Dire che Michele Piccoli è straordinario non rende minimamente l'idea . Moretti raffigura attraverso il grande attore un dramma umano universale narrando un caso specialissimo , anzi unico : un Papa
in crisi , un uomo in crisi che infine accetta la propria debolezza , rifiuta il potere e la responsabilità senza degradarsi a personaggio da poco .
Un dramma con i colori dell'uomo di oggi , nessun parallelo possibile con Celestino V .
Riguardo a " La messa è finita " , altro grandissimo film, dico che siamo di fronte a qualcosa di profondamente diverso , ed il riferimento non solo non è necessario , ma può essere fuorviante ( piccola critica a Zappoli , di cui convido il giudizio positivo ) .'E veramente l'opera della maturità , ed è sorprendente per l'equilibrio con cui tratta un tema difficile e , vorrei sottolineare , la partecipazione ed il rispetto per una concezione del mondo che Moretti non condivide . Il rapidissimo accenno a Darwin è rappresentativo di una siderale distanza tra chi crede e chi non solo non crede , ma giunge a vedere una grandezza nell'insensatezza del mondo e della vita . Grandezza dell'Uomo , solo in un universo sensa senso , solo animale capace di dargliene uno nonostante tutto . Che può essere anche trovare il modo di appassionarsi al gioco, e prenderlo sul serio anche per pochi istanti , il gioco delle carte ( ricordate il Macchiavelli come si " incanagliva " giocando a carte con gli amici ? ) come un improvvisato e surreale torneo di pallavolo .
Certo che l'invenzione di far giocare a pallavolo i cardinali , da sola, per me vale un oscar .
Non sono poi d'accordo nel definire questo film una " commedia " : bisognerebbe creare una nuova categoria .
Non si può non vedere e, dopo averlo visto , dedicare del tempo all'analisi non tanto per fare della critica erudita ma per tirarne fuori tutti i registri e ,soprattutto , tutte le emozioni .
Emozioni profondissime che ci vengono da una vera opera d'arte .
Il grande critico cinematografico dovrebbe non tanto preoccuparsi di fare sfoggio di cultura , ma di tradurre dalla specifica arte , di cui dovrebbe conoscere i segreti
della lingua specifica, ad un'altra arte , fatta di parole , in modo da suscitare le stesse emozioni per altra via .
Lasciarsi " prendere " dall'opera , perdercisi dentro , non è debolezza da incolti , ma il fine ultimo del godimento dell'arte ( di tutte le arti ).
Certo ci saranno tanti ai quali il film piacerà meno e non piacerà affatto ; il Vaticano ha parlato di " superficialità " , ma credo che mai nessun giudizio possa
essere più sbagliato nel merito e denigratorio nell'intenzione.
Queste sono poche righe a caldo dopo aver visto il film . Forse tornerò sull'argomento tra qualche giorno .
Massimo Romita
[+] lascia un commento a m.romita »
[ - ] lascia un commento a m.romita »
|