Il regista affronta i suoi traumi familiari con uno psicoterapeuta. Espandi ▽
In Cecoslovacchia, prima dello scoppio della II guerra mondiale, la madre di Michael Moskowitz lasciò casa a diciassette anni, senza sapere se avrebbe mai più rivisto la sua famiglia. Ne seguì una vita di traumi e turbe, sia per lei che per suo figlio. Il film segue il percorso di Moskowitz con uno psicoterapeuta di New York, Kirkland Vaughns, uno dei pochi freudiani afroamericani negli Stati Uniti, mentre la regista svela il devastante trauma che ha colpito la propria famiglia. Vaughns indaga i complessi meccanismi della mente, dimostrando quanto sia facile essere "colonizzati", modellati dai comportamenti dei propri genitori. Nello spiegare questi schemi ricorrenti e universali, è al contempo attratto dall'esplorazione del proprio doloroso passato.