rongiu
|
mercoledì 14 luglio 2010
|
si, capo!
|
|
|
|
Million Dollar Baby presenta, in modo molto originale, il dramma di tre persone. Sono storie che ti colpiscono in modo diretto, entrano prepotentemente nel tuo istinto più profondo ed il motivo di ciò è perché sono storie vere, che possono succedere a te, alla tua famiglia, al tuo vicino di casa e mostrate senza veli. Prendere o lasciare.
Probabilmente ciò che ha “preso” la mia emotività è stata la presenza in scena di una donna e di una donna dotata di una grinta fuori dal comune.
Questo mi consente di poter affermare che in “Million Dollar Baby” tutta l’esperienza di Eastwood è messa in mostra senza “sofisticazioni cinematografiche”.
[+]
Million Dollar Baby presenta, in modo molto originale, il dramma di tre persone. Sono storie che ti colpiscono in modo diretto, entrano prepotentemente nel tuo istinto più profondo ed il motivo di ciò è perché sono storie vere, che possono succedere a te, alla tua famiglia, al tuo vicino di casa e mostrate senza veli. Prendere o lasciare.
Probabilmente ciò che ha “preso” la mia emotività è stata la presenza in scena di una donna e di una donna dotata di una grinta fuori dal comune.
Questo mi consente di poter affermare che in “Million Dollar Baby” tutta l’esperienza di Eastwood è messa in mostra senza “sofisticazioni cinematografiche”. Tutto ciò è importante per l'apprendimento dei “cadetti cineasti” ed anche perché è stato possibile aggiungere, credo, ai tanti films definiti “classici”, un altro .
Eastwood riesce a donarci una quantità infinita di emozioni con un’alternanza quasi fosse stabilita e ritmata da un metronomo, ora lento ora veloce.
A proposito di ritmo, il film è accompagnato dalle musiche di Eastwood e dalla voce narrante di Eddie Dupris, “Scrap Iron” (Morgan Freeman) ex pugile che Frankie (Eastwood) anni addietro ha allenato e del quale è stato manager. Scrap è una vera spina per l’animo di Frankie.
I due amici si portano dietro in modo frustante e doloroso il fardello delle loro storie. Diverse, ma convergenti. non fosse altro per il rammarico che probabilmente una decisione "passata" presa in modo diverso avrebbe dato un altro epilogo alle loro vite.
La “durezza cinematografica” del regista, alla quale da oltre cinquant’anni siamo abituati si scioglie in questo film addirittura in lacrime e sicuramente ha scelto il luogo e il momento giusto per versarle.
Frankie, professionista della box con anni di esperienze alle spalle come manager ed allo stesso tempo lontano dal circuito professionistico ha una seconda possibilità di “rientro” con Maggie Fitzgerald (Hilary Swank). La Swank ha un ruolo che la vede protagonista in tutti i sensi, paragonabile sicuramente alla performance di Boys Don’t Cry”. Dicevo, Maggie è una cameriera che riceve un secco “No!!” quando si presenta nella palestra gestita da Frankie. La motivazione è duplice. Non allena donne boxer, ed una trentenne ha poche possibilità di raggiungere traguardi ambiziosi. Frankie però solo successivamente si rende conto di trovarsi di fronte ad una donna determinata e disciplinata. Disciplina acquisita dalla “Vita”, che come sempre sa essere Maestra quando trova discepoli disposti ad ascoltarLa ed a saper tradurre in significati i suoi tanti silenzi. Maggie non molla. Non molla perché la “Vita” le ha detto che solo Frankie può aiutarla a raggiungere l’obiettivo prefissato. Combattere per il titolo mondiale. Convintosi per vari motivi, Frankie, Maggie e Scrap iniziano una nuova migrazione con nuovi sentimenti, nuovi stati d’animo. Il loro è un volo il più delle volte concitato, quasi mai planato.
