Il giovane favoloso |
||||||||||||||
Un film di Mario Martone.
Con Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis, Valerio Binasco.
continua»
Biografico,
durata 137 min.
- Italia 2014.
- 01 Distribution
uscita giovedì 16 ottobre 2014.
MYMONETRO
Il giovane favoloso
valutazione media:
3,60
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il ritratto di un genio perennemente insoddisfattodi andrejuveFeedback: 5008 | altri commenti e recensioni di andrejuve |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
lunedì 28 dicembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“Il giovane favoloso” è un film del 2014 diretto da Mario Martone. Giacomo Leopardi è un giovane ragazzo di Recanate appartenente ad una famiglia benestante. Giacomo vive in una lussuosa casa in questo paesino delle Marche assieme al fratello Carlo, alla sorella Paolina, alla madre e al padre Monaldo, il quale nutre nei confronti del figlio una grandissima ammirazione che tende addirittura ad un’idolatrazione. Questo perché Giacomo è dotato di una mente brillante che riesce ad esprimersi al meglio attraverso la sua vena poetica. Lo zio di Giacomo, il quale lavora all’interno del mondo ecclesiastico di Roma, spera in una carriera che sfoci nell’investitura di cardinale, mentre il padre vede per il figlio un futuro come filologo. Giacomo, oltre ai gravi problemi fisici legati ad una malformazione delle ossa e a forti bruciori agli occhi che ne condizionano la vista, soffre questa situazione che lo condiziona psicologicamente e lo porta ad un perenne stato di depressione e tristezza causato anche dall’incessante e irrefrenabile studio che l’ha sempre accompagnato nel corso dell’esistenza. L’ambiente di Recanati è troppo stretto per Giacomo e non riesce più a sopportare le convenzioni, le restrizioni e la staticità delle idee del padre e, dopo l’incontro col letterato Pietro Giordani avvenuto a seguito di un’intensa corrispondenza epistolare, decide di partire per Firenze nonostante le forti opposizioni del padre. Giacomo infatti vuole scoprire il mondo a lui circostante nella speranza di un futuro per lui più roseo e ricco di scoperte. A Firenze abita assieme al suo grande amico Antonio Ranieri, di origine napoletana, il quale instaurerà un rapporto sentimentale con la borghese Fanny Targioni Tozzetti della quale Giacomo è innamorato ma, suo malgrado, l’amore non viene corrisposto e il protagonista ne soffrirà parecchio. Leopardi acquisisce una fama sempre maggiore grazie alle sue poesie inizialmente osannate ma che col tempo sono diventate oggetto di critica perché, a detta di alcuni, sono monotematiche e sempre incentrate sulla malinconia. Dopo qualche anno, a seguito dell’insistenza di Ranieri, Giacomo accetta di trasferirsi a Napoli. Nella città campana Giacomo sembra apparentemente aver trovato degli sprazzi di felicità, ma purtroppo non sarà realmente cosi. Nel frattempo i problemi fisici lo rendono sempre più gobbo e gli provocano evidenti difficoltà nei movimenti. Il regista attraverso questa pellicola focalizza brillantemente l’attenzione sulla figura di Giacomo Leopardi soprattutto dal punto di vista psicologico, riuscendo a fornire una dettagliata analisi di uno dei migliori poeti della storia italiana. Leopardi sin da piccolo è stato indirizzato dal padre ad una vita incentrata sullo studio e sull’apprendimento quasi maniacale che ha contribuito al suo sviluppo intellettivo e alla sua capacità di comporre versi poetici. Leopardi è sempre stato pervaso da un forte pessimismo e da un senso di insoddisfazione totale che, se inizialmente sembrava essere esclusivamente frutto dell’insofferenza e delle restrizioni imposte dal padre, successivamente si è rivelato essere conseguenza di una generale repulsione nei confronti dell’umanità e della natura. Sicuramente la salute precaria ha contribuito a maturare questi sentimenti di avversità ma, accanto a ciò, ha avuto un peso enorme l’incapacità del protagonista di relazionarsi con le altre persone e di socializzare. Leopardi è sempre stato ancorato ai ricordi di un passato corrispondente agli anni della giovinezza caratterizzati dalla spensieratezza e dalla voglia irrefrenabile di vivere e di gioire quotidianamente. Col passare del tempo ha preso il sopravvento il mal di vivere e con esso anche la timidezza, l’inquietudine e il tormento interiore. Sicuramente la forte sensibilità di Leopardi ha causato in lui una rassegnazione nei confronti di una società egoista e spesso disinteressata a tutto quello che le accade attorno. Questo disagio è giustificabile ma è necessario reagire e a mio avviso il Leopardi descritto nel film è un ragazzo che, nonostante nutra la volontà di reagire, in concreto non attua alcun cambiamento. Di conseguenza non ha saputo godere a pieno dei piaceri della vita e non è riuscito ad apprezzare pienamente coloro che gli sono stati accanto a partire dal padre, col quale si era instaurato un rapporto controverso di amore e odio, sino ad arrivare ad Antonio Ranieri. Leopardi aveva bisogno di amore a qualsiasi livello però il suo atteggiamento lo ha portato ad una sorta di distacco con la realtà. Anche l’incapacità di avere contatti col mondo femminile non ha contribuito ad un miglioramento della sua situazione esistenziale. Ma nonostante questo le persone che lo hanno accompagnato nella vita hanno sempre nutrito nei suoi confronti un sentimento di ammirazione e hanno dato dimostrazione di tutto il bene che hanno provato per lui. La poesia ha rappresentato l’unico mezzo per esternare tutte le sensazioni negative, anche quelle più difficili da esprimere. Leopardi è stato un genio spesso incompreso a causa della sua intelligenza superiore e dell’incredibile capacità di analizzare la realtà esterna ma, allo stesso tempo, è stato lui stesso l’artefice dell’inesorabile declino per via del suo atteggiamento di accettazione nei confronti della condizione in cui versava. Un bel film reso tale grazie alla capacità del regista Martone di trasmettere allo spettatore quella costante sensazione di sofferenza e insoddisfazione che pervadono il protagonista, riuscendo ad immedesimarsi in lui. Eccezionale e di alto livello la prova di Elio Germano nella parte di Leopardi, in quanto riesce ad interpretare un ruolo a dir poco complesso a causa delle variegate sfaccettature all’interno della mente di un personaggio tanto geniale quanto psicologicamente instabile. Un film da vedere.
[+] lascia un commento a andrejuve »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di andrejuve:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||