Amira è convinta di essere nata attraverso un concepimento clandestino. Un giorno scoprirà la verità e niente sarà più come prima. Espandi ▽
Amira è un adolescente palestinese il cui padre si trova condannato a vita in un carcere israeliano per terrorismo. Quando l’uomo manifesta il desiderio di avere un altro figlio con la stessa pratica adottata per lei (la fuoriuscita clandestina di sperma per la fecondazione artificiale) emerge un problema che condizionerà la vita della ragazza. Amira nel tempo libero tiene aperto un piccolo laboratorio fotografico dove realizza degli autoscatti che serviranno poi per realizzare dei semplici fotomontaggi. Mohamed Diab parte da questo elemento simbolico e dalla capacità della ragazza di correggere le foto scattate per migliorare l’aspetto dei suoi clienti, per promuovere una riflessione sul senso della vita e dell’appartenenza nei territori palestinesi. Diab segue il percorso della ragazza e di sua madre accompagnano le svolte della narrazione con la costante attenzione della messa a confronto dei comportamenti degli uomini e delle donne. Senza ergersi a giudice ma, al contempo, senza nascondere i problemi.