Dopo Non conosci Papicha, la regista algerina torna a parlare della condizione femminile nel suo paese e della lotta costante delle donne arabe per emanciparsi e far sentire la loro voce. Da mercoledì 21 giugno al cinema.
Algeri. Houria, giovane e talentuosa ballerina, subisce una violenta aggressione che le strappa, insieme al sogno di una carriera nella danza, la voce. Solo grazie al supporto di un gruppo di donne che hanno vissuto esperienze simili alla sua, potrà imparare a rimettersi in piedi e troverà, proprio nella danza, un nuovo modo di esprimersi, un silenzioso grido di libertà capace di sollevarsi con forza fino al cielo. E colpire direttamente al cuore.
Dopo Non conosci Papicha, Mounia Meddour torna a parlare della condizione femminile in Algeria e della lotta costante delle donne arabe per emanciparsi e far sentire la loro voce, e lo fa attraverso la storia di una giovane ballerina.
Houria (che in arabo significa “libertà” e “donna indipendente”) è un film di denuncia e di dolore, ma anche denso di speranza secondo la regista Mounia Meddour, che ritiene che la vera forza di Houria sia la sua capacità di rinascere.
«Diventerà sé stessa. Così ho immaginato il personaggio di Houria: un'eroina resa grandiosa dalla sua perseveranza, come l’Algeria che è ferita ma ancora in piedi…».
Houria - di cui presentiamo in anteprima una clip inedita - sarà nei cinema dal 21 giugno con I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection. Protagonista è la stella emergente Lyna Khoudri, già vista in The French Dispatch e Non conosci Papicha.