Maggie si ritrova ad avere anche un incontro con la famiglia e sarà un incontro che porterà conseguenze…
Million Dollar Baby è un film in cui gli spazi personali, intimi sono colpiti e riempiti da una tragedia di dimensioni immani. Dovuta a motivo di ciò che gli uomini, sanno fare meglio, in particolare nello sport, “non rispettare le regole.” “Vincere a tutti i costi.” Ma guai a giudicare le scelte degli “altri,” specie se le scelte riguardano la stessa Esistenza, cosa "fare" con la propria vita. Gli “Altri” meritano sempre il massimo rispetto. Perché? Perché per dirla come se fosse un “pugno d’incontro” che può prematuramente chiudere un match, non è vero che le cose succedono sempre e solo agli “altri”.
“Million Dollar Baby”, è anche una storia d’amore, certamente non di sesso. Fra Frankie e Maggie l’Amore è paterno e filiale, si rafforza man mano che il destino trova la sua collocazione in queste due stupende vite. L’obiettivo del regista è sempre fisso sui tre personaggi principali sono protagonisti e per sempre ed è proprio questa, a parer mio, la forza di questo film che lo catapulta prepotentemente nei capolavori.
Good Ciak!
[-]
[+] bravo!
(di shiningeyes)
[ - ] bravo!
|
|
[+] lascia un commento a rongiu »
[ - ] lascia un commento a rongiu »
|
|
d'accordo? |
|
mic
|
venerdì 9 marzo 2007
|
facciamoci mettere ko
|
|
|
|
Non c'è molto da dire.
C'è molto da vedere, da guardare. Da guardare e riguardare.
Lasciando che i propri pensieri facciano silenzio.
Lasciandosi trascinare nie dialoghi, nelle battute, nelle attese e nei dolori dei protagonisti.
Lasciandosi scolpire nella mente le immagini di quei toni quasi in bianco e nero, carichi di drammaticità visiva.
Lasciandosi guidare da una regia in questo caso perfetta.
Non facendosi ingannare: non è un film sull'eutanasia, sulla morte.
E' un film sulla vita, sulla bellezza e la drammaticità del vivere.
Morta Maggie, "muore" anche Frankie: non compare più infatti dopo la morte di Maggie, e nessuno sa che fine abbia fatto.
E' un inno, un grido disperato di uomini nati per la vita, e per vincere, non per morire.
[+] non so che dire...
(di sv)
[ - ] non so che dire...
[+] descrizione perfetta!
(di paolo)
[ - ] descrizione perfetta!
|
|
[+] lascia un commento a mic »
[ - ] lascia un commento a mic »
|
|
d'accordo? |
|
alessandro pesce
|
giovedì 24 febbraio 2005
|
nel buio pesto del mondo di eastwood
|
|
|
|
Sin dal suo debutto dietro la macchina da presa nel lontano 1971 si capì subito che Eastwood non era un regista comune e che aveva imparato la lezione rigorosa del suo maestro Don Siegel.Oggi dopo piu' di 40 anni è al massimo della sua maturità espressiva. Million dollar baby:un film che si segue con religiosa attenzione da subito e che culmina in forti emozioni nell’ultima parte. I temi:il peso del passato,la paternità, l'America degli umili, l’incontro-scontro generazionale,; l’eutanasia ( ma con toni molto umani e non “ a tesi” ) ; l’ironia sulla religione che pretende di fissare dettami uguali e intoccabili per tutti gli esseri umani e il tema del pugilato come metafora della vita , molto ricorrente nel cinema USA ma qui affrontato da un’angolatura diversa e senza trionfalismi.
