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Sonia Viviani

Sonia Viviani è un'attrice italiana, è nata il 4 gennaio 1958 a Roma (Italia). Sonia Viviani ha oggi 66 anni ed è del segno zodiacale Capricorno.

Estratto da Laura Gemser e le altre (di prossima pubblicazione) per gentile concessione dell'autore Gordiano Lupi.
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Sonia Viviani è un'affascinante starlet che rappresenta bene il cinema di genere degli anni Settanta che ha frequentato spaziando tra i generi più vari. Nella sua carriera non mancano pellicole di puro cinema erotico e commedie sexy, nelle quali Sonia mette in mostra una bellezza mediterranea fatta di occhi penetranti e maliziosi, lunghi capelli neri e un fisico mozzafiato.
Sonia Viviani nasce a Roma e comincia a manifestare vocazioni artistiche sin da bambina, quando vorrebbe suonare il piano e far danza classica, ma la famiglia non ha grandi possibilità economiche e lei deve rinunciare. Sonia ha solo sei anni quando suo padre comincia a lavorare nel cinema come scenografo ed è per questo motivo che si avvicina al mondo della celluloide. Quando il babbo torna a casa, lei si fa raccontare tutto quello che ha fatto e resta affascinata dalle descrizioni del set di Cleopatra che il genitore contribuisce a realizzare. La vicenda di Cleopatra appassiona Sonia al punto che si mette a giocare con il fratello e interpreta la scena nella quale la regina muore morsa dal serpente. La sua avventura nel cinema comincia all'età di sedici anni, quando decide di telefonare a Luigi Comencini perché legge su Grazia che sta cercando un volto nuovo per interpretare Delitto d'onore. Sonia Viviani si presenta all'appuntamento con il regista insieme alla madre, ma senza foto e del tutto sprovveduta. Fa colpo sul segretario di produzione, che non la prende per il film di Comencini ma la segnala a Pasquale Squitieri che sta lavorando a I guappi (1973). Sonia interpreta il suo primo film, ma non può firmare il contratto perché è minorenne e quindi ci deve pensare la madre, in compenso si trova inserita in un cast d'eccezione composto da Claudia Cardinale, Lina Polito, Franco Nero e Fabio Testi. Il film è ambientato nell'Ottocento e vuole raccontare le origini della camorra, cercando di fare un paragone con la situazione presente. Sonia Viviani incontra Tony Askin che diventa il suo agente e comincia a lavorare nel cinema con un primo ciack a Castel Dell'Ovo insieme a Franco Nero. Nella pellicola di Squitieri gira poche scene e sta sul set solo tre giorni, ma recita una sequenza complessa dove si mette a piangere mentre Franco Nero le fa una serenata. Sonia Viviani deve scendere da una scalinata dopo che le hanno ucciso lo spasimante e la sua interpretazione risulta credibile. Mondo candido di Gualtiero Jacopetti (1974) è il suo secondo lavoro cinematografico ed è anche l'ultima opera di un regista trasgressivo e discusso. Il film è molto pretenzioso, si ispira niente meno che al Candido di Voltaire ma finisce per essere solo un cult del trash anche per la singolarità del cast. Jacopetti abbandona il mondo movie e prova a scrivere un film insieme a Franco Prosperi e al giornalista Claudio Quarantotto, occupandosi di sesso e di grandi temi sociali. Ricordiamo un Gianfranco D'Angelo in un insolito doppio ruolo e un mostruoso Salvatore Baccaro nei panni dell'orco pazzo. Una volta cominciato con i ruoli erotici, la bella Sonia viene chiamata ancora a mostrare le sue grazie in un film come Carnalità di Alfredo Rizzo (1974), un giallo erotico piuttosto piccante. Yuppi du di Adriano Celentano (1975) è un film anomalo come tutta la produzione cinematografica del geniale cantante - attore. Marco Giusti lo definisce "il miglior film diretto da Celentano". Condividiamo questa affermazione, anche perché si tratta dell'unico tentativo di musical cinematografico realizzato in Italia. Sonia Viviani comincia a fare piccole parti anche nel cinema horror, che in seguito frequenterà regolarmente, e il suo primo ruolo lo deve a Un urlo dalle tenebre di Franco Lo Cascio (1975). La pellicola è una sorta di esorcista all'italiana che presenta Sonia nei panni dell'indemoniata Sherry e l'attrice non è per niente entusiasta di questo pessimo