pattie
|
sabato 15 maggio 2010
|
nel mondo selvaggio e crudele dell'animo umano
|
|
|
|
Vedere "Into the wild" non mi ha fatto dormire per tutta la notte. Ho provato turbamento e inquietudine e non riuscivo a capire perché. Il film è ben fatto, ben interpretato e incorniciato in una fotografia incantevole e emozionante. Cosa vuole dirmi il regista?
La critica alla società conformista e piccolo borghese è evidente, così come l'intento d smascherare le falsità e l'ambiguità della famiglia odierna, ma...ancora niente di nuovo sotto questo cielo.
Mi sono risposta e penso che, andando oltre, il film si inoltri nel mondo selvaggio e crudele dei sentimenti e dei risentimenti, delle passioni e degli egoismi dell'animo umano.
[+]
Vedere "Into the wild" non mi ha fatto dormire per tutta la notte. Ho provato turbamento e inquietudine e non riuscivo a capire perché. Il film è ben fatto, ben interpretato e incorniciato in una fotografia incantevole e emozionante. Cosa vuole dirmi il regista?
La critica alla società conformista e piccolo borghese è evidente, così come l'intento d smascherare le falsità e l'ambiguità della famiglia odierna, ma...ancora niente di nuovo sotto questo cielo.
Mi sono risposta e penso che, andando oltre, il film si inoltri nel mondo selvaggio e crudele dei sentimenti e dei risentimenti, delle passioni e degli egoismi dell'animo umano. Non solo vuole fustigare genitori distratti e assenti bensì affronta con coraggio l'egoismo e la cattiveria che può scaturire dal risentimento e dall'individualismo.
Il volere partire, andare lontano sempre e comunque, il non riuscire ad amare, l'incapacità di perdonare, il volere sradicarsi da ciò che in fondo si è (che ci piaccia o no apparteniamo a qualcosa e qualcuno) porta il protagonista a spingersi oltre il punto di non ritorno e, anche quando capirà che i problemi li ha portati con se fin dentro le terre più selvagge e abbandonate, ormai sarà tardi per salvare se stesso. Tardi per riabbracciare una sorella che lo aspetta invano, tardi per ringraziare dell'affetto sincero e disinteressato i compagni di viaggio incontrati lungo la strada, tardi per potere sperare di essere un genitore migliore di quelli che ha avuto, tardi per la vita che trionfa nella natura intorno a lui. L'uomo ha fallito tutto anche nel rapporto con la vita. E' innaturale la fuga del protagonista così come egli è assolutamente inadeguato alla sopravvivenza da solo in un ambiente selvaggio.
La sua vita termina nel momento stesso in cui capisce e la lezione appresa morirà con lui.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pattie »
[ - ] lascia un commento a pattie »
|
|
d'accordo? |
|
mymovies.it
|
giovedì 29 aprile 2010
|
un messaggio straordinario.
|
|
|
|
Non era facile trasmettere il messaggio di quella storia realmente accaduta tramite un film: Sean Penn ci è riuscito magistralmente. Le musiche appropriate, i paesaggi incantevoli fanno da cornice all' interpretazione ben riuscita di Emile Hirsch che trasmette al pubblico un sentimento e un desiderio vero: evadere.
|
|
[+] lascia un commento a mymovies.it »
[ - ] lascia un commento a mymovies.it »
|
|
d'accordo? |
|
danilodac
|
mercoledì 24 marzo 2010
|
into the wild- il moderno classicismo di penn
|
|
|
|
Tratto dal romanzo di John Krakauer, Into the wild rappresenta, sotto le cadenze di un film on the road, un potente ritratto dell'anima; caratterizzato da un passo lento ma deciso, la sceneggiatura di Sean Penn - come pure la regia - adotta uno stile classico e originale al tempo stesso, frutto di una serie di esperienze cinematografiche qui abilmente integrate. Nel tracciare la figura di un giovane smanioso di trovare la libertà, Penn costruisce un film antropologico che si presta a diverse chiavi di lettura: politica, filosofica, religiosa, sociologica.
Un'opera sincera, coraggiosa. A tratti divertente ed euforica in superficie, ne rivela in seguito il carattere amaro e dolente. I paesaggi, bellissimi e splendidamente fotografati da Eric Autier, riflettono l'interiorità del protagonista lungo tutto il suo cammino.