[+]
Sin dal suo debutto dietro la macchina da presa nel lontano 1971 si capì subito che Eastwood non era un regista comune e che aveva imparato la lezione rigorosa del suo maestro Don Siegel.Oggi dopo piu' di 40 anni è al massimo della sua maturità espressiva. Million dollar baby:un film che si segue con religiosa attenzione da subito e che culmina in forti emozioni nell’ultima parte. I temi:il peso del passato,la paternità, l'America degli umili, l’incontro-scontro generazionale,; l’eutanasia ( ma con toni molto umani e non “ a tesi” ) ; l’ironia sulla religione che pretende di fissare dettami uguali e intoccabili per tutti gli esseri umani e il tema del pugilato come metafora della vita , molto ricorrente nel cinema USA ma qui affrontato da un’angolatura diversa e senza trionfalismi.Ma c'è soprattutto un pessimismo assoluto laddove si mostra il Diavolo che alla fine prevale sempre sul Buon Dio.I personaggi sono centrati e commoventi. Non solo il protagonista, incarnato dal regista stesso, grande vecchio solo ,tormentato, burbero benefico, malinconico e ironico, ma anche l’amico ( Morgan Freeman), una” presenza” tenerissima che funge anche da narratore , e Margaret ( Hilary Swank) una figura umanissima e straziante sia nel perseguimento ossessivo del suo sogno di gloria che nella sua dolorosa fine, fino a Danger ( J.Baruchel ), quel ragazzo "picchiatello" a cui è affidata una frase nel finale che apre- forse?- un minimo spiraglio nel nero dominante.
Eastwood lavora per sottrazione, il suo stile sempre rigoroso , oggi è ancora piu’essenziale, non si sofferma mai più del dovuto, non concede digressioni inutili, non apre mai parentesi tonde quadre e graffe come usa tanto oggi, risparmia sulla colonna sonora ( poche note ma incisive), mostra situazioni molto scomode con il minimo di parole e inquadrature
Dopo i molti biopic visti recentemente, tutti molto belli ma initili ( anche perchè è difficile che volino negli alti cieli dell'emblematicità), finalmente ha di nuovo senso andare al cine: questo è un film che ci riguarda tuti, si parla di noi della nostra anima hic et nunc
[-]
[+] bravo
(di christian)
[ - ] bravo
[+] blah blah blah
(di michele pietragallo)
[ - ] blah blah blah
[+] sottoscrivo pietragallo
(di marco.g)
[ - ] sottoscrivo pietragallo
|
|
[+] lascia un commento a alessandro pesce »
[ - ] lascia un commento a alessandro pesce »
|
|
d'accordo? |
|
accuccu
|
domenica 13 marzo 2005
|
meditate, gente, meditate
|
|
|
|
Credo che questo sia il più bel film che ho visto negli ultimi 3-4 anni... Non si trovano le parole per descrivere il silenzio, il gelo che scende in sala nello spazio di pochi secondi quando un pugno, il destino, ci attende al varco. Un film all'inizio leggero, ironico, grazie alle contraddizioni tra Clint Eastwood e Morgan Freeman, che poi, man mano che la pellicola va avanti ti descrive la vita così come tutti la conosciamo, con il dolore, la sofferenza, la gioia, l'orgoglio, la speranza, l'amore, la tenacia.
E poi il tema sociale dell'eutanasia, trattato come tutte le istituzioni (chiesa compresa) dovrebbero trattare... cioè come una scelta non classificabile, non istituzionalizzabile, non regolamentabile da una legge, ma da giudicare volta per volta e seconda delle condizioni e delle situazioni in cui ci si trova.
[+]
Credo che questo sia il più bel film che ho visto negli ultimi 3-4 anni... Non si trovano le parole per descrivere il silenzio, il gelo che scende in sala nello spazio di pochi secondi quando un pugno, il destino, ci attende al varco. Un film all'inizio leggero, ironico, grazie alle contraddizioni tra Clint Eastwood e Morgan Freeman, che poi, man mano che la pellicola va avanti ti descrive la vita così come tutti la conosciamo, con il dolore, la sofferenza, la gioia, l'orgoglio, la speranza, l'amore, la tenacia.
E poi il tema sociale dell'eutanasia, trattato come tutte le istituzioni (chiesa compresa) dovrebbero trattare... cioè come una scelta non classificabile, non istituzionalizzabile, non regolamentabile da una legge, ma da giudicare volta per volta e seconda delle condizioni e delle situazioni in cui ci si trova. Cosa ha lasciato in me la visione di questo film? Un profondo senso di dignità; un profondo bisogno di godere della vita. Meditate, gente, meditate.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a accuccu »
[ - ] lascia un commento a accuccu »
|
|
d'accordo? |
|
marcello
|
giovedì 3 marzo 2005
|
un film che parla di vita...
|
|
|
|
Dopo Mystic river, vediamo come protagonista il maestro della regia per eccellenza Clint Eastwood, nei panni di Frankie Dunn, allenatore di boxe, uomo silenzioso e “ruvido”, ma dietro al quale vi è un oceano colmo di amarezze e sofferenze.