lavoro. Alcuni critici attribuiscono il film ad Angelo Pannacciò, ma lo gira Lo Cascio, che come consuetudine lo addiziona di spezzoni hard per il mercato estero. Sonia Viviani muore dopo poche sequenze e non compare nel resto del film che è molto spinto anche senza le parti hard inserite successivamente.Povero Cristodi Pier Carpi (1975) è un terrificante cult al negativo con Mino Reitano nei panni di un novello Gesù Cristo, girato da un regista più bravo a scrivere fumetti e romanzi che a realizzare pellicole cinematografiche. Sonia Viviani interpreta niente meno che San Matteo e le devono disegnare tutto il volto per renderla credibile. Il film è stravagante e folle, finisce addirittura al Festival di Venezia ma non vince niente e non riscuote nessun successo di pubblico. Tesekkur ederim buykanne di Osnan F. Seden (1975), inedito in Italia, è una pellicola girata in Turchia e si tratta di un remake di Grazie nonna con la Fenech (abbiamo parlato di questo film ne Le dive nude - il cinema di Gloria Guida e Edwige Fenech - Profondo Rosso, 2006), vinse il premio Ankara e in Turchia incassò moltissimo. Sonia Viviani viene scelta per la parte grazie al suo agente Tony Askin che la propone alla produzione. La bella attrice italiana prende il posto di un'importante attrice locale che rifiuta di girare una scena di nudo sotto la doccia e diventa una diva del cinema turco. Il film ha un successo così importante che quando Sonia passa per strada c'è chi la ferma chiamandola "nonna". Per questo motivo la produzione la scrittura per interpretare anche Delicesine, sempre di Osman F. Seden (1976). Si tratta di un altro film inedito in Italia che racconta la storia di un'attrice straniera bella e capricciosa che giunge in Turchia per lavoro e viene rapita da una banda di tre sequestratori. Uno dei malfattori si innamora dell'attrice e la porta in salvo prima dello scontro finale con gli altri componenti della banda. Il titolo turco significa "pazzamente" e si tratta di un film d'azione con risvolti sentimentali per il quale la bella Sonia viene pagata bene, visto il successo della prima pellicola. Pure questo film incassa parecchio, al punto che Sonia Viviani diventa una star della cinematografia turca e le viene proposto un contratto in esclusiva per restare in quel paese. Sonia non accetta perché ha nostalgia dell'Italia, ma trascorre sei mesi da star e vede la sua foto pubblicata nelle più importanti riviste turche. Nel campo dell'erotismo italiano, invece, risulta molto interessante il sodalizio che si crea tra Sonia Viviani e Alfonso Brescia, regista tuttofare del nostro cinema di genere.
Sonia Viviani ricorda Alfonso Brescia come un maestro, perché è con lui che gira i primi film di una certa importanza e comincia a capire come deve stare sul set. La troupe di Brescia è quasi sempre la stessa, si tratta di piccole produzioni nelle quali si crea un rapporto familiare tra attori e tecnici. Sonia impara dal direttore della fotografia come si prende la luce senza farsi impallare e apprende dal regista i primi rudimenti di una recitazione meno spontanea e più impostata. Il primo film della bella Viviani insieme a Brescia è L'adolescente (1976), con Tuccio Musumeci, Daniela Giordano, Dagmar Lassander e Aldo Giuffrè. Sonia è la nipote Serenella e non doveva essere la protagonista di una pellicola pensata per Daniela Giordano, il cui titolo in lavorazione era L'infermiera. Nei cartelloni resta in alto il nome della Giordano ma la vera protagonista erotica è la Viviani che gira poche scene con la collega e se la vede soprattutto con Musumeci. La bella attrice romana entra in azione solo in un secondo tempo, ma conquista subito la scena e lo spettatore resta irretito dalla sua performance erotica. Frittata all'italiana è ancora di Alfonso Brescia (1976) e Marco Giusti lo definisce "una curiosissima porno- commedia ambientata a Napoli". Interpreti femminili: Karin Schubert, Dagmar Lassander e Sonia Viviani. Nello stesso anno la bella Viviani interpreta Amori, letti e tradimenti, ancora una volta sotto la guida di Alfonso Brescia, e incontra Marisa Mell, Malisa Longo, Don Backy e Ugo Bologna. Marco Giusti lo definisce "un erotico-burino di scarso culto". Lulù 77 (Lulù la sposa