Due fratelli
Il padre che credevano scomparso ha venduto la grande casa alle porte di Roma, dove Michele e Lorenzo vivono irrequieti le loro giovani esistenze. Fuggito all'estero dodici anni prima, Dario Raggi adesso vive in Marocco, dove prova a fare l'artista e a farsi amare da Amina, giovane e bellissima magrebina. I figli, disorientati dalla vendita e sorpresi dall'inaspettata ricomparsa, decidono di intraprendere un lungo viaggio alla ricerca del genitore e della loro identità. Tra le vie affollate di Marrakech e lungo le strade polverose che lambiscono il deserto, padre e figli impareranno a perdonarsi e a comprendersi. Debutta felicemente al cinema Claudio Giovannesi, che con La casa sulle nuvole recupera la generazione che ha consumato i propri anni di formazione tra gli anni Sessanta e Settanta in un' "isola" esotica, risolvendo con la fuga il dilemma se sparare o sparire. Molti anni dopo i figli dei padri spariti, quelli con difficoltà ad integrarsi nel corpo della società, il piacere del vagabondaggio, la paura dei sentimenti, il pudore dei ricordi e il rischio ricorrente della disillusione, batteranno le stesse strade, soltanto più consapevoli dei propri gesti e dei propri sentimenti. Claudio Giovannesi presenta a Roma il suo primo lungometraggio di finzione e il sogno di un giovane artista che ha scelto di restare "a casa".

Appunti per un film
Claudio Giovannesi: Il mio film nasce da molto lontano, da un piccolo soggetto scritto in occasione del mio diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia e poi diventato un documentario dal titolo Appunti per un film in Marocco. Per l'occasione mi recai in Africa, volevo rintracciare tutti quegli italiani residenti in Marocco e fuggiti dall'Italia tra gli anni Sessanta e Settanta. Durante le mie ricerche mi accorsi che esistevano fondamentalmente tre tipologie di italiani: l'imprenditore, il gallerista e per finire quello che è poi diventato il protagonista del mio film, un figlio degli anni Sessanta che sognava la rivoluzione e che ha cercato di organizzarsi e di ricostruirsi, senza riuscirci, una vita in un luogo esotico. Il mio film parte esattamente da qui, da un padre fuggito dodici anni prima in Marocco e di due figli che partono alla sua ricerca nel tentativo di "ricollocarlo" nella loro vita. Un padre che è un po' un figlio e di figli che finiranno per essere un po' padri.

Tra finzione e realtà
Claudio Giovannesi: Mi piaceva l'idea di raccontare la storia di due fratelli in viaggio alla ricerca del padre e da subito pensai a Emanuele Bosi e Adriano Giannini, volevo che si somigliassero un po' fisicamente e trovo che i miei attori abbiano di fatto gli stessi colori. Volevo loro, punto e basta. Per il personaggio del padre invece ho scelto Emilio Bonucci perché ha una biografia identica a quella del padre che interpreta. Dario Raggi è un padre fuggito dalla normalità, un uomo capace di abbandonare moglie e figli per inseguire un sogno esotico. Mi rendo conto che il suo personaggio potrebbe risultare antipatico allo spettatore e in nessun modo lo voglio giustificare, non è in grado di riconoscere le proprie responsabilità e il proprio fallimento ma in fondo ero più interessato a metterlo davanti ai suoi figli, due ragazzi cresciuti che una volta arrivati in Marocco comprenderanno le ragioni della sua scelta e smetteranno di giudicarlo.

Giovani registi crescono
Caterina D'Amico: Sono molto felice di presentare il debutto di Claudio Giovannesi, un artista capace e un giovane entusiasta. La casa sulle nuvole fa parte di un progetto più grande che lega Rai Cinema al Centro Sperimentale di Cinematografia. Qualche anno fa ero direttrice della scuola romana e avemmo l'idea di proporre ai ragazzi, in odore di diploma, di scrivere un soggetto da cui poi realizzare un film da distribuire in sala. D'accordo con Rai Cinema decidemmo di produrre Ma che ci faccio qui! di Francesco Amato e successivamente il film di Claudio. Alla fine di quest'anno invece uscirà Dieci inverni di Valerio Mieli, lo abbiamo già girato ed è ora in fase di montaggio. Noi crediamo nella nostra scuola e nei giovani che prepariamo con grande professionalità. Continueremo a stimolarli, a invitarli a lavorare sul reale, a suggerire loro un tema e ad impegnarci a sviluppare e a portare sullo schermo le idee migliori.