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Guerre & Pace Filmfest: visioni di guerra

L'ottava edizione a Forte Sangallo di Nettuno dal 19 al 25 luglio 2010.

La storia si fa protagonista attraverso le immagini

mercoledì 21 luglio 2010 - News

La storia si fa protagonista attraverso le immagini
Proseguirà fino al 25 luglio al Forte Sangallo di Nettuno (fortezza del '500 a picco sul mare) il Guerre & Pace Filmfest. La manifestazione diretta da Stefania Bianchi, giunta alla sua ottava edizione, rappresenta l'occasione per approfondire e riflettere su temi delicati e attuali come conflitti internazionali e pacificazioni, attraverso l'aiuto del cinema e le commistioni generate da film, letteratura e arte.
Tema di quest'anno sono "Le visioni di guerra" raccontate dalla macchina da presa di registi importanti: Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, La battaglia dei tre regni di John Woo, Lebanon di Samuel Maoz, che ha vinto il Leone d'oro di Venezia 2009, Triage di Danis Tanovic, The Hurt Locker, il film di Kathryn Bigelow vincitore di 6 premi Oscar, e Vittime, documentario sugli anni di piombo diretto da Giovanna Gagliardo, scelto per inaugurare il festival alla presenza dell'autrice.
La sera del 22 luglio l'attenzione sarà dedicata al cinema italiano con L'uomo che verrà di Giorgio Diritti, vincitore del 4° Festival Internazionale del Film di Roma, preceduto da una raccolta di trailer di grandi classici del genere come La Grande Guerra, La Battaglia di Algeri, La vita è bella, Mediterraneo, La caduta degli dei.
La kermesse propone inoltre sette preziosi documentari di Cinecittà Luce, proiettati ogni giorno alle 18,30 nella Sala Luce e tre mostre di grosso impatto e importanza storica: Anni di piombo. Le voci delle vittime per non dimenticare, I grandi interventi umanitari della Croce Rossa Italiana e 60 anni dell'Alleanza Atlantica
A fare da visual a questa edizione del festival sarà la scultura realizzata da Alain Guerra e Neraldo de la Paz, coppia di artisti cubani, trasferitisi a Miami, nota nel mondo dell'arte contemporanea col nome Guerra de la Paz. La scultura è interamente realizzata con stracci e reinterpreta la Pietà, il capolavoro di Michelangelo, sostituendo alla Madonna e Gesù Cristo un soldato e il suo commilitone morente, un simbolo che onora i caduti delle due guerre nel Golfo, sovrapponendo due messaggi universali: quello del dolore per il legame di sangue spezzato con l'empatia per un altro essere umano.

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