Anno | 2006 |
Genere | Storico |
Produzione | Italia, Francia, Spagna |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Paolo Virzì |
Attori | Daniel Auteuil, Monica Bellucci, Elio Germano, Francesca Inaudi, Sabrina Impacciatore Valerio Mastandrea, Massimo Ceccherini, Omero Antonutti, Margarita Lozano, José Ángel Egido, Achille Brugnini, Vincent Lo Monaco, Vittorio Amandola, Emanuele Barresi, Carlo Monni, Massimiliano Galligani. |
Uscita | sabato 14 ottobre 2006 |
MYmonetro | 2,93 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 9 aprile 2022
Argomenti: I migliori film dedicati a Napoleone Bonaparte
Paolo Virzì si confronta con la Storia, ironizzando sulla figura di Napoleone, ormai anziano e sconfitto. In Italia al Box Office N (Io e Napoleone) ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 1,1 milioni di euro e 260 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Nel 1814, un giovane idealista elbano sogna di uccidere Napoleone, imperatore decaduto a cui è stata riconosciuta la sovranità dell'isola d'Elba. Martino Papucci, maestro e scrittore libertario, vive a Ponteferraio con la sorella Diamantina e il fratello Ferrante. L'esilio di Napoleone, dimorato proprio a Portoferraio, gli offre finalmente una chance: affrontare il mito in carne e ossa. Chiamato dal sindaco e investito dallo stesso Napoleone, Martino accetta di diventarne lo scrivano confidente con l'intento segreto di assassinarlo. Ma il tentativo di compiere il delitto fallisce con la fuga di Napoleone, che morirà sei anni dopo sull'isola di Sant'Elena.
Tratto dal bel romanzo di Ernesto Ferrero e trattato dagli Scarpelli, da Francesco Bruni e dallo stesso Virzì, N è una commedia ottocentesca che affronta un tema soprattutto novecentesco: il fascino persuasivo del tiranno. N comincia con un sogno, quello di abbattere Napoleone e di liberare i popoli "arraffati" con l'esercito e con l'ambizione. Paolo Virzì cambia il cognome del protagonista, Acquabona sulla pagina Papucci sullo schermo, e gli toglie anni ed esperienza. Martino sullo schermo non è un coetaneo di Napoleone ma un antieroe colto nel pieno della sua esaltazione giovanile. Lo scontro tra il tiranno e il ragazzo è generazionale prima ancora che filosofico e politico. Martino è interpretato da Elio Germano, vivace e pugnace, a cui si contrappone il Napoleone annoiato e abdicato di Daniel Auteuil, che lascia filtrare tutta la paura di chi ha perduto impero e favore.
Non funziona tutto nel film di Virzì, pure compreso tra un inizio e una fine impeccabili, sottolineati dalla musica "romantica" di Paolo Buonvino e Juan Bardem. Il punto di forza è senza dubbio lo sguardo inedito e per nulla riverente nei confronti del tiranno corso, il punto debole è tutta quella livornesità in costume, le situazioni comiche create ad hoc che non si integrano mai col racconto, ma che almeno hanno il merito di rivelare un originale Massimo Ceccherini. Affrancato dal toscanismo del compare Pieraccioni, Ceccherini presta il volto lirico e il corpo comico a Cosimo, un locandiere impacciato che corteggia la Diamantina di Sabrina Impacciatore con una lingua sorprendentemente garbata e schiva.
Un ottimo Elio Germano incarna l'anima dell'uomo comune, animato da sete di riscatto,ideali e buoni propositi che però nulla può contro il potere. Il giovane maestro Martino,convinto di immolarsi per la libertà,è certo di riuscire ad uccidere Napoleone,ma dal primo momento in cui lo incontra ne resta stregato così come il pubblico che,per quasi tutto il film,subisce il fascino del tiranno triste e [...] Vai alla recensione »
ho visti il film ieri sera,carino e piacevole fino ad un certo punto, cioè fino a quando il maestrino ha aperto una cassetta per prendere una pistola. Una cosa abominevole tanto era falsa ! La cassetta rifatta da cani, con delle sculture sul coperchio ,inverosimili; la fiaschetta falsa di produzione recente (Pedersoli) la pistola rifatta che cosi' falsa non ne avevo mai viste.
Il libro di Ernesto Ferrero "N." (Einaudi) è solo un punto di partenza per il film. Non tanto perché se ne discosti nella dinamica dei fatti o nei personaggi, ma per una profonda diversità di tono. Se il primo è un colto esercizio d'intelligenza e filologia, il secondo rivisita la storia attraverso lo sguardo di oggi e la lente della commedia. Secondo la sensibilità molto particolare propria degli [...] Vai alla recensione »
In conferenza stampa Paolo Virzì glissa, ma N. Io e Napoleone sembra davvero un'opera apocrifa di Luigi Magni. E sia chiaro: detto da noi, è un complimento enorme. A cavallo tra gli anni 60 e 70, con Nell'anno del Signore, La Tosca e In nome del Papa Re, Magni inventò un cinema personalissimo in cui la commedia all'italiana si fondeva con la ricostruzione storica, non perdendo mai l'aggancio battagliero [...] Vai alla recensione »
Arriva un film italiano ed è subito Berlusconi; arriva un film francese ed è ancora Berlusconi. È possibile? Siamo ancora li? Non ce ne libereremo mai, almeno nell'immaginario? Danno il film del francogeorgiano Iosseliani, Giardini d'autunno e il regista parlando della sindrome di onnipotenza di un suo personaggio dice: «Se fossi B. sceglierei di fare il giardiniere».
