Non c'è molto da dire.
C'è molto da vedere, da guardare. Da guardare e riguardare.
Lasciando che i propri pensieri facciano silenzio.
Lasciandosi trascinare nie dialoghi, nelle battute, nelle attese e nei dolori dei protagonisti.
Lasciandosi scolpire nella mente le immagini di quei toni quasi in bianco e nero, carichi di drammaticità visiva.
Lasciandosi guidare da una regia in questo caso perfetta.
Non facendosi ingannare: non è un film sull'eutanasia, sulla morte.
E' un film sulla vita, sulla bellezza e la drammaticità del vivere.
Morta Maggie, "muore" anche Frankie: non compare più infatti dopo la morte di Maggie, e nessuno sa che fine abbia fatto.
E' un inno, un grido disperato di uomini nati per la vita, e per vincere, non per morire.
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