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La battaglia di Hacksaw Ridge, l'eroe senza fucile di Mel Gibson

Il doloroso tirocinio di Desmond Doss che, in virtù di una tenacia e di una fede imbattibili riuscì a combattere senza armi.
di Pino Farinotti

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Andrew Garfield (Andrew Russell Garfield) (40 anni) 20 agosto 1983, Los Angeles (California - USA) - Leone. Interpreta Desmond T. Doss nel film di Mel Gibson La battaglia di Hacksaw Ridge.
lunedì 13 febbraio 2017 - Focus

Desmond Doss è un nome che nessuno conosceva fino a poche settimane fa. Poi è arrivato il film di Mel Gibson La battaglia di Hacksaw Ridge e quel nome è diventato famoso. Il cinema ha adempiuto a questa funzione moltissime volte. Doss era un obiettore di coscienza, "avventista del settimo giorno". I comandamenti erano non uccidere, e non toccare mai un'arma. Durante la terribile battaglia di Okinawa -4.000 morti americani- il soldato Doss, come assistente medico, portò in salvo 75 uomini, riuscendo a calarli, con delle corde, lungo una parte altissima. Un'impresa al limite della possibilità umane. Toccò solo una volta un fucile, ma per farne parte di una barella. Fu insignito della Medaglia d'onore del Congresso, la più alta onorificenza militare.

Il film racconta del doloroso tirocinio di Desmond, maltrattato, insultato, deriso da commilitoni e da superiori. In virtù di una tenacia e di una fede imbattibili riuscì ad andare in prima linea e a combattere... senza armi.
Pino Farinotti

Un'altra Medaglia d'onore del congresso appartiene a un eroe della prima guerra mondiale. È una vicenda che ha implicazioni maggiori. Nel 1940, da Washington per Hollywood, partì l'input di fare un film che sapesse accendere il tipo di passione che serviva nella circostanza: la passione per la guerra. Nel Paese ormai tutti erano per l'intervento... tranne la gente. La Warner mise a fuoco i punti fermi della "persuasione". Sarebbe stata la vicenda di Alvyn York, sergente della prima guerra mondiale, massimo eroe americano. A interpretarlo sarebbe stato Gary Cooper, massimo eroe del cinema, dunque ancora più "importante" dell'altro. Il sergente York, firmato da Howard Hawks, racconta di questo contadino del Kentuky, mite, timido, ma gran cacciatore e tiratore, obiettore a suo modo di coscienza che, militare, assume un'altra coscienza: combattere è necessario per abbreviare e vincere una guerra e salvare così delle vite.
Compie azioni umanamente impossibili, uccide quaranta nemici col fucile e fa prigioniere due intere compagnie con l'aiuto di pochi subalterni. Le metafore c'erano tutte, il dolore della decisione, la conversione, l'azione eroica sovrumana che faceva balenare la grazia con tanto di ammiccamento a un intervento superiore. Gary Cooper, il papà magnifico di tutti i ragazzi, il marito perfetto di tutte le donne, l'amico affidabile di tutti gli uomini, portava per mano l'America in guerra.


In foto una scena del film.
In foto una scena del film.
In foto una scena del film.

La stessa "medaglia" venne attribuita a Audie Murphy. Altra storia "impossibile". Audie era un contadino del Texas, arruolato a 18 anni, a fatica: era alto un metro e 65 e visibilmente fragile. Sbarcò in Sicilia nel luglio del 1943 e arrivò a Berlino dopo aver combattuto in 27 battaglie. Anche per lui imprese sovrumane: gli si attribuiscono la cattura di 6 carri armati e l'uccisione di 240 tedeschi. E molto altro. Tutto da solo. In tutto quel percorso ebbe modo di ricevere praticamente tutte le decorazioni disponibili compresa la Medaglia d'onore del congresso. È stato il soldato più decorato della storia americana.

E qui comincia l'atra vita di Audie. Non poté entrare a West Point per via di una ferita. Ma la nazione gli doveva molto e andava sostenuto. Gli fecero fare una piccola parte in un film e si mostrò all'altezza anche in quel ruolo.
Pino Farinotti

Così intraprese quella carriera: fece una cinquantina di film per lo più western. Era uomo di molti talenti, suonava strumenti e componeva musica folk. Nel 1949 scrisse "All'inferno e ritorno", la sua storia in guerra. Cinque anni dopo fece se stesso nel film tratto dal libro. Aveva solo trent'anni e ancora quella faccia da ragazzino. Col tempo non riuscì a sottrarsi alla sindrome del reduce, il mal di vivere in pace. Ebbe guai con la legge. Cominciò ad assumere roba strana, a fare speculazione sbagliate. Morì nel 1971 precipitando col suo aereo presso un paesino della Virginia. Aveva 46 anni. La sua tomba nel cimitero nazionale di Arlington è la più visitata dopo quella del presidente Kennedy.
Infine Chris Kyle, eroe militare recente. Lo ha reso celebre Clint Eastwood in American Sniper. Fra i quattro citati è l'unico a non aver ottenuto quella decorazione assoluta. Ma certo non gli sono mancate. Kyle, tipica personalità "onore e patria", come York e Murphy si rivelò precoce e gran tiratore. La sua carriera militare si svilupperà in quel senso. Ha partecipato a quattro spedizioni in Iraq, durante le quali ha ucciso oltre 200 nemici. Tornato a casa stremato si è impegnato ad assistere altri reduci. Uno dei quali, Eddie Ray Ruth, in piena patologia da reduce, lo uccise nel febbraio del 2013. Kyle aveva 39 anni.


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