L’anziano allenatore di pugilato passa la sua vita tra la palestra e la chiesa, che rappresenta per lui un’incognita, un mondo che non riesce a comprendere, al quale si reca abitualmente per colmare i suoi sensi di colpa del passato.
La sua routine cambia radicalmente quando nella sua vita piomba Maggie Fitzgerald (Hilary Swank), una ragazza che ha un sogno: diventare una campionessa di pugilato.
L’avvicinamento dei due personaggi, Frankie e Maggie, va incrementandosi sempre di più, non solo sul piano professionale, ma anche su quello affettivo: Frank, personaggio enigmatico, dietro al quale vi è un passato difficile da dimenticare, si affeziona a Maggie come una figlia, per colmare il vuoto provocato dall’allontanamento di Katie, sua figlia, con la quale non riesce più a comunicare.
[+]
Dopo Mystic river, vediamo come protagonista il maestro della regia per eccellenza Clint Eastwood, nei panni di Frankie Dunn, allenatore di boxe, uomo silenzioso e “ruvido”, ma dietro al quale vi è un oceano colmo di amarezze e sofferenze.
L’anziano allenatore di pugilato passa la sua vita tra la palestra e la chiesa, che rappresenta per lui un’incognita, un mondo che non riesce a comprendere, al quale si reca abitualmente per colmare i suoi sensi di colpa del passato.
La sua routine cambia radicalmente quando nella sua vita piomba Maggie Fitzgerald (Hilary Swank), una ragazza che ha un sogno: diventare una campionessa di pugilato.
L’avvicinamento dei due personaggi, Frankie e Maggie, va incrementandosi sempre di più, non solo sul piano professionale, ma anche su quello affettivo: Frank, personaggio enigmatico, dietro al quale vi è un passato difficile da dimenticare, si affeziona a Maggie come una figlia, per colmare il vuoto provocato dall’allontanamento di Katie, sua figlia, con la quale non riesce più a comunicare.
Anche a Maggie la figura di Frank ricorda sempre di più quella di suo padre, morto in passato.
La determinazione di Dunn e l’impegno costante di Margaret portano all’inevitabile incontro per il titolo, il quale pone fine tragicamente la carriera della giovane atleta.
Il film cambia vertiginosamente:la sequenza è considerabile quasi “distaccata” alla precedente, sembra addirittura non appartenere al film: è difficile credere per lo spettatore come sia cambiata la situazione, da un estremo all’altro, e come sia messa in primo piano adesso la crudeltà della vita, carica di una freddezza incommensurabile e di una grande mancanza di umanità.
Non solo, alla tragicità della situazione si unisce anche il tema dell’eutanasia (l’implorazione della ragazza al suo allenatore di staccarle l’ossigeno):un lungo conflitto interiore di idee vede Frank tormentare la sua personalità, attribuendogli anche un elevato numero di sensi di colpa.
E'l’amico Scrap a sollevarlo moralmente e a farlo riflettere e a convincerlo che la colpa non era stata sua.
Così, alla fine, Frankie decide di porre fine alle sofferenze di Maggie, assecondando la sua volontà.
Dopo averla persa, non gli rimane più niente, il suo cuore è vuoto, non gli rimane più nessun affetto:ciò lo induce a scomparire, brancolando “tra il nulla e l’addìo”, non tornando mai più in palestra, rappresentante la sua vita.
Un finale struggente, che colpisce dritto al cuore, proprio come una 44 magnum di Clint Eastwood.
Un film che si sofferma sui sentimenti, che va oltre il pugilato, ma che lo adotta come metafora di vita: la boxe, come la vita, “è tutta al contrario”: "a volte per dare un colpo vincente si deve arretrare", per vincere si deve a volte perdere, per gioire si deve a volte soffrire, per vivere si deve a volte morire.