[+]
Tratto dal romanzo di John Krakauer, Into the wild rappresenta, sotto le cadenze di un film on the road, un potente ritratto dell'anima; caratterizzato da un passo lento ma deciso, la sceneggiatura di Sean Penn - come pure la regia - adotta uno stile classico e originale al tempo stesso, frutto di una serie di esperienze cinematografiche qui abilmente integrate. Nel tracciare la figura di un giovane smanioso di trovare la libertà, Penn costruisce un film antropologico che si presta a diverse chiavi di lettura: politica, filosofica, religiosa, sociologica.
Un'opera sincera, coraggiosa. A tratti divertente ed euforica in superficie, ne rivela in seguito il carattere amaro e dolente. I paesaggi, bellissimi e splendidamente fotografati da Eric Autier, riflettono l'interiorità del protagonista lungo tutto il suo cammino. Nonostante la lunghezza e qualche impercettibile dose di ruffianeria, funziona, coinvolge, sorprende e commuove. È un inno alla libertà e alla gioia di vivere, un trattato sulla consapevolezza di essere uomini e non dei meccanici prodotti della nostra società. Sullo sfondo di una natura pura, incontaminata dalle scorie nocive dell'umana società, Penn avanza una tesi utopica sulla volontà di riuscire a cambiare la propria posizione, sociale e morale, politica e spirituale: nel farlo, si sente la mano di un regista energico, che rifiuta qualsiasi inibizione, instaurando la consapevolezza di ricevere un messaggio, più o meno interpretabile, deciso, forte, sincero. Nello scavare a fondo sulle complesse ragioni che portano Chris a svegliarsi da un opprimente incubo ad occhi aperti, la sceneggiatura procede lentamente, lasciando ampio spazio ad aneddoti crepuscolari e malinconici, creando un'atmosfera di rara suggestione. Non vi sono compiacimenti in questa solitaria e impassibile odissea dello spirito ma solo un'autentica gioia di narrare e mostrare, eliminando costantemente il dubbio di qualsiasi indecisione stilistica. Nell'affrontare alcuni temi (rapporto con la famiglia, voglia di evadere, critica alla società) può risultare a tratti forzata e programmatica la sua struttura, ma sono difetti che si dissolvono subitamente nella grazia di un tocco magico, diretto e inimitabile.
Attraverso una calcolata naturalezza, una sensibilità ipereccitata e uno sguardo lucido, lo spettatore si immedesima facilmente nel protagonista, provando piacere nel partecipare attivamente al suo vagabondaggio reale, morale ed esistenziale. Penn partecipa con il suo carattere onnivoro, utilizzando tutte le cifre stilistiche a sua disposizione: primi piani, ralenty, split-screen, carrellate aeree. Un'ammirevole tecnica di brio audiovisivo che, sorprendentemente, stimola lo spettatore in più di un'occasione, come nella memorabile scena in cui un orso fiuta il protagonista, lo guarda e lo lascia libero: la natura, più che cattiva, è impassibile al suo destino.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a danilodac »
[ - ] lascia un commento a danilodac »
|
|
d'accordo? |
|
the84damy
|
mercoledì 3 marzo 2010
|
uno dei film più belli e degli ultimi anni
|
|
|
|
E' chiaro che siamo in presenza di un capolavoro di Sean Penn............. un film originalissimo che racconta una storia vera toccante e coinvolgente come pochi film che mi è capitato di vedere al cinema.........raramente mi è capitato di commuovermi e devo dire che si tratta di un film che ti tocca nel più profondo ma ti lascia davvero qualcosa ( che in fondo dovrebbe essere l'obbiettivo di qualsiasi film ).
Alla perfetta regia di Penn si aggiunge la straordinaria interpretazione di Emile Hirsch nei panni dell'incontrastato protagonista del film e le scenografie straordinarie che rendono la visone da parte dello spettatore davvero emozionante ed appasionante.
[+]
E' chiaro che siamo in presenza di un capolavoro di Sean Penn............. un film originalissimo che racconta una storia vera toccante e coinvolgente come pochi film che mi è capitato di vedere al cinema.........raramente mi è capitato di commuovermi e devo dire che si tratta di un film che ti tocca nel più profondo ma ti lascia davvero qualcosa ( che in fondo dovrebbe essere l'obbiettivo di qualsiasi film ).
