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Vittoria Peace Film Fest, L’abbraccio è il miglior film dell’ottava edizione

Trionfa il film di Davide Lorenzano in un’edizione altamente positiva svoltasi online.

giovedì 1 aprile 2021 - mymovieslive

L’abbraccio, Storia di Antonino e Stefano Saetta (Italia 2020, 59’) di Davide Lorenzano è il miglior film dell’ottava edizione del Vittoria Peace Film Fest. L’opera si è aggiudicata la “Palma” del Concorso Lungometraggi e Documentari. Lo ha deciso la giuria presieduta dal regista italo-albanese Roland Sejko e composta dalla produttrice Linda Di Dio e dall’esperta di cinema Rosa Parisi Gesù, moglie dello storico Sebastiano Gesù. «Questo documentario prezioso – secondo le motivazioni della giuria – non è semplicemente la ricostruzione dell’attentato spietato di Cosa nostra contro il giudice antimafia Antonino Saetta e suo figlio Stefano, ma un’opera che supera i confini degli eventi per svelare la dimensione della personalità dell’uomo e del suo impegno. Serrato e deciso nella narrazione che fa sapientemente uso di filmati di repertorio così come delle animazioni di finzione, ricco nelle interviste e nelle riprese esterne caratterizzate da una bellissima fotografia, L’abbraccio è un film indispensabile».
 

I naufraghi di Kerch (Italia 2020, 26’) di Stefano Conca Bonizzoni si è aggiudicato il Premio speciale della giuria del Concorso Lungometraggi e Documentari. «Sono naufraghi della storia – scrivono i giurati – i discendenti dei deportati italiani di Kerch, in Crimea, circondati nella loro solitudine da distese di sabbia e da navi arenate. È in questa atmosfera post-apocalittica e nei ricordi dei vivi che il regista riesce a trovare gli strumenti per disseppellire una storia dimenticata e raccontare, in un bianco e nero accecante, l’incombenza degli eventi storici sui destini delle persone».

La giuria ha assegnato il Premio Sebastiano Gesù “Cinema per la pace” al documentario Sisterhood (Italia 2020, 53’) di Domiziana De Fulvio. «Storie di donne – si legge nelle motivazioni – che condividono la stessa passione per il basket e che agiscono in contesti geografici diversi, Beirut, Roma, New York, ma che ci riconducono a un unico sentimento, quello della “sorellanza”. Questo permette loro di superare, attraverso il gioco, stereotipi, disparità sociali, culturali e di genere».

May I have this seat? (Pakistan 2020, 11’) di Tabish Habib è il miglior cortometraggio del Vittoria Peace Film Fest. «Attraverso quello che a prima vista sembrerebbe un normale alterco quotidiano su un bus – scrivono i giurati – in soli dieci minuti il film breve riesce a costruire una situazione complessa e a sviluppare i personaggi creando una tensione narrativa in continuo crescendo, intrecciando il tema dell’oppressione dei diritti delle donne nei luoghi pubblici e la gogna morale dei social media, usati come armi di protezione e al contempo di aggressione».

Les aigles de Carthage (Tunisia-Italia 2020, 20’) di Adriano Valerio si è aggiudicato il Premio speciale della giuria del Concorso dei Cortometraggi. Secondo la giuria, l’opera mostra «tutte le tensioni di una sfida calcistica giocata fino all’ultimo minuto. Questo cortometraggio racconta le emozioni di una storica partita del 2014, tra la Tunisia e il Marocco. La stessa emozione dell’evento sportivo quanto politico che riunì un intero popolo sotto una comune identità nazionale è, nella ricostruzione cinematografica, più che raccontata, rivissuta».

Luca Gambina e Giuseppe Gambina tracciano un bilancio altamente positivo della kermesse cinematografica. «Trasformare un festival in sala, in una manifestazione in streaming, su MYmovies – dichiarano i direttori artistici – è stata una scommessa vincente. Per cultura e tradizione siamo legati al grande schermo, all’interazione con cinefili, pubblici diversi e studenti, nell’ottica di un sistema educativo integrato. Ma, a causa delle norme anti-Covid, ci siamo ritrovati a un bivio: interrompere la continuità del festival o editarlo online».

Così i Gambina hanno pensato di raggiungere, tramite la piattaforma, «un pubblico più lontano nello spazio, grazie ad una geolocalizzazione più estesa che supera le barriere fisiche della mobilità. L’edizione in streaming, sostenuta dal ministero della Cultura, con il patrocinio della città di Vittoria, ha permesso ai fruitori di tutta Italia di personalizzare i percorsi all’interno di un palinsesto che segue l’impostazione tipica del festival diviso in sezioni sulle diverse declinazioni della pace. La struttura della kermesse segue l’impostazione interdisciplinare del corso di laurea a cui si ispira: Scienze per la Pace, trasformazione dei conflitti e cooperazione allo sviluppo».

Per i direttori artistici, il film L’Isola in Cantata di Pasquale Scimeca, Evento speciale del festival, ha rappresentato un’anteprima nazionale «di grande prestigio. Il lungometraggio, dedicato a Sebastiano Gesù, è un racconto per immagini e suoni che richiama alla mente la storia dei tempi felici di Federico secondo di Svevia, quando nell’isola convivono persone di religione e cultura diverse. Non possiamo che essere grati a Scimeca per il dono di questa straordinaria anteprima presentata al festival».


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