erotica) è un altro film di Alfonso Brescia, pure se lo firma Paolo Moffa, ed è una coproduzione franco - turca che manda in crisi Sonia Viviani, ingannata sul reale contenuto della pellicola. Sonia si trova catapultata sul set di un film hard senza saperlo ed è costretta a girare una scena esplicita con Antonio Casagrande che poi viene addizionata di inserti porno. Finisce nel cast di un truculento ed eccessivo nazi erotico come K. Z. 9 lager di sterminio di Bruno Mattei (1977), dove la Viviani interpreta il ruolo di una prigioniera che intreccia una relazione lesbica con Ria De Simone.Napoli si ribelladi Michele Massimo Tarantini (1977) rappresenta un ritorno al cinema d'azione sotto la guida di un regista molto più portato per la commedia sexy. A scrivere il film viene chiamato Dardano Sacchetti, una garanzia per il poliziottesco, ma siamo ormai fuori dal periodo d'oro di un genere che ha dato molto al cinema italiano. Tarantini inserisce una spruzzatina di commedia utilizzando Cannavale a fianco di Luc Merenda e Sonia Viviani serve a dare un pizzico di erotismo alla vicenda. La sorprendente eredità del tonto di mamma di Roberto Bianchi Montero (1977) è un film che abbiamo visto spesso in televisione passato dalle prime antenne libere, ma poco al cinema. Una piccola parte la recita pure Tony Askin, l'agente di Sonia. Dimenticabile, per quanto è brutto.
L'ultimo guappo di Alfonso Brescia (1978) è l'ultima collaborazione di Sonia Viviani con questo regista per una sceneggiata napoletana interpretata da Mario Merola. Il suo ruolo è quello di Ninfarosa, un'attrice della sceneggiata che prende in giro il figlio di Merola. Pare finito il periodo che le chiedono solo di spogliarsi e di recitare parti erotiche, visto che fa una piccola parte nel thriller Solamente nero di Antonio Bido (1978) insieme a Lino Capolicchio. Si tratta di un ruolo secondario per una pellicola che non termina neppure di girare, vista la concomitanza con L'ultimo guappo, e la vera protagonista femminile è Stefania Casini. L'albero della maldicenzadi Giacinto Bonacquisti (1979) la vede solo nel cast secondario per un film poco visto. Si tratta di uno spaccato sulla vita giovanile di provincia, ambientato in Ciociaria, ma il film ha un budget ridicolo e un cast inadeguato. Da Corleone a Brooklyndi Umberto Lenzi (1979) è un film importante perché rappresenta l'inizio della sua collaborazione con un regista che l'ha saputa valorizzare. Lenzi resta ben impressionato dalla Viviani, al punto che la chiama ancora per un horror importante come Incubo sulla città contaminata(1980). Incubo sulla città contaminatavede Sonia Viviani costretta a recitare in inglese in presa diretta e la cosa non è per niente facile. Pure in questo film deve morire, uccisa da un mostro che le strappa la camicetta e la accoltella, ma tra i vari effetti speciali della pellicola si ricorda il bulbo oculare di Sonia che fuoriesce dall'orbita. Un'ombra nell'ombradi Pier Carpi (1979) rappresenta per la Viviani poco più che una comparsata, ma sarebbe un film da recuperare solo per vedere il gineceo di bellezze che sfilano davanti alla macchina da presa. John Travolto da un insolito destino è il debutto alla regia per Neri Parenti (1979) che vuole dare una riposta comica a La febbre del sabato seradi John Badham (1977). Un film divertente girato all'Hilton di Roma e basato sugli scherzi al portiere Enzo Cannavale e su comiche scene di danza. Va meglio nel comico sexy Tre sotto il lenzuolodi Michele Massimo Tarantini (1979) che vede la Viviani impegnata per l'episodio Sabato mattina, insieme ad Aldo Maccione, Lorraine De Selle e Orchidea De Santis.I guerrieri del terroredi René Cardona jr. (1980) viene girato a Portorico tutto in spagnolo e in inglese ed è un'altra bella esperienza per Sonia Viviani che ritrova quasi lo stesso cast di Incubo sulla città contaminata. Celebritàdi Ninì Grassia (1981) rappresenta un incontro con il cantante attore Nino D'Angelo che con questo primo film comincia a diventare famoso. Il film è girato interamente a Napoli, costa pochissimo e sbanca i botteghini del Sud Italia per via della raggiunta popolarità del cantante. Sonia Viviani interpreta Lucia, la fidanzata ricca e antipatica che fa morire la madre di