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Federico Costantini: intervista esclusiva

A tu per tu con il giovane attore del momento.
di Alessandra Giannelli

Federico Costantini si confessa
Federico Costantini (35 anni) 17 gennaio 1989, Roma (Italia) - Capricorno. Interpreta Aris nel film di Ferzan Ozpetek Un giorno perfetto.

giovedì 11 settembre 2008 - Incontri

Federico Costantini si confessa
È l'attore del momento. Tutti ne parlano, soprattutto le sue innumerevoli fan. Protagonista de I Liceali, con già qualche esperienza cinematografica alle spalle, Federico Costantini è reduce da Venezia e dalla presentazione del film cui ha preso parte, Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek.
Figlio d'arte, non ha ancora vent'anni ma ha già un brillante futuro cinematografico davanti a sé. Tra gli autori con cui vorrebbe lavorare: Muccino, Tornatore e Placido. Ci parla dell'avventura veneziana, ma anche del suo carattere, dei suoi gusti in fatto di cinema, dei suoi progetti, desideri e… d'amore!
Come è stato lavorare in un film di Ozpetek?
È stato il ruolo più piccolo che ho avuto, ma è stata, finora, l'esperienza più importante. Sono stato a Venezia dove ero andato già, ma con un film fuori concorso. È stato il mio primo film importante, con un regista importante ed il primo, soprattutto, d'autore. Ero abituato a lavorare diversamente, specialmente per la tv, con tempi rapidissimi e, invece, stavolta, il ritmo era diverso: la stessa scena girata con estrema attenzione. Questa è stata la cosa che mi ha colpito di più e mi ha fatto crescere abbastanza.
Com'è Ozpetek come regista?
È intuitivo, lui non fa provini. Nel mio caso c'è stata una chiacchierata, ti studia parlandoti e cerca di capire se puoi andare bene per la parte. Lavora molto sugli attori, con loro è straordinario.

E l'esperienza veneziana, in generale, come è stata?
Non era la prima volta, ma la prima in concorso. La prima (con Hotel Meina di Carlo Lizzani) è stata diversa, non c'era tutta questa attenzione addosso, è stato tutto più "tranquillo". Stavolta sono state giornate piene, con interviste e apparizioni, vissuta com'è la "vera Venezia" del festival. Mi sono divertito ed è una cosa di cui essere orgogliosi: l'andare lì in concorso insieme ad altri film, sia italiani che internazionali, di grandi autori. In più, dopo le proiezioni, sono andato a feste e a cene e ho incontrato molta gente del cinema, anche persone con cui ho lavorato.
Il tuo personaggio in Un giorno perfetto, Aris, ti somiglia?
È abbastanza lontano dal mio carattere, forse è troppo buono per me. È un personaggio introverso, timido, non ha molti amici, non esce molto e sta sulle sue; crede nei valori, non che io non ci creda, ma non con la stessa ostinazione. Non mi somiglia, direi.

Parlando anche delle tue passate esperienze artistiche, caratterialmente, ti somiglia di più Stefano in Cardiofitness, o Claudio ne I Liceali?
Per certi versi mi somiglia di più Claudio, anche se io non sono così spregiudicato e cinico con gli altri; a parte questo lato qui, è quello che mi somiglia maggiormente. In Stefano, per la vita che fa, non mi ci rivedo. Io, infatti, conosco tante persone, che frequento e ho molti amici.
Ti piace di più fare cinema o tv?
Cinema, sicuramente, è la mia passione. Mi piace anche fare televisione, ma se è di qualità, come nel caso de I liceali.
Tu sei cresciuto in una famiglia di artisti, tua madre è costumista, tuo padre regista. Questo è stato importante oppure ti ha pesato?
Per me è stato importante che loro già fossero dell'ambiente perché, per una persona che è completamente estranea, ci vuole coraggio a tentare questa strada, anche se si può sempre provare. Se poi non stai a Roma, che è il centro del cinema, è ancora più difficile. Per me è stato naturale; è stata una scelta facile per la professione dei miei genitori e perché è un ambiente che conosco. Mio padre è il mio primo esaminatore, mi dà consigli, mi dice in cosa devo migliorare nel lavoro; mia madre è una vera fan!

Quali sono i tuoi gusti, in fatto di cinema?
Mi piacciono i film americani, anche se non ho un genere preferito. Di solito, quando penso ai film amati, mi vengono in mente Arancia Meccanica, Scarface, Blade Runner, Il Gladiatore. Tra i registi che mi piacciono di più ci sono Scorsese, i suoi film mi piacciono tutti, ma anche Ridley Scott e Kubrick, che sarebbe il mio preferito, ma purtroppo non c'è più.
Pensando ad un regista italiano, con quale ti piacerebbe lavorare?
Con Muccino, Tornatore, Placido, ma soprattutto Muccino!

È vero che hai la passione per moto e calcio?
Sì, è vero. In realtà, io per dieci anni, a livello agonistico, ho giocato a calcio in una squadra giovanile, ma poi, per il lavoro, ho lasciato. Arrivi poi ad un'età, sedici o diciassette anni, in cui vuoi uscire, farti le tue esperienze, ma, se giochi seriamente, non lo puoi fare e, se non arrivano i risultati, non è semplice portare avanti uno sport come il calcio. È una scelta da fare, ma io ho scelto il divertimento e poi è arrivato questo lavoro.
Se non avessi fatto l'attore, cosa ti sarebbe piaciuto fare "da grande"?
Se avessi dovuto scegliere un lavoro per cui avrei dovuto fare l'università o avessi dovuto studiare, avrei scelto prima di farlo e cioè non lo avrei fatto. Non lo so, non c'è un lavoro, diverso da quello dell'attore, che mi sarebbe piaciuto particolarmente.
Progetti per il futuro?
Adesso sto girando la seconda serie de I Liceali, che andrà in onda la prossima primavera, e sarò impegnato fino a novembre. Nel cinema, al momento, non c'è nulla di concreto, poi si vedrà. Anche l'anno scorso, di questi tempi, non c'erano progetti importanti, poi è arrivato il film di Ozpetek!
Tempo fa avevi dichiarato di non essere "assolutamente fidanzato", qualcosa è cambiato?
È un'intervista vecchia, c'è stato qualche cambiamento. Prima della mia attuale fidanzata, seriamente, non sono mai stato fidanzato in vita mia. Pensavo che alla mia età fosse presto, che si dovesse pensare a divertirsi, ma, appena l'ho detto, è cambiato qualcosa e ho incontrato la mia fidanzata. Non puoi deciderlo tu, se ti capita e trovi una persona con cui stai bene, succede e basta. Lei non è un'attrice, ha la mia età, si chiama Chiara e studia. Stavolta è un fidanzamento degno di essere chiamato così.

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