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Chaplin e la musica

Incontro con Timothy Brock, restauratore del corpus musicale di Charlie Chaplin.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Chaplin ritrovato
Charles Chaplin (Charles Spencer Chaplin) Altri nomi: (Charlie Chaplin, Charlot) 16 aprile 1889, Londra (Gran Bretagna) - 25 Dicembre 1977, Vevey (Svizzera).

martedì 3 luglio 2007 - News

Chaplin ritrovato
In occasione della 21ª edizione del Cinema Ritrovato la Cineteca di Bologna e il Teatro Comunale hanno presentato una serie di appuntamenti senza precedenti: tutte le partiture di Chaplin restaurate per l'esecuzione dal vivo ed eseguite dall'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Timothy Brock, restauratore del corpus musicale di Charlie Chaplin. "In tutti questi anni" ha raccontato il compositore all'incontro tenutosi domenica al Cinema Lumière di Bologna, "il dono più grande è stato ritrovare le registrazioni inedite eseguite al piano dallo stesso Chaplin". Registrazioni che il pubblico accorso all'appuntamento "Chaplin e la musica" ha potuto ascoltare in anteprima. "Chaplin suonava tutto a orecchio" ha continuato Brock, "non sapeva né leggere né scrivere la musica, ma in quel periodo non era strano per un compositore, anche Gershwin per molto tempo si faceva aiutare da collaboratori".

Tempi moderni
Pur non conoscendo le note, Chaplin aveva un grandissimo talento musicale. Suonava al piano e si accompagnava con un dolce "hum", creando la melodia a labbra chiuse, componendo quelle che sarebbero diventate le partiture per l'orchestra. "Nel caso di Tempi moderni" ha spiegato Brock, "arrivava in studio di registrazione alle nove del mattino. Faceva scorrere sullo schermo il film già montato e suonava dal vivo la musica che aveva pensato. Al suo fianco l'allora ventitreenne David Raksin - assunto dietro raccomandazione di George Gershwin - si preoccupava di scrivere l'intera partitura. Alle nove di sera la partitura veniva consegnata ai copisti affinché preparassero le parti per i sessantacinque elementi dell'orchestra i quali, il giorno dopo, risuonavano lo score davanti al regista. Chaplin era molto esigente, se c'era qualcosa che non suonava come doveva apportava le modifiche in diretta. Il modo in cui Chaplin creava la musica era assolutamente perfetto e rappresenta quello che oggi viene definita la struttura melodica chapliniana".

Chaplin musicista
Re dell'epoca del muto, Charles Chaplin è riuscito a rinnovare il suo cinema con l'avvento del sonoro, trovando nuovi spunti per mettere in pratica il suo talento musicale. "Uno degli aspetti positivi del sonoro è che mi diede il controllo sulla musica, fu allora che decisi di comporla io stesso", dichiarò il regista. "Cercai di scrivere una musica romantica che contrastasse con il personaggio del vagabondo, il mio obiettivo era quello di conferire alle mie commedie una dimensione emotiva. Gli arrangiatori e gli orchestratori con cui collaboravo raramente riuscivano a capire questo concetto. Volevano una musica divertente. Spiegavo loro che non volevo nessuna competizione tra musica e immagini, la melodia doveva fare da contrappunto all'azione, essere seria e raffinata, esprimere del sentimento, senza il quale, come afferma Hazlitt, un'opera d'arte è sempre incompleta. Non c'è niente di tanto avventuroso ed emozionante che ascoltare per la prima volta un brano che hai composto suonato da un'orchestra di cinquanta elementi".

Aspettando Chaplin
C'è ancora tempo per vedere e ascoltare le opere di Chaplin. Nella magica cornice bolognese verranno riproposti Tempi moderni (mercoledì 4 luglio, Teatro Comunale), La febbre dell'oro (7 luglio, Piazza Maggiore), Il circo (11 luglio, Piazza Maggiore) e La donna di Parigi (28 settembre, Teatro Comunale). Per "ritrovare" Chaplin, autore, compositore e genio.

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