Ritratto molto controllato di una popstar politica e anticonvenzionale. Recensione di Raffaella Giancristofaro, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
Classe 1975, Mathangi Arulpragasam, internazionalmente
nota come M.I.A., nell'85 è fuggita dalla guerra civile in Sri
Lanka. E a metà anni 2000 si è imposta come la prima pop
star di origine Tamil, diventando portavoce nella denuncia
della situazione politica della sua terra.
Per raccontare la sua parabola, M.I.A. affida oltre vent'anni
di materiale video privato all'amico Steve Loveridge.
Figlia di un leader delle Tigri Tamil, resistenti armati che
combattono l'esercito governativo nella giungla, ha fatto di
quell'immaginario la sua cifra. Il film procede avanti e
indietro nel tempo, sottolineando la difficoltà di mantenere
un legame con le radici familiari.
Pochi momenti musicali, rigorosamente live o home made, nessuna sfilata di teste parlanti che danno il loro parere sulla star. Qui è M.I.A. a parlare di sé, a reclamare la sua voce.
In occasione dell'uscita al cinema di M.I.A. - La cattiva ragazza della musica (guarda la video recensione), in sala dal 20 al 23 gennaio, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Raffaella Giancristofaro.