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The Departed, Scorsese parla del suo capolavoro

È il terzo remake con cui mi confronto ma all'inizio volevo lasciar perdere
di Stefano Cocci

mercoledì 18 ottobre 2006 - News
A poche settimane dall'uscita negli States, il nuovo film di Martin Scorsese, The Departed (nelle sale italiane dal 27 ottobre), è già il più importante successo al box office del regista newyorchese. Per il film - oltre a un cast stellare in cui ha messo in fila DiCaprio, Damon e Nicholson - Scorsese si è ispirato a un "made in Hong Kong" del 2002 – Infernal Affairs, ambientando così una storia di mafia cinese nell'americanissima ed elegante Boston, tra poliziotti e malavitosi di origine irlandese.
Il film è stato acclamato dal pubblico e dalla stampa alla Festa del Cinema di Roma e, da più parti, si è invocato al "ritorno del Maestro"; in effetti, Scorsese sembra aver ritrovato il suo tocco magico, quello che sembrava essersi offuscato dopo le prove opache di The Aviator e Gangs of New York: grandi ricostruzioni d'epoca che hanno esaltato l'amore del regista italo americano per il cinema stilizzato e i maestri degli anni '30 e '40 ma che hanno raccolto scarsi consensi di critica e pubblico.
Oggi Scorsese è tornato alle strade, alla violenza visiva e verbale, grazie allo script intenso di William Monahan. È lo stesso regista a ringraziare il suo sceneggiatore: "Monahan è un irlandese – americano di Boston e ha voluto ambientare la vicenda cinese nella sua città natale: in questo modo la sceneggiatura è intrisa del fatalismo e del cattolicesimo irlandese, rendendo il tutto molto più sincero. È una vicenda che racconta di fiducia e tradimento ma, secondo me, non è una grande storia quanto piuttosto un grandissimo intreccio che mi ha consentito di concentrarmi sui personaggi e la loro psicologia".

La sperimentazione
Il film è un grande gioco di specchi tra DiCaprio, poliziotto modello, infiltrato nella mafia di Boston, e Damon, pupillo del capomafia, interpretato da Nicholson, inseritosi alla perfezione nel corpo della polizia di stato; lo stesso Nicholson, a sua volta, è un informatore dell'FBI e chi dovrebbe stare dalla parte della legge a volte utilizza metodi che ricordano quelli della malavita.
Il tutto è condito con un linguaggio triviale da spogliatoio e di filosofia da strada ("sono irlandese, posso sopportare una cosa sbagliata per tutta la vita" dice Damon a sua moglie).
La differenza la fa la mano del Maestro che, per questo ritorno in grande stile, ha dei ringraziamenti particolari: "sono grato al cast, a Nicholson, DiCaprio e Matt Damon, il cui supporto è stato fondamentale per riuscire a sperimentare in questo film. Abbiamo concluso il montaggio appena tre settimane fa, perché abbiamo cercato fino all'ultimo, tutti insieme, di fare un film vero, onesto e intellettuale. Di questo sono grato anche alla Warner Bros per la disponibilità e la libertà che mi ha garantito".

Di Caprio come De Niro
Infine, l'attore feticcio. The Departed è il terzo film che Scorsese realizza con DiCaprio, un binomio che ai più riporta alla mente il rapporto dello stesso regista con De Niro. "Con Robert siamo coetanei, non può esserci lo stesso rapporto che ho con Leo che ha trent'anni in meno. Non possiamo condividere, quindi, lo stesso contesto però c'è una comunione di istinti che ci ha consentito di sviluppare una modalità di collaborazione che dura ormai da 6 anni".

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