Titolo originale | The Nest |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Sean Durkin |
Attori | Jude Law, Carrie Coon, Anne Reid, Michael Culkin, Charlie Shotwell Bernardo Santos, Michel Alexandre Gonzalez, Polly Allen, Julian Ferro, Adeel Akhtar, Tattiawna Jones, James Nelson-Joyce, Oona Roche, Tommy Gene Surridge, Tanya Allen, Marcus Cornwall, Wendy Crewson, Annabel Leventon, Peter Hamilton Dyer, Bamshad Abedi-Amin, Oliver Gatz, Christian Jenner, Stuart McQuarrie, Francesco Piacentini-Smith, Charlie Shaw, Gunnar Cauthery, Kaisa Hammarlund, Andrei Alen, Alexandra Moloney, James Craze, Tornado. |
Tag | Da vedere 2020 |
MYmonetro | 2,96 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 14 maggio 2021
Una famiglia si trasferisce dall'America all'Inghilterra subendo un forte shock. Il film ha ottenuto 5 candidature a British Independent, Il film è stato premiato a National Board,
CONSIGLIATO SÌ
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Marito e moglie, Rory e Allison vivono una vita confortevole nella New York degli anni ottanta assieme ai due figli. Rory lavora nel settore finanziario, mentre la moglie si dedica ai cavalli. La stabilità familiare è minata però dalla decisione di Rory di tornare a Londra, dove è nato, per inseguire nuove e proficue opportunità lavorative. Quando Allison e i due figli lo raggiungono in Inghilterra, Rory è già ad attenderli nella villa che ha acquistato nel Surrey, enorme ma inquietante nel suo fascino un po' trascurato. L'adattamento della famiglia non è facile, anche perché Allison inizia a scorgere delle crepe nella mitologia del successo in cui ama immergersi Rory.
Il desco familiare come teatro di una guerra immaginaria, tra culture anglosassoni vecchie e nuove, tra i riflessi di Reagan e Thatcher, tra politiche di genere in aperto conflitto.
La seconda regia di Sean Durkin (di cui a lungo si sono attesi altri lavori dopo il notevole esordio La fuga di Martha ormai un decennio fa) è una riuscita e perspicace esplorazione del nucleo sociale domestico e di quanto labile possa diventare il suo racconto, sia all'interno che all'esterno.
La scintilla è una di quelle spesso usate come premessa nel genere horror, ovvero una famiglia che si trasferisce in una nuova casa un po' cadente, isolata e minacciosa nelle sue vaste dimensioni. Ma i fantasmi più spaventosi, in The Nest, sono quelli di una fiducia svanita tra coniugi e di un privilegio finanziario in pericolo. I piedi di Durkin sono ben piantati a terra, eppure ogni inquadratura porta con sé un potere evocativo non banale, pieno di note sinistre e oscure.
Come è ovvio che sia per un film che non si allontana mai dall'occhio del ciclone familiare (quel poco che c'è all'esterno è un mero specchio per rivelare il marcio all'interno), tutto dipende dai due protagonisti. E se Jude Law aggiunge un altro bel ritratto alla sua galleria di uomini disgraziati, in cui il fascino malandrino che lo ha reso famoso in giovane età continua a virare in corruzione morale, è nella moglie Allison interpretata da Carrie Coon che l'ambiguità si fa più densa. Una grande attrice di teatro che il cinema finora non ha saputo valorizzare ai livelli raggiunti con la serie The Leftovers, e che qui si prende tutto il peso emotivo di una sceneggiatura astuta ed essenziale.
Pieno di allusioni (cinematografiche ma anche storico-politiche, sullo sfondo del fatidico periodo di deregulation finanziaria nel Regno Unito di Thatcher) ma in fondo sottilmente originale, The Nest finisce per essere più di ciò che appare, all'opposto del suo protagonista. Il segreto, forse, è che pur essendo una delle più drastiche eviscerazioni dell'istituzione matrimoniale degli ultimi anni, il film di Durkin sa trovare sotto le macerie del cinismo i rimasugli di un legame autentico.
Sean Durkin propone un film insolito, un viaggio all’interno dei misteri che avvolgono le dinamiche famigliari. Una coppia con due bambini vive serenamente negli Stati Uniti, e la proposta del marito, Rory, di trasferirsi in Inghilterra inquieta immediatamente la moglie, Allison. Ma il carattere effervescente di Rory prevale e la famiglia si trasferisce in una villa bella quanto decadente nel [...] Vai alla recensione »
A volte mi piacerebbe capire cosa hanno nella testa coloro che "italianizzano" i titoli. Perchè o lo fai con criterio (direi "alla lettera") o lasci il titolo originale. "The nest" significa "Il Nido". Che poi non capisco cosa ha a che fare col film... Se si intende con "nido" l'edificio decadente della campagna londinese ben poco [...] Vai alla recensione »
A volte mi piacerebbe capire cosa hanno nella testa coloro che "italianizzano" i titoli. Perchè o lo fai con criterio (direi "alla lettera") o lasci il titolo originale. "The nest" significa "Il Nido". Che poi non capisco cosa ha a che fare col film... Se si intende con "nido" l'edificio decadente della campagna londinese ben poco ha a [...] Vai alla recensione »
Nel 2007, Kenneth Branagh, attore e regista polimorfo, prodigio della scena inglese - lui che, nato a Belfast, all'inizio della sua permanenza a Reading, si sentiva come additato - e regista eclettico, ebbe l'ardire di rifare Mankiewicz. Riprese Shaffer con l'aiuto nientemeno che del premio Nobel Harold Pinter e mise in scena - letteralmente - Michael Caine (già presente nel precedente adattamento, [...] Vai alla recensione »
Gli Stati Uniti sono quelli di Ronald Reagan, la Gran Bretagna di Margaret Thatcher. Gli anni '80 di The Nest - L'inganno sono segnati dai colori neutri e glaciali delle luci di Mátyás Erdély, il direttore della fotografia di László Nemes che rendono l'atmosfera opprimente, che sconfina nell'horror. Non c'è una casa stregata, ma in quella villa di campagna qualcosa di sinistro c'è.
Una famiglia fratturata e una donna a pezzi: nove anni dopo l'esordio La fuga di Martha (il titolo italiano appiattiva la pluralità ambigua della protagonista Martha Marcy May Marlene) e dopo aver prodotto opere tematicamente nelle sue corde (come i thriller psicologici in interni stritolanti Piercing e The Rental), Sean Durkin torna alla regia cinematografica e alla cronaca di uno sgretolamento.
Solo streaming (Sky on Demand e Google Play) per il dramma familiare The Nest di Sean Durkin in cui Jude Law è uno yuppie inglese compulsivo, e dispersivo, che convince la moglie a trasferirsi nel Surrey per tornare a fare il broker. Siamo nei primi Anni 80. Film sfuggente e affascinante per chi cerca l' ambiguità e i fantasmi della coppia, tra Shining (1980) di Kubrick e Scene da un matrimonio (1973) [...] Vai alla recensione »
L' ambizioso Rory convince moglie e figli a trasferirsi, dagli Usa, nella nativa Londra, alla ricerca del grande affare economico. Finge di essere ricco, per incantare i futuri clienti, affittando un secolare maniero di campagna e vivendo sopra le sue possibilità. Fino a quando reggerà il giochino? Durkin è più bravo a dirigere che a sceneggiare la disfatta di una famiglia agiata che va alla deriva. [...] Vai alla recensione »