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Il cinema non è un bene inesauribile

Milano ospita Dispersival, rassegna sui film "che non ci fanno vedere".
di Marianna Cappi

Nick Twisp (Michael Cera) è il protagonista di Youth in Revolt, un adolescente che fa di tutto per far innamorare la ragazza dei suoi sogni.
Michael Cera (Michael Austin Cera) (36 anni) 7 giugno 1988, Brampton (Canada) - Gemelli. Interpreta Nick Twisp nel film di Miguel Arteta Youth in Revolt.

giovedì 10 febbraio 2011 - News

È la domanda delle domande. Non c'è spettatore esigente di cinema che non se la sia mai posta e non torni a farsela con regolare periodicità. Perché ogni anno, nel mondo, vengono prodotti circa 25.000 film e in Italia ne arrivano meno di 500? Passino le difficoltà pratiche e politiche che bloccano i registi dissidenti dei paesi culturalmente più lontani, ma il cinema indipendente europeo ed americano o gli stessi italiani, magari dell'ambito in vorticosa espansione del cosiddetto documentario? E i film di genere o di animazione? Chi o che cosa ci impedisce di vederli e goderne?
Prova a rispondere la rassegna DISPERSIVAL, un evento della durata di cinque giorni, che ha preso il via ieri 9 e si concluderà il prossimo 13 febbraio 2011, a Milano, presso il cinema Gnomo di via Lanzone.
A conferma dell'universalità del quesito, la prima serata dell'happening, organizzato da Hideout.it in collaborazione con l'associazione culturale La Scheggia, ha registrato un grande successo di pubblico, interessato tanto alla proiezione di Youth in Revolt di Migule Arteta, inedita commedia grottesca con il principe dei dispersi Micheal Cera (scelta dal pubblico lo scorso novembre durante la quarta stagione della rassegna Dispersi, tra altri 10 titoli), quanto alla tavola rotonda seguente.
Sul palco, insieme ai curatori del libro "Dispersi. Guida ai film che non ci fanno vedere" - Alberto Brumana, Carlo Prevosti e Marco Valsecchi - un nutrito parterre di ospiti: Matteo Botrugno e Daniele Coluccini registi di Et in terra pax, Stefano Campanoni di Cineagenzia, Dark Girl e Yossarian di ItaSA (Italiansubs.net), Mattia Della Puppa di Officine Ubu, Luca De Gasperin di Microcinema, Silvestro Di Pietro di ScambioEtico TNT, Maurizio Ferrari esperto di distribuzione digitale, Roberto Lasagna di Edizioni Falsopiano, Cinzia Masotina di 100AutoriLombardia.
Sul tavolo, invece, le tante problematiche di chi lavora per mandare avanti una sala o una rassegna: film troppo cari rispetto al mercato di riferimento, per i quali è arduo sostenere il costo di doppiaggio e promozione; film non acquistabili, come Gerry di Gus Van Sant, perché, a causa di un fallimento, non c'è una persona giuridica di riferimento; il peer to peer, che ha sconvolto le regole della fruizione e via di questo incerto passo.
Perché è sempre più chiaro che visibilità non è più sinonimo di distribuzione e occorre dunque inventarsi nuove strade. Come ha fatto Microcinema, che ha digitalizzato e diversificato i contenuti, o Cineagenzia, che ha deciso di far fruttare l'esperienza nell'organizzazione di rassegne tematiche nate all'interno di eventi come il Festivaletteratura di Mantova acquisendo un catalogo di titoli (con licenza non theatrical) da proporre a cineclub, associazioni culturali e biblioteche (fino al 16 febbraio al Kino di Roma c'è il loro bel "Qui finisce l'Italia"). Sempre tenendo conto del fatto che, se da una parte l'utilizzo del web non è più arginabile (ItaSA, la community italiana dei sottotitolatori, ha oltre 250 mila utenti registrati attivi) dall'altra risulta comunque necessario trovare un nuovo modello di business o gli autori si ridurranno a coloro in grado di lavorare gratis, per hobby, dunque, anziché per mestiere. La via più praticabile appare a tutt'oggi quella tracciata da Netflix, il sito americano di streaming on line che permette di vedere migliaia di titoli con un abbonamento mensile contenuto, ma in Italia resta per ora ostacolata dagli alti costi di acquisizione dei diritti e dalla necessità (?) di doppiare. Animata e partecipata, la tavola rotonda si è chiusa, però, su una nota amara e provocatoria: non è che, per dimostrare il valore del settore, chi lavora per farci vedere il cinema di qualità, spesso ormai solo per la gloria, sarà costretto a smettere? "E se smettessimo tutti?"
Per fortuna per oggi non se parla, non allo Gnomo, dove la serata è dedicata ai film italiani, con Sleepless di Maddalena De Panfilis, cast stellare e mai distribuito, e la sorpresa delle scorse Giornate degli Autori alla Mostra di Venezia: Et in terra pax. Il sabato, in collaborazione con Officine Ubu, due proposte golosissime: Wristcutters – Una storia d'amore, insolito road movie interpretato, tra gli altri, da Tom Waits e Dead men's shoes – Cinque giorni di vendetta del regista di culto Shane Meadows. La domenica pensa invece ai bambini (con il cartoon Sita sings the blues) e agli appassionati del genere: con My name is Bruce, commedia horror di e con Bruce Campbell, e l'italiano Monkey Boy. Il programma completo è sul sito: www.dispersival.it

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