Alla perfetta regia di Penn si aggiunge la straordinaria interpretazione di Emile Hirsch nei panni dell'incontrastato protagonista del film e le scenografie straordinarie che rendono la visone da parte dello spettatore davvero emozionante ed appasionante.
Concludo citando Eddie Vedder che con le sue musiche rende il tutto davvero magico ..............
Non si può non vedere......è davvero un peccato per chi se lo perde
[-]
|
|
[+] lascia un commento a the84damy »
[ - ] lascia un commento a the84damy »
|
|
d'accordo? |
|
simonk92
|
martedì 2 marzo 2010
|
[ into the wild ]
|
|
|
|
Bellissimo film realizzato da Sean Penn in veste di regista. Il film è ispirato alla vera storia di alexander supertramp che fu un ragazzo statunitense che mori' nel 1992 dopo avere viaggiato per due anni nel nord America e in Alaska.
Chi guarda questo film non può fare altro che immedesimarsi nel protagonista e vivere le vicende insieme a lui .
Oltre a delle stupende riprese ed immagini nel film sono presenti anche delle fantastiche colonne sonore realizzate e cantate da Eddie Vedder.
Inoltre questo film ha anche un grande contenuto poetico e offre molte idee e pensier su cui si può ragionare e farsi delle proprie idee in merito.
Un capolavoro di cui è impossibile dimenticarsi.
[+]
Bellissimo film realizzato da Sean Penn in veste di regista. Il film è ispirato alla vera storia di alexander supertramp che fu un ragazzo statunitense che mori' nel 1992 dopo avere viaggiato per due anni nel nord America e in Alaska.
Chi guarda questo film non può fare altro che immedesimarsi nel protagonista e vivere le vicende insieme a lui .
Oltre a delle stupende riprese ed immagini nel film sono presenti anche delle fantastiche colonne sonore realizzate e cantate da Eddie Vedder.
Inoltre questo film ha anche un grande contenuto poetico e offre molte idee e pensier su cui si può ragionare e farsi delle proprie idee in merito.
Un capolavoro di cui è impossibile dimenticarsi...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a simonk92 »
[ - ] lascia un commento a simonk92 »
|
|
d'accordo? |
|
ciaosergiù
|
giovedì 18 febbraio 2010
|
spero possiate chiarire i miei dubbi..
|
|
|
|
avevo scritto un bel pò..ma mi si è cancellato tutto..cmq ora sarò molto breve. è un pò contraddittorio il fatto che Chris si lascia morire una volta giunto in alaska: sta a significare che ormai ha ritrovato se stesso e non ha più esperienza da fare? cosa significa quella faccia sorridente poco prima di morire? se crede che sia così importante e bello vivere perchè deve lasciarsi morire in alaska (perchè è ovvio che se uno decide di restarci va incontro alla morte)..tutto questo non va in contraddizione con i vari riferimenti che fa a Dio? (dio ha messo la felicità in ogni cosa, è dappertutto)
spero possiate chiarire i meii dubbi con le vostre risposte.
[+]
avevo scritto un bel pò..ma mi si è cancellato tutto..cmq ora sarò molto breve. è un pò contraddittorio il fatto che Chris si lascia morire una volta giunto in alaska: sta a significare che ormai ha ritrovato se stesso e non ha più esperienza da fare? cosa significa quella faccia sorridente poco prima di morire? se crede che sia così importante e bello vivere perchè deve lasciarsi morire in alaska (perchè è ovvio che se uno decide di restarci va incontro alla morte)..tutto questo non va in contraddizione con i vari riferimenti che fa a Dio? (dio ha messo la felicità in ogni cosa, è dappertutto)
spero possiate chiarire i meii dubbi con le vostre risposte..