Che bella sorpresa una commedia popolare come se ne facevano una volta, piena di battute ad effetto e di allusioni al presente, di attori al diapason e di idee abilmente "sciolte" nella vicenda, il tutto all'insegna del garbo e dell'acutezza che una volta erano moneta corrente e che oggi invece sono quasi un effetto di stile. Si vede che un certo modo di dirigere (ma soprattutto di scrivere e di recitare) [...] Vai alla recensione »
Tra commedia storica e favola rosa/nera, convince abbastanza il nuovo film di Paolo Virzì, intitolato N come il bel romanzo di Ernesto Ferrero (Einaudi ed.), premio Strega 2000, sul quale hanno lavorato liberamente il regista livornese e i suoi cosceneggiatori guidati dalla mano sapiente di Furio Scarpelli. Presentato ieri alla Festa di Roma in contemporanea con l'uscita nelle sale, N - Io e Napoleone [...] Vai alla recensione »
Un Napoleone vanesio, in pantofole, grasso e che si tinge i capelli relegato all’isola d’Elba, un giovane isolano giacobino animato dalla volontà di far cadere la testa al dittatore e, infine, una Monica Bellucci nel ruolo di una baronessa tardona innamorata non troppo corrisposta del ragazzo. Questo lo scenario di «N» il nuovo film di Paolo Virzì di cui iniziano le riprese domani in Toscana e che [...] Vai alla recensione »
L'opera maggiore di Paolo Virzì. Con una carriera, fino ad oggi, di tutto rispetto, dall'esordio con Ferie d'agosto a Ovosodo, premiato a Venezia, al felicissimo e furbo My Name is Tanino. Oggi, con intelligenza, abilità e coraggio, affronta il costume e la storia prendendo di petto addirittura Napoleone. Senza però dimenticare il quotidiano di cronaca grazie a un testo, scritto per lui da Scarpelli [...] Vai alla recensione »
Napoleone resuscita due volte. A Hollywood è al Pacino a prestargli anima e volto, nel kolossal diretto da Michael Radford. Mentre nel film italiano c’è Daniel Auteuil nel ruolo dell’imperatore dei francesi. E la regia è di Paolo Virzì, che racconta un Napoleone vanesio, grasso e con i capelli tinti, relegato in esilio nell’isola d’Elba. Il film si chiama N ed è interpretato anche da una Monica Bellucci [...] Vai alla recensione »
Alla Festa di Roma, Paolo Virzì si propone come il Luigi Magni di Porto Ferraio. Infatti il suo N (Io e Napoleone), fuori concorso, ispirato al romanzo di Ernesto Ferrero (Einaudi), è ambientato fra 1814 e 1815, durante il breve regno elbano del condottiero, quindi circa nello stesso periodo dal quale (1825) cominciava, quasi quarant'anni fa, la serie di film a sfondo romano-papalino di Magni.
Curioso che un film su Napoleone sia strapacifista, che sostenga il giusto motto «Nessuno uccida nessuno» e condanni il motto storico «Morte al tiranno». Divertente e serio, N. Io e Napoleone di Paolo Virzì, primo film italiano alle serate di gala della Festa del cinema, tratto da N. di Ernesto Ferrero, evoca il periodo in cui Napoleone fu esiliato all'isola d'Elba sotto controllo inglese (1814-1815), [...] Vai alla recensione »
Anche se gli autori si sono accalorati in diplomatiche smentite, N Io e Napoleone è una scorribanda irriverente e allegorica sul (Silvio) Berlusconi Imperatore d'Italia e, in dettaglio, sul berlusconismo. Cos'altro non è, infatti, il giovane maestrino che odia il Bonaparte esiliato se non un sessantottino ante-litteram? Chiamato come scrivano dal condottiero sul viale del tramonto, il fanciullo inizialmente [...] Vai alla recensione »
Far scendere dal piedistallo i giganti della Storia può essere un esercizio facile e demagogico oppure arduo e impopolare. Tra le miserie dell'uomo pubblico sbandierate dal «punto di vista del cameriere» e le sfumature segrete di una personalità rivelate dall'accanito scandaglio del comportamento privato corre, insomma, la stessa distanza che c'è tra il gossip dozzinale e la grande letteratura biografica. [...] Vai alla recensione »
Alla festa del cinema tutti sono prodighi di consigli per l'ex premier Berlusconi, evidentemente insuperato e non metabolizzato simbolo del fascino del potere. Così, lontani dalla seriosità dottrinale di Sokurov, autore del recente Il sole, dedicato all'imperatore giapponese Hiroito. In direzione diametralmente opposta a quella seguita nella sua rivisitazione di Maria Antonietta dalla talentuosa Sophia [...] Vai alla recensione »