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Joséphine Baker, la Venere Nera, riposerà tra i grandi di Francia

Sarà la prima donna di colore fra le 6 ammesse nel Panthéon di Parigi. Di Pino Farinotti.
di Pino Farinotti

mercoledì 25 agosto 2021 - Focus

La notizia ha fatto il giro del mondo. Joséphine Baker (1906-1975) sarà sepolta al Panthéon di Parigi. L'attrice, ballerina e cantante, sarà "ammessa" in quel contesto che consacra ufficialmente i "Grandi di Francia". Fra gli altri "grandi" , le eroine Veil, e poi Curie, e poi Hugo, Dumas, Zola, Voltaire e Rousseau. Joséphine sarà la prima donna di colore, fra le 6 ammesse. Assieme a 75 uomini, che hanno ricevuto il privilegio, dai tempi della Rivoluzione. La cerimonia avverrà in novembre.
"La donna più sexy del mondo" era la definizione prevalente che riguardava la Baker. E' sempre bene diffidare degli assoluti, ma è un dato, una verità, che ci furono degli anni in cui Joséphine fece impazzire tutti. Non è facile trovarle un'antagonista, anche cercandola con applicazione.


C'è qualcosa di fatato già nel sangue, nella famiglia. Joséphine è creola e amerinda, cioè indiana d'America, degli Appalachi, derivazione precolombiana, non tradirà quel sortilegio. Baker: talenti infiniti, personalità dominante, donna grande, completa.

Nasce a Saint Louis, nel Missouri, cuore d'America, dunque collocazione perfetta per chi farà spettacolo. Ma Joséphine ha regole tutte sue, è una che non riesci a tenere, anche piccolissima. A tredici anni lascia la famiglia, fa un passaggio a Broadway, sfiora i primi rudimenti del ballo, non fa nessuna scuola, inventerà, di puro istinto balli del tutto suoi, con movimenti, ammiccamenti, improvvisazioni che fanno impazzire coreografi e danzatori. E va detto che nel suo stile, la creola scova qualcosa ancora sconosciuta, scova il sesso.

Nel 1925 arriva a Parigi e subito adotta quella città. Ha dunque invertito la tendenza tradizionale, emigra dall'America all'Europa. Gli americani non glielo perdoneranno mai.
La sua casa diventa il teatro dei Champs-Elisées, e ben presto, da quella piattaforma, Joséphine inventa numeri, canta canzoni, si scatena nel ballo. Indossa indumenti che solo lei si può permettere, anzi, non li indossa. La sua divisa era un gonnellino formato da sedici banane che puntualmente cadevano. Sedusse Parigi e non solo. Era la donna più corteggiata del mondo. Ebbe, si dice, 1.600 proposte di matrimonio. Venivano da fasce diverse, magnati, artisti, politici, altezze reali, gente della cultura, playboy internazionali. Un principe saudita la raggiunse alle Folies Bergère, le si inginocchio davanti, le chiese la mano, lei rifiutò e lui si sparò. Secondo una leggenda, che forse leggenda non è. Naturalmente qualche corteggiatore ebbe più fortuna. Si contano molti amanti, uno in particolare, certo non banale, George Simenon, che in fatto di seduzioni era un'autorità: si contano -fu lui a contarle- 1200 seduzioni. Coppia interessante, non c'è dubbio.

La Baker prevaleva in tutto ciò che faceva. Come nel canto. Aveva un'antagonista più giovane, Edith Piaf, la voce della Francia. La Piaf con la sua voce ti toccava il cuore e lo stomaco, ma Joséphine ti toccava anche... il pube. Voce incredibilmente eccitante.


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