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Il ritorno del gusto western. The Ridiculous 6

Grande protagonista di The Ridiculous 6, Adam Sandler interpreta un orfano che è cresciuto in una tribù indiana.
lunedì 14 marzo 2016 - Netflix

Lo avevamo dato per morto il western, scomparso dopo l'ultima grande ubriacatura di Sam Peckinpah. Diventato un latitante già a partire dagli anni '80, era considerato un genere inadatto alla modernità. Tuttavia, il western è sparito senza andarsene mai davvero. Come Obi Wan Kenobi, nel momento in cui il western è morto è diventato più vivo che mai.

Se i film con cavalli ambientati nella Monument Valley durante la conquista dell'Ovest degli Stati Uniti sono ad un certo punto usciti di moda, le loro idee e il loro "genere" no.
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L'atteggiamento che il western ha verso le storie, il modo di raccontarle, i suoi personaggi tipici e tutto quello che di meglio ha da offrire sono rimasti, si sono infilati nella fantascienza o nel poliziesco, nel cinema d'azione e di avventura.


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Scritto da Adam Sandler e Tim Herlihy, The Ridiculous 6 è diretto da Frank Coraci, regista con il quale Sandler ha collaborato più volte.
In foto una scena del film I magnifici sette di John Sturges, di cui The Ridiculous 6 è la parodia.
Nel cast di The Ridiculous 6, con Adam Sandler vi sono anche Terry Crews, Jorge Garcia, Taylor Lautner, Rob Schneider e Luke Wilson.
The Ridiculous 6, la parodia del genere

È una tendenza così reale che è arrivata anche la parodia. Perché un film come The Ridiculous 6 (2016), che prende in giro nel titolo The Hateful Eight (2016) ma nella sostanza il West in tutti i sensi, può essere prodotto solo se esiste anche la materia prima da canzonare.

Le parodie sono un genere cannibale, che si nutre non delle storie ma di altro cinema, che ha bisogno di mangiare altre produzioni per esistere.
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In sé la storia di questi 6 fratelli che non sanno di essere tali, in cerca di un padre ma ognuno con i propri problemi, può essere girata solo a partire da altri successi. Questa produzione originale Netflix, disponibile quindi solo sulla piattaforma, mette insieme molto di quello che il western ha prodotto negli ultimi anni, quella che cioè sembra la sua nuova ondata.


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In foto Russell Crowe e Christian Bale in una scena di Quel treno per Yuma, remake diretto da James Mangold.
Per la regia di Ed Harris, Appaloosa è la storia dello sceriffo Virgil Cole e del suo vice Everett Hitch, pacificatori nelle città senza legge sorte nelle terre selvagge del vecchio West.
The Hateful Eight di Quentin Tarantino racconta le (dis)avventure di otto viaggiatori bloccati dalla neve e costretti a un drammatico confronto.
Il west coreano: Il buono il matto il cattivo

Si tratta del medesimo piacere ripreso da Kim Jee-woon in Il buono il matto il cattivo (2008), fin dal titolo ispirato a Leone ma in realtà cinema coreano molto personale e dinamico, più tarantiniano che leoniano (le differenze ci sono e sono materia per appassionati di linguaggio).

Nonostante si tratti di cinema che viene dalla Corea, il film di Kim Jee-woon è ambientato nel vero West ed è un film di frontiera espressionista pieno di ironia e divertimento contemporanei.
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Con tutte le sue deviazioni e concessioni, quest'esperimento è una pillola che contiene molto più che il solo principio attivo del genere americano per eccellenza, ma è anche il rigoroso frutto di una gran conoscenza in materia.