Marcello Introna
[-]
[+] ma chi sei???
(di anonimo)
[ - ] ma chi sei???
|
|
[+] lascia un commento a marcello »
[ - ] lascia un commento a marcello »
|
|
d'accordo? |
|
cielo
|
mercoledì 5 marzo 2008
|
la terrificante impotenza dell'uomo
|
|
|
|
E' vero:non è un film sull'eutanasia e nemmeno sulla boxe,che servono solo da "pretesto" per condurre un discorso molto più ampio sul dolore della condizione dell'uomo.Io sono atea e non credo assolutamente nell'aldilà,penso che l'universo sia governato dal caos e che la vita sulla terra sia nata per caso.Però credo nell'animo dell'uomo,che è una cosa grandissima.E il vero dramma della nostra condizione non è la presenza del male e del dolore nel mondo,ma l'immenso divario che c'è tra la spiritualità del'uomo e la sua fisicità.L'uomo è animo intrappolato e indissolubilmente legato a un corpo di cui è condannato a subire i limiti.Sinceramente questo contrasto tra l'immensità dello spirito dell'uomo e l'infimità della sua componente materiale mi inorridisce.
[+]
E' vero:non è un film sull'eutanasia e nemmeno sulla boxe,che servono solo da "pretesto" per condurre un discorso molto più ampio sul dolore della condizione dell'uomo.Io sono atea e non credo assolutamente nell'aldilà,penso che l'universo sia governato dal caos e che la vita sulla terra sia nata per caso.Però credo nell'animo dell'uomo,che è una cosa grandissima.E il vero dramma della nostra condizione non è la presenza del male e del dolore nel mondo,ma l'immenso divario che c'è tra la spiritualità del'uomo e la sua fisicità.L'uomo è animo intrappolato e indissolubilmente legato a un corpo di cui è condannato a subire i limiti.Sinceramente questo contrasto tra l'immensità dello spirito dell'uomo e l'infimità della sua componente materiale mi inorridisce.E' l'infinito costretto dal finito.Quando rifletto sulla morte,sia essa causata da vecchiaia o,soprattutto,da incidenti o malattie,mi spavento all'idea che una banalità materiale o un caso possano completamente annientare una persona,intesa nel senso che spiegavo prima:un animo grandissimo fatto di emozioni e sentimenti altrettanto grandi.Pensateci:quant'è assurdo e sconvolgente che una minuscola cellula fatta di materia e situata in un remoto angolo dell'organismo,un giorno degeneri e giunga a spegnere un uomo,in tutte le sue componenti compresa la sua anima immensa?E' questo il tragico della condizione umana.Uno spirito infinito fatto di aspirazioni di libertà e di amore costretto a fare i conti con la sua fragile e passeggera prigione infima di carne e di materia.Non sto divagando rispetto al film,è proprio qui il problema di fondo secondo me.Io non oso neanche immaginare cosa voglia dire trovarsi da un giorno all'altro
su una sedia a rotelle o peggio ancora totalmente dipendenti da una macchina per poter continuare a vivere,con tutti i propri desideri e le proprie ambizioni irrimediabilmente frustrati e limitati da un corpo menomato.Eppure succede,tutti i giorni,e saremo sempre condannati al dolore perchè troppo grandi rispetto al nostro involucro insignificante
e mortale.
[-]
[+] la penso anche io così
(di maximus leo)
[ - ] la penso anche io così
|
|
[+] lascia un commento a cielo »
[ - ] lascia un commento a cielo »
|
|
d'accordo? |
|
fangio
|
domenica 5 ottobre 2008
|
la tristezza di tante vite inconsapevoli
|
|
|
|
Un film meraviglioso che racconta in maniera unica il dramma dell'emarginazone sociale. Da Danger il ragazzo rimasto solo che s'illude di poter diventare un campione, ad Eddie che lo asseconda facendo finta d'allenarlo, scontando il suo fallimento e la sua solitudine in quella sudicia palestra. Dalla dolcissima Maggie, cameriera della profonda provincia "dispersa tra il nulla e l'addio", che dimenticata dalla sua pessima famiglia, vive d'avanzi raccolti sperecchiando i tavoli di un ristorante di Los Angeles dove è arrivata per inseguire il suo sogno: diventare pugile; arrivando a Frenkie l'allenatore duro che si sente sulla coscienza l'occhio del suo unico amico Eddie, appunto, (l'anziano ex pugile che lavora e vive nella sua palestra), ma sopratutto viene logorato dal rimorso dell'abbandono della sua unica figlia a cui invia sempre delle lettere senza ottenere mai alcuna risposta.