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ciaosergiù »
[ - ] lascia un commento a ciaosergiù »
|
|
d'accordo? |
|
ciaosergiù
|
giovedì 18 febbraio 2010
|
un vostro parere..per chiarire qualche mio dubbio
|
|
|
|
Ho visto soltanto una volta il film, e in streaming, quindi capirete che non è stato il massimo..però l'ho trovato molto interessante, anche perchè sono anch'io un giovane di 20 e anche a me, ogni tanto, sfiora l'idea di abbandonare tutto (nonostante l'amore e il 'benessere' che riesce a darmi la mia famiglia) e andare incontro alla "vita". Perchè la vita impostaci da questa società ci porta alla ricerca di un equilibrio che la renda piatta e monotona. E' come una corsa su pista: di sicuro un rettilinio è molto meno pericoloso di un tracciato pieno di curve, però il divertimento non è paragonabile.
Purtroppo ho visto un pò a tratti la fine del film e sono rimasto con un dubbio: Chris si lascia morire sul bus in alaska? A cosa allude quella faccia sorridente che fa alla fine mentre sta per morire: che ha trovato la felicità? che ha già fatto tutte le esperienze possibili e che quindi il suo cammino verso la scoperta di se stesso può anche finire lì?
.
[+]
Ho visto soltanto una volta il film, e in streaming, quindi capirete che non è stato il massimo..però l'ho trovato molto interessante, anche perchè sono anch'io un giovane di 20 e anche a me, ogni tanto, sfiora l'idea di abbandonare tutto (nonostante l'amore e il 'benessere' che riesce a darmi la mia famiglia) e andare incontro alla "vita". Perchè la vita impostaci da questa società ci porta alla ricerca di un equilibrio che la renda piatta e monotona. E' come una corsa su pista: di sicuro un rettilinio è molto meno pericoloso di un tracciato pieno di curve, però il divertimento non è paragonabile.
Purtroppo ho visto un pò a tratti la fine del film e sono rimasto con un dubbio: Chris si lascia morire sul bus in alaska? A cosa allude quella faccia sorridente che fa alla fine mentre sta per morire: che ha trovato la felicità? che ha già fatto tutte le esperienze possibili e che quindi il suo cammino verso la scoperta di se stesso può anche finire lì?
...se le cose stanno così c'è un che di contraddittorio: durante il 'viaggio' fa diversi riferimenti a Dio ("..dio ha messo la felicità dappertutto,è ovunque.."), quindi si presume condivida l'idea dell'esistenza di un Dio...ma "lasciarsi morire" una volta giunto in alaska non va un pò in contraddizione con quest'idea??
spero possiate rispondere a questi miei dubbi..
(per quanto riguarda la critica fatta ai soldi che brucia e all'orologio che invece conserva, credo che qui si voglia rappresentare simbolicamente, con un gesto "estremo", il totale e definitivo distaccamento da quello che i soldi rappresentano: la società contemporanea, basata quasi totalmente sul benessere economico)
[-]
[+] la mia opinione
(di simonk92)
[ - ] la mia opinione
|
|
[+] lascia un commento a ciaosergiù »
[ - ] lascia un commento a ciaosergiù »
|
|
d'accordo? |
|
francesca72
|
lunedì 1 febbraio 2010
|
non mi è piaciuta
|
|
|
|
Terrificante.
Anora più terrificante se si pensa che è una storia vera.
Un modo stupido di morire.
Lento e angosciante
Si salva solo la fotografia
[+] mmm...
(di mymovies.it)
[ - ] mmm...
|
|
[+] lascia un commento a francesca72 »
[ - ] lascia un commento a francesca72 »
|
|
d'accordo? |
|
andreabarella
|
domenica 31 gennaio 2010
|
bello e basta
|
|
|
|
film bello......piacevole nella trama e straordinario nella fotografia
la storia è vera e lascia uno strascico malinconico,riporta in alto il valore di libertà e della solitudine , sean penn è un ottimo regista non ci sono dubbi la fuga dalla realtà lo perseguita e riesce a farti sentire solo e inadeguato come il protagonista.....da vadere
|
|
[+] lascia un commento a andreabarella »
[ - ] lascia un commento a andreabarella »
|
|
d'accordo? |
|
germi86
|
venerdì 22 gennaio 2010
|
libertà
|
|
|
|
Gran bel film che mette in risalto il rapporto fra l'uomo e la natura,la natura più selvaggia e incontaminata.Paesaggi stupendi.. io cmq in Alaska nn ci sarei andato..sarei rimasto con kristen stewart....
|
|
[+] lascia un commento a germi86 »
[ - ] lascia un commento a germi86 »
|
|
d'accordo? |
|
|