Diretto dal regista coreano Kim Jee-woon, Il buono il matto il cattivo omaggia lo spaghetti western, tra spettacolari sparatorie e arditi movimenti di macchina.
Il buono il matto il cattivo è la storia di una mappa rubata e di una corsa nel deserto della Manchuria per provare a recuperarla.
Il western di Kim Jee-woon omaggia il cinema di Sergio Leone. Il titolo cambia un po' ma l'oggetto della questione, una mappa del tesoro difficile da decifrare, rimane lo stesso.
Tarantino e gli altri, un'ottima annata

Non stupisce quindi che, arrivati a quest'annata, ci siamo potuti permettere ben 4 western: il dramma da camera di Quentin Tarantino The Hateful Eight, la sua parodia firmata da Adam Sandler The Ridiculous 6 e poi quel viaggio metafisico tra morte e vendetta di Revenant, pienamente pionieristico, fiero narratore di un mondo di scoperta e violenza, di morte e grandi scenari. Infine, un lavoro meno noto, che con il film di Tarantino ha in comune il protagonista (Kurt Russell) ma che tra tutti forse è il più filologico. Si chiama Bone Tomahawk, non ha avuto ancora una distribuzione in Italia e porta in sé i germi del classico mescolati con il moderno.

Se la voglia di western sta tornando nei panni dello spaghetti western, Bone Tomahawk è una piccola eccezione che cerca invece di recuperare il classico.
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Come Appaloosa si rifà alla narrazione secca, dalle pochissime parole e dai valori virili. È un viaggio verso la salvezza di una donna intrapreso da un gruppo di uomini consapevoli di poter andare incontro alla morte.


Samuel L. Jackson è il grande protagonista di The Hateful Eight, ottavo film di Quentin Tarantino.
In Bone Tomahawk, quattro improbabili eroi western devono salvare un gruppo di prigionieri tenuti in ostaggio da una banda di cannibali.
Lo sceriffo di Bone Tomahawk è interpretato da Kurt Russell, presente anche nel cast di The Hateful Eight di Quentin Tarantino.
I protagonisti di The Ridiculous 6

Tra i volti noti presenti nel film c'è Taylor Lautner, che dopo Twilight ha cercato con poca fortuna di affermarsi come action hero in film di serie B un po' spenti, e qui invece cambia completamente immagine, diventando un villico scemo e spensierato.

Non ci sono vere star in Ridiculous 6 ma un ensemble di volti in cerca di conferma, scelti in antitesi ai loro ruoli usuali.
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C'è il grandissimo Jorge Garcia, già Hugo di Lost, sovrappeso come sempre ma irriconoscibile dietro un barbone ingombrante. Per lui niente dolce e paffuto antieroe come sull'isola, ma squallido e lurido uomo-animale. Infine, tra i noti, c'è Luke Wilson, fratello di Owen dalla stella meno brillante, che qui rigetta tutte le sue caratteristiche da bello di commedia.


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Taylor Lautner, con al fianco Adam Sandler, alla guida del carro trainato da due cavalli.
Un sorridente Taylor Lautner, celebre per il ruolo di Jacob Black nella saga di Twilight
Il gruppo riunito attorno al fuoco in una scena del film The Ridiculous 6.
Adam Sandler, corpo e mente del film

Adam Sandler, approdato ad un tipo di cinema che è l'unico a fare, quello dei grandi gruppi che vivono e lavorano come una famiglia sul set e producono film che sono grandi scampagnate, questa volta realmente mette in scena un'unica grande famiglia.

Sono assortiti in maniera strana - per esigenza di trama ma anche come casting - i protagonisti di Ridiculous 6, tutte spalle al servizio dell'indiano dalle paradossali abilità di Adam Sandler, corpo e mente dietro al film.
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La famiglia messa in scena è formata da sei fratelli che non sanno di essere tali, in cerca di un padre beffardo che li ha abbandonati ma al quale, in un modo o nell'altro, si sentono legati. Come in Il mago di Oz, i protagonisti del viaggio sentono di avere qualcosa da chiedere al padre, qualcosa che lui solo potrà risolvere. Diversamente dal classico di Fleming però non è sempre qualcosa di indispensabile.


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Adam Sandler è la mente e il corpo di The Ridiculous 6, versione comica della popolare storia de I magnifici sette.
Tommy, interpretato da Adam Sandler, in una scena del film The Ridiculous 6 di Frank Coraci.
Adam Sandler/Tommy illumina con un fiammifero il suo cammino in una scena del film The Ridiculous 6.

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