[+]
Un film meraviglioso che racconta in maniera unica il dramma dell'emarginazone sociale. Da Danger il ragazzo rimasto solo che s'illude di poter diventare un campione, ad Eddie che lo asseconda facendo finta d'allenarlo, scontando il suo fallimento e la sua solitudine in quella sudicia palestra. Dalla dolcissima Maggie, cameriera della profonda provincia "dispersa tra il nulla e l'addio", che dimenticata dalla sua pessima famiglia, vive d'avanzi raccolti sperecchiando i tavoli di un ristorante di Los Angeles dove è arrivata per inseguire il suo sogno: diventare pugile; arrivando a Frenkie l'allenatore duro che si sente sulla coscienza l'occhio del suo unico amico Eddie, appunto, (l'anziano ex pugile che lavora e vive nella sua palestra), ma sopratutto viene logorato dal rimorso dell'abbandono della sua unica figlia a cui invia sempre delle lettere senza ottenere mai alcuna risposta....Ne nasce una storia struggente che intreccia il dramma dell'esitenza e della solitudine, con la fede, la vita, la morte e l'eutanasia; il desiderio di riscatto e di vittoria, con la poesia del pugilato; la solitudine dell'uomo con il mancato rapporto padre-figlia (Maggie in Frankie ritrova suo padre, Frankie in Maggie ritrova sua figlia).
E'il suo trentunesimo compleanno e Maggie lo trascorre tirando pugni al suo nuovo sacco veloce da sola perchè la palestra è chiusa da un pezzo, Eddie li osserva in disparte, Frankie si avvicina e Maggie gli ricorda che ormai è un'anno e mezzo che si allena e che la sua vita non è granchè, Frankie quasi per pietà decide d'allenarla..."A lei piaceva stenderli tutti al primo raund"
In quella squallida palestra, tra il nulla e l'addio della città degli angeli, gli spettri del passato ritornano nelle paure che Frankie ha per i suoi pugili (come Willy); ma è nella tenacia e nella forza di Maggie che ritrova il coraggio di vivere " A volte per tirare il colpo vincente devi indietreggiare, ma se indietreggi troppo non combatti più..."
Un film capolavoro che non può non commuovere, devastante l'intensità emotiva fatta di tanti sguardi e poche parole, con un'interpretazione strepitosa dei protagonisti che rendono omaggio al meglio agli umili tragici, eroici personaggi del film... Grande Eastwood...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fangio »
[ - ] lascia un commento a fangio »
|
|
d'accordo? |
|
amante del buon cinema
|
mercoledì 23 febbraio 2005
|
un altro capolavoro di clint eastwood
|
|
|
|
A settant'anni compiuti l'ex protagonista di western e polizieschi dimostra di avere ancora molto da dire. Consiglio a tutti di vedere, qualora non l'avessero già fatto, anche "Mystic river" e "Un mondo perfetto".
E' un film che coinvolge senza soluzione di continuità, che rappresenta tutti i sentimenti umani: l'ambientazione, cioè il mondo della boxe, è solo il pretesto per penetrare nelle pieghe più profonde dell'animo umano. E' deliziosa la figura della boxeuse, Eastwood riesce a creare una comleta empatia tra lo spettatore e la protagonista. E' deliziosa anche la figura di padre mancato di Eastwood, e il rapporto che si palesa conflittuale con la figlia e che aleggia come un'ombra su tutta la vicenda.
[+]
A settant'anni compiuti l'ex protagonista di western e polizieschi dimostra di avere ancora molto da dire. Consiglio a tutti di vedere, qualora non l'avessero già fatto, anche "Mystic river" e "Un mondo perfetto".
