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I tre moschettieri: la nuova edizione

I titoli che tornano e torneranno. Di Pino Farinotti.
di Pino Farinotti

In foto una scena del film Tre moschettieri in 3D di Paul W.S. Anderson.
Orlando Bloom (Orlando Jonathan Blanchard Bloom) (48 anni) 13 gennaio 1977, Canterbury (Gran Bretagna) - Capricorno. Interpreta Il duca di Buckingham nel film di Paul W.S. Anderson I tre moschettieri.

lunedì 13 giugno 2011 - Focus

Il regista Paul Anderson si sta apprestando a girare I tre moschettieri. Molti lo hanno fatto, da un'ottantina di anni a questa parte. Il cast è quasi definito. Il film sarà girato nell'ormai immancabile 3D. Ci sono dei titoli che il cinema ha acquisito, che nutre, sostiene e ripropone a oltranza. Quasi sempre è cinema tratto dalla letteratura, più o meno classica o nobile. Perché sono i libri il primo motore, il contenitore assoluto di cultura e sentimenti. Oppure è la tradizione popolare, un Robin Hood per esempio, una figura leggendaria, mitologica, che se non deriva dalla letteratura, certo le si avvicina molto. Ho citato Robin Hood perché è un titolo che il cinema ha rifatto almeno una volta ogni decennio. Dal primo con Douglas Fairbanks, e siamo ancora nel muto, all'ultimo di Scott con Russell Crowe. Sono almeno una quindicina i "Robin Hood", con grandi attori che si sono calati in quei panni. Da Kevin Costner a Sean Connery, abbiamo anche un italiano, Giuliano Gemma. Ma il più bel "Robin" di tutti, insuperato, è Errol Flynn. Il peggiore è Costner. Il suo film, Il principe dei ladri è esemplare per contaminazione. Nel tempo gli autori si sono sforzati di aderire al loro tempo, con inserti attuali, chiamiamoli così. Costner si porta dietro dalla terra santa addirittura un amico musulmano, Morgan Freeman. Davvero improbabile un'amicizia del genere durante la crudelissima terza Crociata. Una licenza che è un eccesso persino per il cinema.

Arrabbiato
Conan Doyle, nel tempo, si sarebbe molto arrabbiato nell'assistere alle evoluzioni del suo "Sherlock Holmes". Un tempo c'era il modello perfetto Rathbone. Alla fine della parabola, passando attraverso attori come Moore, Lee, O'Toole, Heston,siamo approdati a Robert Downey Jr.. che non ha davvero niente del carattere originale, a cominciare dalla pratica delle varie arti marziali, dal karate al kung fu, al thai boxing. Più un Norris o un Seagal, che uno Sherlock. Restando nel paese dell'avventura un altro eroe "reiterato" è Zorro. Il grande classico è naturalmente Tyrone Power, poi il personaggio creato da Johnston McCulley si è aggiudicato fra i tanti, un Alain Delon e di recente Antonio Banderas che però non bastava al regista Campbell, che gli ha messo vicino uno Zorro senior, Anthony Hopkins. È già in produzione uno Zorro da fantascienza. Tutte contaminazioni superflue e improprie. Ma quest'ultimo aggettivo, poco si addice al cinema.

Rivisitati
Fra i grandi romanzi continuamente rivisitati ed "evoluti" ci sono "I miserabili", e poi Shakespeare con tante sue tragedie, "Romeo e Giulietta" in primis. Leonardo DiCaprio sarà il protagonista della quarta edizione de Il grande Gatsby. Questi sono soltanto alcuni dei titoli-eroi, ai quali il cinema da sempre attinge.
Dunque "I tre moschettieri". Il romanzo di Dumas è perfetto per il cinema, naturalmente. Perfetto molte volte: la cappa e la spada, l'intrigo, il sangue blu, doppi e tripli amori, la corte e le guerre. La storia è stata visitata e rivisitata davvero tante volte e per molte edizioni, pur cercando la solita evoluzione, gli autori non riuscivano a trovare qualcosa che potesse dare maggiore novità all'intreccio. Una delle prime versioni ricordabili è degli anni trenta, americana, diretta da Rowland V. Lee. Anche quella di Borderie del sessanta è corretta. Ma il vero "Tre moschettieri" è quello di Sidney, del '48. Con Gene Kelly che fa D'Artagnan. Quell'edizione è omologa del "Robin" con Errol Flynn, insuperabile. Nel '73 Richard Lester, dissacratore di miti, fece un film grottesco, persino surreale, con D'Artagnan che era un mezzo idiota, Milady non un'assassina ma una piccola intrigante e Richelieu quasi simpatico. C'è stata anche un'edizione della Disney di Stephen Herek, del '93. Dimenticabile.

Nuova
Alcuni nomi della nuova versione si conoscono: Logan Lerman, Ray Stevenson, Luke Evans e Matthew Macfadyen saranno rispettivamente D'Artagnan, Porthos, Athos e Aramis. Il cattivissimo nazista di Bastardi senza gloria, premio Oscar, Christoph Waltz, sarà il cardinale Richelieu. Nel ruolo della perfida milady il regista ha posto sua moglie Milla Jovovic. Adesso assistiamo alla solita prassi del rifacimento. Vediamo cosa inventeranno per via dell'evoluzione e dell'adeguamento ai tempi. Soprattutto per via del target, perché sono i giovani ad andare al cinema.

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