D'Angelo, ma il pubblico napoletano l'accoglie con calore e le tributa onori da grande star. Una nuova incursione di Sonia Viviani nell'horror la registriamo con Assassinio al cimitero etruscodi Christian Plummer (in realtà Sergio Martino) (1982). Il film è girato a Volterra ed è un horror di ambientazione etrusca con Elvire Audray, Paolo Malco, Claudio Cassinelli, Marilù Tolo, Van Johnson e John Saxon. Il film deriva da una serie televisiva e racconta la storia di una donna dotata di poteri medianici che vede in sogno l'assassino del marito in un cimitero etrusco. Quando si reca sul posto assiste a una serie di omicidi inspiegabili che sembrano di derivazione demoniaca, ma in realtà tutto è organizzato per occultare un traffico di droga. Sonia Viviani riveste un ruolo importante in Hercules II di Luigi Cozzi (1985). Lou Ferrigno è un Ercole pesante nei movimenti, costretto a lunghe passeggiate con le due bellone di turno. Milly Carlucci è una pessima Urania, si doppia da sola con la sua voce da presentatrice televisiva ed è un'interpretazione che si ricorda solo per la bellezza del fisico. Sonia Viviani è pure lei molto bella ma non lascia un'interpretazione esaltante nei panni di Glauca. Un'altra esperienza della Viviani con Luigi Cozzi è nella trasmissione televisiva Giallo per l'episodio conclusivo della serie: Il taxi fantasma (1987). La storia parla di una bambina aliena che preleva con un taxi fantasma tre belle ragazze interpretate da Sonia Viviani, Licinia Lentini e Alessandra Carosi e le conduce in una villa abbandonata. Il film è una via di mezzo tra il fantascientifico e l'horror e si chiude con un finale aperto come nella miglior tradizione dei film fantastici italiani. Nello stesso periodo la bella attrice realizza altri lavori per la televisione come Un siciliano in Sicilia di Pino Passalacqua, L'impero dei fiori di Mariano Laurenti, Polizia femminile di Pasquale Squitieri e Telefilm inchiesta di Pasquale Squitieri. Si tratta di lavori del tutto inediti.
Una tenera follia di Ninì Grassia (1986) è un ritorno al regista che l'aveva già diretta in Celebrità per una pellicola nella quale interpreta una ragazza ricca ma sprovveduta che viene sfruttata da Saverio Vallone. La parte terminale della carriera di Sonia Viviania incontra ancora il cinema di Neri Parenti che la vuole in Casa mia, casa mia... (1988), una commedia poco vista con protagonisti Renato Pozzetto e Paola Onofri. Neri Parenti la chiama anche per Fantozzi alla riscossa(1990), dove riveste il piccolo ruolo di una scrittrice che partecipa a un talk show e recita insieme a Milena Vukotic. Prima di tornare a lavorare con Neri Parenti va citato il suo ruolo da ispettrice di polizia nel poco visto Appuntamento in nero, primo film di Antonio Bonifacio (1990). La carriera di Sonia Viviani termina con Le nuove comichedi Neri Parenti (1994), ma pure in questo caso il suo ruolo è modesto.
Sonia Viviani va ricordata anche per la somiglianza con Carolina di Monaco, cosa che per un po' di tempo le procura una certa popolarità e le frutta copertine di molte riviste italiane, francesi, americane e giapponesi. Si parla a lungo di girare un film sulla vita di Carolina di Monaco con la Viviani interprete principale, ma poi il progetto tramonta e non se ne fa di niente. La fama della Viviani però ne guadagna ed è per questo che viene contattata da una produzione giapponese per girare un documentario sulla sua vita da attrice. Il documentario diventa un vero e proprio film intitolato Dangerous beauty (Una bellezza pericolosa) girato da Y. Asciomana (1983), inedito in Italia. La storia racconta la vita di un'attrice famosa che ha la passione per l'aerobica e viene perseguitata da un maniaco. Sonia Viviani lavora anche ventiquattro ore al giorno per portarlo a termine e viene pagata profumatamente, quasi come un star. La somiglianza con Carolina di Monaco le procura anche un'apparizione a "Domenica In" e successivamente Antonio Ricci la chiama per interpretare una parodia dissacrante di Carolina all'interno della trasmissione "Drive In". Ricci però calca un po' troppo la mano nella satira e arriva persino una denuncia, per fortuna senza conseguenze penali.

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