E' un film che coinvolge senza soluzione di continuità, che rappresenta tutti i sentimenti umani: l'ambientazione, cioè il mondo della boxe, è solo il pretesto per penetrare nelle pieghe più profonde dell'animo umano. E' deliziosa la figura della boxeuse, Eastwood riesce a creare una comleta empatia tra lo spettatore e la protagonista. E' deliziosa anche la figura di padre mancato di Eastwood, e il rapporto che si palesa conflittuale con la figlia e che aleggia come un'ombra su tutta la vicenda. Ironico, controverso e garbato è anche il rapporto con la religione, e anch'esso è un tema dominante, ma non "invadente" del film.
Insomma! E' una pellicola da tenere a casa e da vedere periodicamente, perché avrà sempre qualcosa da dire al nostro animo!
[-]
[+] scrivo con le lacrime
(di david)
[ - ] scrivo con le lacrime
|
|
[+] lascia un commento a amante del buon cinema »
[ - ] lascia un commento a amante del buon cinema »
|
|
d'accordo? |
|
diomede917
|
martedì 1 marzo 2005
|
i pugni della vita
|
|
|
|
Se è vero quello che si dice che il vino migliora quando invecchia questo ultimo Clint Eastwood è un Borgogna di ottima qualità. Con Million dollar baby ha firmato il suo film migliore (lo dicevo anche di Mystic River), un autentico capolavoro. Million dollar baby ha dentro di sè due film, una prima parte (quella sportiva) che è un autentico saggio di filosofia umana dove la boxe è solo un mezzo per affrontare le mille difficoltà della vita sintetizzata dalla bellissima massima detta dall'immenso Freeman (per vincere certe volte bisogna arretrare...ma se arretri troppo non combatti) e una seconda (più umana) dove escono fuori i personaggi in tutta la loro drammaticità e allora sì che sono fuochi d'artificio.
[+]
Se è vero quello che si dice che il vino migliora quando invecchia questo ultimo Clint Eastwood è un Borgogna di ottima qualità. Con Million dollar baby ha firmato il suo film migliore (lo dicevo anche di Mystic River), un autentico capolavoro. Million dollar baby ha dentro di sè due film, una prima parte (quella sportiva) che è un autentico saggio di filosofia umana dove la boxe è solo un mezzo per affrontare le mille difficoltà della vita sintetizzata dalla bellissima massima detta dall'immenso Freeman (per vincere certe volte bisogna arretrare...ma se arretri troppo non combatti) e una seconda (più umana) dove escono fuori i personaggi in tutta la loro drammaticità e allora sì che sono fuochi d'artificio. Un'autentica gara di bravura di tutto il cast dove ogni personaggio si fonde con l'attore e viceversa. Un film ricco di scene madre (dal 110° incontro di Freeman, al regalo della casa della perfetta Hilary Swank alla madre, dalle dispute teologiche di Eastwood con il prete del quartiere al bellissimo e crepuscolare finale che ci regala Eastwood regista) che rende Million dollar baby un film che resterà per sempre una perla della storia del cinema mondiale Voto 10.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a diomede917 »
[ - ] lascia un commento a diomede917 »
|
|
d'accordo? |
|
massimo
|
mercoledì 23 febbraio 2005
|
il cantastorie
|
|
|
|
Entrare in un cinema è come mettersi a letto, accendere la piccola lampada posta sul proprio comodino e aspettare che la nonna cominci a raccontare. Million Dollar Baby è senza ombra di dubbio un esempio su come andrebbero raccontate le storie. Eastwood rappresenta il mondo dei sentimenti dell'uomo con una semplicità ed una immediatezza disarmante. Ogni scena del film ci fa ridere, ci fa piangere e ci fa riflettere. La vita viene vissuta per quello che è ed è la vita stessa ad offrirci delle occasioni che vale la pena di riconoscere. Un vero capolavoro e una grande prova di recitazione per gli attori. Grande Clint Eastwood.
|
|
[+] lascia un commento a massimo »
[ - ] lascia un commento a massimo »
|
|
d'accordo? |
|
|