vite molto comuni come tante casalinghe o carrieristi incalliti, vite spesso spercate, banalissime e vuote.
Uno si puo uccidere in tanti modi... Be' quello era il suo, ha fatto quello che poteva con quello che aveva, quindi non lo giudicherei male, pero si e' sprecato la sua opportunita di vita più completa.
Il suo contatto egoista con la natura: Io vivo principalmente viaggiando in camper in zone isolate con i miei 20 e piu bassotti. Sono la mia famiglia e anch'io ho problemi a vivere nella societa e mi sento + sicuro e puro con la natura. Pero lui non amava la natura, senno non avrebbe ucciso animali per sfamarsi, poteva essere vegetariano, non uccidi ciò ke ami. Adottava una filosofia humano centrica, vedeva la natura al suo servizio. Io mi considero uno dei miei cani, ulivi, ecc.
Pare anche strano ke cerchi la solutidine, quando allo stesso tempo, sia cosi capace e tollerante nel relazionarsi con le persone che incontra nel viaggio (specialmente l anziano indurito dalla vita), quindi a lui non serviva l isolamento, ma un buon metodo per scaricare la sua rabbia e delusione verso suo passato.
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toxic avenger
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giovedì 24 settembre 2009
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ipocrita
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Un film assolutamente orribile..
Un ragazzino, finto anticonformista, decide un giorno di voler vivere nella natura e dimenticarsi del mondo.
Il tema della sua insoddisfazione e della società stessa vengono trattati in maniera superficiale e sempre per mezzo della voce fuori campo della sorella.
Ipocrisia pura nel voler vivere nella natura ed ucciderla allo stesso tempo. Un film mediocre che non vale assolutamente il costo del biglietto al cinema. Da Penn mi sarei aspettata un film che si possa definire tale.. che ritorni a fare l'attore è un consiglio che gli do vivamente.
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sinkro
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lunedì 21 settembre 2009
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trova la natura, poi sparale.
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Grandiosa l'idea di andare nella natura, seguire la natura e ammazzare la natura! Cosa c'è poi di più naturale che portarsi dietro un fucile e delle pallottole nella natura?
Magari Penn avesse letto qualcosa di hippy. Ce li vedo gli Hippies a parlare di non-violenza davanti a un pollo fritto come quelli di Penn.
Poi il suo amato Tolstoj parlava della caccia come una barbaria ed era vegetariano. (magari leggerlo anzichè mostrare il libro di legno probabilmente preso all'Ikea). Poi magari si fosse letto Schopenhauer quando giustamente definisce la carne "alimentazione innaturale".
E magari leggersi anche Hobbes e Locke (e già che ci sei Russeau) così magari si forma un'idea anche su cos'è la società anzichè dire "la società è.
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Grandiosa l'idea di andare nella natura, seguire la natura e ammazzare la natura! Cosa c'è poi di più naturale che portarsi dietro un fucile e delle pallottole nella natura?
Magari Penn avesse letto qualcosa di hippy. Ce li vedo gli Hippies a parlare di non-violenza davanti a un pollo fritto come quelli di Penn.
Poi il suo amato Tolstoj parlava della caccia come una barbaria ed era vegetariano. (magari leggerlo anzichè mostrare il libro di legno probabilmente preso all'Ikea). Poi magari si fosse letto Schopenhauer quando giustamente definisce la carne "alimentazione innaturale".
E magari leggersi anche Hobbes e Locke (e già che ci sei Russeau) così magari si forma un'idea anche su cos'è la società anzichè dire "la società è... cioè... insomma... male dai! sì, voglio dire che.. la società è male". E meno male che all'inzio il finto hippy ci dice che il ragazzo è uno che "vai a fondo nelle cose". E lui stupisce tutti con una datata citazione di chicchesia dicendo che voleva la Verità. Magari si fosse letto qualcosa sul relativismo.
Non un dialogo, non una scena memorabile, non un'idea, uno spunto, una qualsiasi cosa.
Sfiora mille argomenti senza volerne approfondire neanche uno. Solo caccia e libertà.
Neanche un'emozione dovuta agli immensi scenari (e mi sono venuti in mente gli scenari naturali ripresi da Malick).
Cosa dovrebbe essere questo? Cosa volevano fare? Il manifesto povero del moderno "anticonformista" "ribelle"? Un novello "On The Road" del 2006? Banale, scontato, superficiale. Luoghi comuni riprodotti anche male. Doveva proprio durare più di due ore e mezza? Era proprio necessario questo film?
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[+] :d
(di cinthia)
[ - ] :d
[+] allora leggi libri,non vedere film!
(di sergioleonefan)
[ - ] allora leggi libri,non vedere film!
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