Appartenente alla sezione paracadutisti della Divisione Folgore, Ermanno Randi si rese popolare nell'esercito per avere creato e diretto, durante gli anni della guerra, una compagnia teatrale composta da militari. Alla fine del conflitto, esordì in teatro come ballerino nella compagnia di Anna Magnani e, in seguito, come attore di rivista con Nino Taranto; nel 1947 esordì nella prosa, come protagonista del dramma Lo scambio, di Paul Claudel. Nel 1948 comparve ancora sulle scene in Rosalinda o come vi piace, messo in scena da Luchino Visconti, dedicandosi poi al cinema, che sembrava particolarmente idoneo a mettere in luce la sua notevole presenza scenica e le sue ottime qualità drammatiche, adatte sia a ruoli di comprimario che di protagonista. Lavorò quindi con registi come Giuseppe De Santis, con il quale esordì nel cinema in Caccia tragica (1948), Luigi Zampa, Goffredo Alessandrini, Giacomo Gentilomo e Aldo Vergano. Fu proprio con quest'ultimo regista, dal quale nel 1950 fu diretto ne I fuorilegge, che Randi raggiunse una notevole popolarità. Nel film, che affrontava il problema del banditismo siciliano, egli interpretò, con vigore ed ottima aderenza fisica, il ruolo del protagonista, il bandito Cosimo, un personaggio che presentava notevoli affinità con il famigerato Salvatore Giuliano. Il successo fu confermato dal film successivo, Enrico Caruso, leggenda di una voce (1951, Giacomo Gentilomo), di cui fu protagonista. Dopo avere interpretato altri film, mentre aveva di fronte a sé una promettente carriera, Randi fu ucciso con cinque colpi di rivoltella dal suo compagno e convivente.